Un bel regalo di Natale ai commercianti svizzeri

m €ommeracmti svhaén Aumentano le sigarette e l'italiano va oltre confine m €ommeracmti svhaén Protestano con Roma i negozianti e i gestori delle pompe di benzina DAL NOSTRO CORRISPONDENTE COMO — I commercianti svizzeri della fascia di confine hanno avuto un inaspettato e piacevole regalo di Natale: l'aumento, in Italia, del prezzo delle sigarette. La differenza di prezzo tra 11 pacchetto «svizzero» e quello in vendita nelle tabaccherie italiane si aggira sulle 500 lire. Le Marlboro, ad esemplo costano 2000 lire (In Italia 2550); le Murattl 2000 (2450); le Dunhill 2200 (2800). Su una stecca di sigarette, dunque, il «risparmio» è di 5000 lire. Una cifre discreta se si pensa che, assieme alle sigarette, si può fare 11 pieno di benzina (in Ticino la super costa 775 lire al litro), si possono comperare le tavolette di cioccolato (1500 lire una di un etto); 1 dadi (1000 lire la stecca da 10). E ancora: le videocassette «vergini» con un risparmio del 25-30 per cento e perfino gli introvabili! Swatch, gli orologi di gran moda a 40.000 lire. .Sì, è vero — dice Silvano Meneghini, vicepresidente dell'Associazione commer¬ cianti di Chiasso e dintorni — lo Stato italiano aumentando il prezzo delle sigarette ci ha fatto un bel regalo di Natale. Un Natale che si prospettava abbastanza molle per quanto riguarda il commercio. E che forse ora, con queste sigarette a buon mercato, migliorerà.. Al comando di Ponte Chiasso della Guardia di Finanza non sono particolarmente preoccupiti di questa disparità di prezzo sulle sigarette. Secondo loro non ci sarà un aumento del contrabbando in grande stile che ormai segue canali ben collaudati Ci sarà invece un aumento del contrabbando cosiddetto di «piccolo cabotaggio», come avveniva tanti anni fa. Allora però i controlli in frontiere erano severissimi. E si poteva passare la dogana solo con due o tre pacchetti di sigarette e con pochi altri generi alimentari. Ora la situazione è cambiata. I finanzieri sono diventati di manica larga. Specie con chi ha targa di province non confinanti con la Svizzera. Contenti, dunque, i commercianti svizzeri di confine perché si ritrovano i loro negozi pieni di Italiani. Un po' meno contenti, anzi esasperati, gli oltre 500 gestori delle pompe di benzina che si trovano nella fascia Italiana a ridosso del confine. Ormai da mesi hanno visto te loro vendite calare drasticamente. E chiedono interventi urgenti del governo per arginare questa situazione. In particolare vorrebbero la defiscallzzazione della benzina di almeno 20 lire per tutti gli impianti che si trovano ad una distanza inferiore ai 15 chilometri dal confine. Ha dichiarato Felice Bernasconi, democristiano, consigliere regionale e presidente del sindacato comasco dei gestori delle pompe di benzina: 'Siamo preoccupati, seriamente preoccupati da questa situazione che si è venuta a creare nella zona di confine. La differenza di prezzo spinge molti, troppi automobilisti a fare il pieno in Svizzera». Adolfo Caldarini

Persone citate: Adolfo Caldarini, Dunhill, Felice Bernasconi, Silvano Meneghini

Luoghi citati: Como, Italia, Roma, Svizzera