Arafat lancia la sfida a Assad
Arafat lancia la sfida a Assad Rivolta sunnita a Tripoli di Libano, verso un vertice siro-libanese Arafat lancia la sfida a Assad NOSTRO SERVIZIO BEIRUT — Tutto il Libano scricchiola nel momento in cui. timidamente, si profila un'intesa, con la possibilità di un incontro al vertice tra i presidenti siriano e libanese. Assad e Gemayel. Nel campi, tra i palestinesi e la milizia sciita di •Amai», la tregua varata il 14 dicembre è durata qualche giorno e mai è stata rispettata in pieno. Da giovedì è in corso una guerra d'usura la cui intensità va crescendo. La mediazione iraniana è bloccata dalle contraddittorie condizioni poste dai protagonisti, che però non impediscono a Teheran di segnare punti a suo favore, presentandosi nella veste di un mediatore su tutto lo scacchiere islamico, mentre la Siria resta direttamente impegnata nel conflitto. Era Illusorio voler fermare la -guerra dei campi» igno¬ rando il principale belligerante palestinese. Yasser Arafat. il quale, come è noto, chiede che «Amai» tolga l'assedio ai campi beirutini in cambio dell'evacuazione da parte dei suoi uomini del villaggio di Magdushi. conquistato ai primi di dicembre. Al contrario, è lui che ha fatto salire la temperatura. Più che «pacificata» — da più di un anno era sotto il diretto controllo siriano — Tripoli si è infiammata. Gli integralisti musulmani (sunniti) di questa città, vecchi alleati di Arafat. venerdì hanno attaccato alcune postazioni siriane. La battaglia che ha subito investito diversi quartieri, ha causato dodici morti e trentacinque feriti tra i combattenti integralisti e la popolazione libanese, senza con tire le vittime tra le fila dell'esercito siriano, che sembra aver ripreso il controllo della situazione. Evidentemente, il legame tra la «fiammata» di Tripoli e la «guerra dei campi» è stato subito stabilito negli ambienti politici libanesi. Altra conseguenza della «guerra del campi», l'insicurezza aumenta a Beirut Ovest (settore musulmano della capitale). Sequestri, soprattutto di cristiani, uccisioni, di palestinesi, attentati, contro la gente di «Amai», rapine, si succedono con un ritmo allucinante. Soltanto nella giornata di venerdì due motociclisti sono stati dilaniati dalla bomba che trasportavano per compiere un attentato; un ufficiale dell'esercito libanese (druso) è stato assassinato: un commerciante cristiano è stato rapito; un razzo è stato lanciato contro la sede della presidenza del Consiglio; uomini armati hanno intercettato e sequestrato la vettura di una pattuglia delle forze di sicurezza interna Altri focolai di potenziali scontri sono le due località cristiane incastrate in territorio musulmano: Jezzin e Zahle. La paura sta crescendo soprattutto nel settore cristiano di Zahle. dove si è installato Elie Hobeika. un «uomo di Damasco» che ha il compito di contrastare l'espansione degli Hezbollah nella valle della Bekaa. Questi ultimi a loro volta pretendono che Hobeika si ritiri subito in un ospedale trasformato in caserma alla periferia della cittadina. Legata dalle sue contraddizioni, la Siria non è mai stata cosi debole sulla scena libanese dopo il suo ritorno In forza nell'autunno del 1983 e nell'Inverno successivo. E questo è uno dei motivi per 1 quali Assad potrebbe accettare un incontro con il collega libanese. Lucien George Copyright «1* Monde» « per l'Italia ila Stampa-i
Persone citate: Arafat, Assad, Elie Hobeika, Gemayel, Hobeika, Lucien George, Yasser Arafat
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