Sulle strade del disagio

Sulle strade del disagio Ricerca del Gruppo Abele Sulle strade del disagio Una mostra sui malesseri dei giovani n disagio è la prima tappa di un cammino pericoloso, che può portare alla droga, all'alcol, al suicidio. Molti, a Torino, vivono questa situazione di fragile equilibrio: 360 giovani, fra 1 15 e 1 24 anni, sono pronti a togliersi la vita, mentre quasi il 30 per cento dei trentenni può essere definito «ad alto rischio*, cioè incapace di comunicare correttamente, potenzialmente violento sia verso l'esterno che contro se stesso. Il Gruppo Abele ha tracciato una mappa della condizione di disagia elaborando, in collaborazione con l'equipe Seni e lo n, il Progetto Sonda, «una proposta per la conoscenza e l'intervento preventivo'. Il Progetto prende le mosse da una critica agli Interventi che sono stati tentati sinora: «In passato si è puntato soprattutto sulla persona — ha spiegato don Ciotti — ma ora è il momento di prestare attenzione anche al territorio. L'anno scorso, in un quartiere torinese, abbiamo organizsato un eorso per giornalai, baristi e tabaccai che vivono in contatto con l giovani'. Oggetto dell'Indagine sono stati soprattutto 1 visitatori della mostra itinerante «I percorsi del disagio» (54 mila a Torino), analizzati attraverso un questionario, provocati da Interviste, spiati attraverso telecamere. Poi milioni di dati sono stati immessi in un computer Ibm che li ha valutati. La ricerca, svolta a Torino, riguarda tre temi: famiglia, tempo libero, mondo del lavoro e della scuola. La famiglia. Appare come un si tema complesso e dagli equilibri delicati. I ventenni tendono ad accettare le regole di relazione senza discuterle, come se fossero inevitabili. Con gli adulti vedono la possibilità di avere un confronto aperto e ricco e si sentono, di solito, compresi a fondo. I qua rantenni sono invece In difficoltà nell'esercitare il ruolo «secolare » dell'esercizio del potere e considerano 1 ventenni come una minaccia al loro status. II tempo Ubero. Singolari 1 dati offerti da Torino. Qui il tempo libero si caratterizza non come un'occasione di socializzazione, quanto piuttosto come 'Capsula di decompressione e di isolamento» in cui le persone si rifugiano cercando riposo dalla tensioni del mondo esterna Il mondo del lavoro e della scuola. E* l'ambiente nel quale appaiono più esasperate le regole del gioco: o sono accettate senza critiche o vengono poste radicalmente in discussione. E' per questo motivo che 1 più adulti, trentenni e quarantenni, preferiscono rifiutare 11 confronto e la discussióne per mantenere una posizione di superiorità verso 1 giovani. Alla presentazione dei risultati è intervenuto anche il ministro dell'Interno Scalfaro: «Sono dati complessi — ha commentato — ma ho la sensazione che siano stati fatti approfondimenti estrememamente vivi. Saranno una traccia importante anche per il mio lavoro: mi sono accorto, proprio da ministro, che il tema della partecipazione è il più difficile. Troppo spesso si pensa solo al proprio orticello». a. con.

Persone citate: Scalfaro

Luoghi citati: Torino