Quelle volpi dell'Amadeus

Quelle .volpi .dell' eus . . nóUluor. Conclusa la memorabile tournée torinese del celebre quartetto Quelle .volpi .dell' eus . . nóUluor. ' TÒRt*K>' r^ Domenici scorsa si è conclusa la memorabile tournée torinese dell'Amadeus Quartet, che in sei concerti ha eseguto tutti i sedici Quartetti di Beethoven, più la Grande Fuga che fa diciassette. Con singolare civetteria, per l'ultimo concerto aret'ano riservato l'ultimo Quartetto, op. 135, l'ultimo dei Rasumowski, op. 59 n. 3 in do maggiore (senza temi russi), e l'ultimo della giovanile op. 18, il sesto, in si bemolle maggiore, conosciuto spesso col soprannome La Malinconia, dal titolo di un Adagio in soprannumero, che è poi semplicemente un'introduzione lenta al Finale. Però il titolo è autentico, di mano di Beethoven, e quindi è facile immaginare a quante strologazioni abbia dato luogo sul- Ìa*cónìa$H>olezz£e~spressivà'' del compositore. -" In realtà, la Malinconia è un titolo giustissimo e straordinariamente indicativo di quella Stimmung che caratterizza l'espressione giovanile del musicista, non ancora avviato all'esplorazione profonda del cuore dell'uomo e degli abissi di dolore che in esso si celano. In altro campo, la medesima differenza, malinconia-dolore, c'è tra il dolce sentimentalismo dell'opera italiana nelle mani di Donizetti-Bellinl e nelle mani di Verdi. E chi non se n'avvede fa presto a spregiare la rozzezza del Nabucco in confronto al sentimentalismo squisito dei due predecessori, ma si lascia sfuggire il filo della storia e il significato dello stile. Chiusa la parentesi,. fuori luogo, maproioiaSPdìWrii-' ti tanto intelligenti quanto sbagliati che si sono letti sul recente Nabucco alla Scala, resta da rilevare la finezza, l'astuzia con cui le quattro volpi del magnifico complesso si sono riservate per l'addio torinese (ma vogliamo che sia un arrivederci) proprio tre composizioni fra le più congeniali al loro carattere d'interpreti: composizioni non estreme, non di punta, ma sensazionali (sebbene lo sembri un poco la finta fuga nel Finale del terzo Rasumowski), dove la loro squisita armonia, si vorrebbe dire, come definizione saliente, la loro aifabilità ha maggior modo di emergere. Il pubblico non era cosi numeroso come l'altezza dell'occasione avrebbe meritato (questi concerti domenicali IBBR 9Tf. ' Tqfi .BSlB chissà se sono proprio una buona trovata, specialmente nell'insopportabile- baraonda pre-natalizia), ma citi c'era ha capito bene il valore di quanto gli si offriva e il grido • Tornate!* è stato il più bel saluto dei torinesi ai quattro campioni dei bel suonare. m. m.

Persone citate: Amadeus Quartet, Beethoven, Domenici, Donizetti, Verdi