Rattalino: «Sono in prestito alla lirica» di Armando Caruso
Ratiatìno: «Sono in .O ,-Hurl-U, I miti gataatM Il direttore artistico riconfermato al Regio; il Carignano nuovo spazio per il 250° del teatro? Ratiatìno: «Sono in .O ,-Hurl-U, I miti gataatM oiii£moi LbO oiibm .tota TORINO — La riconfer-' ma biennale di Piero Rattalino alla direzione artistica del Regio «non è un evento particolare-. sostiene lui. ma è significativa della serietà con cui si affrontano i problemi che riguardano la vita del teatro. «In questo senso mi fa piacere. La mia riconferma scaturisce dalla designazione del nuovo sovrintendente. Ezio Zefferi e del vice presidente Provvisiero ed è stata votata ad unanimità dal consiglio d'amministrazione. Come musicista sono lietissimo che non ci siano stati tentativi di lottizzazioni politiche, ma non costituisce uno stimolo alle mie ambizioni di carriera. Ambizioni che, sinceramente, nella mia vita non ho mai avuto. L'unica volta che ho accettato di candidarmi alla venendo "O r,i>iìin? incontro ài desideri del sindaco di Milano, ho perduto*. Piero Rattalino chiarisce: • Lavorare per la lirica fa parte del mio mestiere di direttore artistico, ma in realtà sono uno storico del pianoforte in prestito al teatro lirico. La mia vera vocazione è continuare a scrivere, lasciare qualcosa in campo critico ai giovani pianisti*. Il pianoforte occupa, infatti, gran parte della sua vita di musicista e musicologo. Recentemente, una rivista irancese ha pubblicato la relazione che Rattalino aveva fatto tempo fa alla Scala sul pianoforte di Debussy. • Ecco, questo riconoscimento mi lia reso felice. Ora ho due progetti. Pubblicare per la Ricordi-Giunti-Martello un volume il cui titolo prov- visór.o'è II concerto per pianoforte e orchestra, che comprenda una parte storica e un catalogo su 50-60 concerti; poi una raccolta complete degli scritti di Schumann per pianoforte, finora mai pubblicati fuori dalla Germania*. Quali sono le novità per il 1990. anno del 250° anniversario della fondazione del Regio? • Vogliamo che grandi direttori, cantanti, registi arrivino finalmente a Torino. Sono artisti che vogliono una cassa di risonanza internazionale. Fra tre-quattro anni il videodisco, per esempio, sarà in commercio e ciò costituirà per loro e per noi un fatto promozionale importante. Desidciamo rappresentare opere nate al Regio, come la Francesca da vmtrtq otreuo araoa uup ; Rimini di Zandonai. la Lo re ley di Catalani. Ma vogliamo anche recuperare il teatro da camera del '600 e 700*. • Rientra nei nostri programmi — aggiunge Rattalino — rappresentare nella stagione '90-91 V Annibale In Torino di Paisiello. il teatro di Monteverdi e quello di Rameau che sta destando grande interesse in Europa. Ma per realizzare questi progetti, ci vuole un altro spazio teatrale più raccolto e acusticamente più idoneo. Spazio che La Fenice, la Scala, il Maggio, hanno già. In questo senso il sovrintendente Ezio Zefferi sta prendendo accordi con l'assessorato alla Cultura del Comune per avere il Carignano, sia pur in coabitazione con lo Stabile*. Il Regio ha un problema promozionale da risolvere: il .-,oW sJ? OMO» — oMoJteH numero degli abbonati. •E'.iiera.Un teatro moderno npn può basarsi su 18 mila abbonamenti. Crediamo che si potrebbe arrivare tranquillamente a 24 mila*. In Italia non c'è ancora la figura del direttore artistico-sovrintendente. Se la nuova legger la prevedesse, lei accetterebbe l'incarico? • Accetterei se le condizioni fossero di, effettivo interesse e stimolqK culturale per la città che ini dedicasse un incarico cos| impegnativo. Ma almeno, per i prossimi dieci anni np^^crfdo si vari una legge che1 modifichi totalmente le sTrttttUre dei teatri. Le condizioni attuali sono impossibili..da sostenere, ed io ho grande ammirazione per i sovrintendenti che accettano responsabilità anche penali*. Armando Caruso
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