Bocchi (Pacchetti) è il favorito nello corsa ad Europrogramme

Becchi (Pacchetti) è il favorito nello corsa ad Europrogramme La sua offerta è preferita dagli svizzeri dell'Ifi-ìnterfii; invest Becchi (Pacchetti) è il favorito nello corsa ad Europrogramme Anche il comitato sottoscrittori ha aderito alla proposta del finanziere romano MILANO — 'L'offerta di Bocchi mi sembra la migliore*. Claudius Alder, presidente delllfi-Interfininvest (la società da cui dipende Europrogramme) aspetta nel suo studio di Basilea l'esito della discussione che, a Berna presso la commissione federale delle banche, riguarda proprio la cessione del patrimonio del fondo che interessa decine di migUaiaSli rìspUhniSMri ltttfcni. Oltre (Rite nota piletta dfaBocchfaffOO miliardi e trasformazione di quote Europrogramme in azioni Pacchetti a discrezione dei risparmiatori) si profilano altre due iniziative d'Oltreoceano, già discusse (e accantonate) dal consiglio Ifi-Interfininvest nell'ultima settimana di novembre quando la trattativa con Bocchi è entrata nel vivo. Una delle offerte, resa nota da un quotidiano e confermata ieri a Lugano, è stata avanzata dal Franklin Trust americano. Da Berna Alder (.Afa non convocheremo il consiglio prima di gennaio* am¬ gj monisce l'avvocato da Basilea) aspetta 11 via libera per portare a termine la cessione del patrimonio (circa 710 miliardi, valore unitario della quota di 95 franchi svizzeri, circa 78 mila lire) alla Pacchetti di Renato Bocchi. La cauzione, 4 miliardi, è già stata versata; l'inizio della trattativa formale è già avvenuto. Ma'perché r^ert^;BocchiJe«ata£| udJcatada laJgHortfcFeroeca. almeno»' in via ufficiale, non parla tir ssuno. In favore dell'immobiliarista romano sembra che giochino due fattori: l'adesione del comitato sottoscrittori Europrogramme (circa 13 mila firme); la possibilità di procedere alla conversione delle quote in un maxiaumento di capitale Pacchetti e di godere di eventuali frutti delle cessioni. n patrimonio di Europrogramme, infatti, presenta alcuni punti di forza di sicuro interesse e Renato Bocchi non fa mistero di voler procedere, in tempi brevi, allo smobilizzo di alcune parteci¬ iT £| »' pazioni con plusvalenze di un certo rilievo. Ma l'offerta Franklin? Il progetto americano prevede l'acquisto del patrimonio del fondo per una cifra analoga a quella stimata da Bocchi A quel punto 1 sottoscrittori potrebbero essere liquidati (in pratica a valori di libro) oppure partecipare alle sorti di una società per azlMH'TSàtlaU subito alla iClty londmes»eijtojjeful tav alla .Borsa». TTSSurigo. D punto più debole, forse, sta proprio II. Lo stesso Franklin Trust prevede di Investire in liquidità poco più di 380 miliardi, n resto (poco più di trecento miliardi) sarebbe rappresentato da risparmiatori italiani convinti a partecipare alle sorti della spa, ancora da creare e trattata solo all'estero (con non pochi problemi valutari per 1 risparmiatori italiani nel caso non si aprano le frontiere per gli investimenti azionari fuori Italia). Renato Bocchi, in ogni caso, ostenta grande sicurezza. u. b.

Persone citate: Alder, Bocchi, Franklin Trust, Renato Bocchi

Luoghi citati: Basilea, Berna, Europrogramme, Italia, Lugano, Milano