II tribunale: la Fìat non ha violato le nonne della legge sull'editoria di Valeria Sacchi

II tribunale: la fìat non ha violato le nonne della legge sull'editoria -iOIJt» tlRI'H il Uni ■ l"-c>l>. , VWotT^ìi'UiC' '-"' fi I «ififO? H nrlj 'r\i?t\r R i ii i di ii dl Sili L'operazione Gemina per il risanamento del Gruppo Rizzoli II tribunale: la fìat non ha violato le nonne della legge sull'editoria -iOIJt» tlRI'H il Uni ■ l"-c>l>. , VWotT^ìi'UiC' '-"' fi I «ififO? H nrlj 'r\i?t\r R i ii i di ii dl Sili ififO?j r, Respinti i due ricorsi presentati dagli indipendenti di sinistra e dal «garante» Sinopoli MILANO - •Potremo finalmente lavorare tranquilli-: cosi la Gemina ha commentato la sentenza resa nota ieri mattina che dà ragione alla finanziaria sulla vicenda Rizzoli, respingendo due ricorsi presentati rispettivamente da un gruppo di indipendenti di sinistra e dal garante per l'editoria, Mario Sinopoll. «17 tribunale di Milano — ha ancora aggiunto il portavoce della società — ha infatti riconosciuto che nell'operazione e negli interventi di risanamento e rilancio del gruppo Rizzoli, gli azionisti sia di Rizzoli che di Gemina non hanno mai violato alcuna norma o prescrizione sull'editoria. Vogliamo sperare che queste sentenze permettano alla Rizzoli, sostenuta dagli azionisti, di concentrare ogni risorsa e impegno nei programmi previsti per il suo sviluppo-. Sebbene gli avvocati della Gemina si fossero sempre detti certi dell'infondatezza delle tesi sostenute da Franco Bassanlni. capofila degli indipendenti, e da Sinopoll. in attesa della sentenza si era creato di fatto un clima di incertezza; anche perché, se i ricorsi fossero stati ac¬ cettati, un colpo di spugna avrebbe cancellato tutte le operazioni relative alla Rizzoli a partire dall'ottobre 1984, data del passaggio della società dall'amministrazione controllata al gruppo di intervento capeggiato da Gemina. In ottanta pagine i giudici della prima sezione civile del Tribunale di Milano, presieduta da Alessandro Alessi (giudice estensore Roberto Bichl) hanno dissipato molti dubbi: In sostanza hanno respinto la tesi della concentrazione delle testate, sia quella dell'intreccio Messaggero-Rizzoli (Bassanini) che quella del trust La StampaRizzoli (Bassanini e Sinopoll). I giudici hanno Infatti ritenuto che il gruppo Fiat, pur essendo con il suo 31% del capitale l'azionista di maggioranza relativa di Gemina (la quale possiede 11 62,05% della Rizzoli), non controlla Gemina: nel sindacato il suo potere di veto è pari a un quarto, mentre le decisioni importanti, in base a patti, devono essere adottate con una maggioranza di tre quarti. Inoltre, i magistrati mettono in evidenza come il gruppo di controllo della finan¬ ziaria non sia •polverizzato-, ma abbia al suo interno altri azionisti in grado di far pesare le loro decisioni. La conclusione è che da sola la Fiat non fa maggioranza e, pur essendo l'azionista più importante, non controlla Gemina. Ne deriva quindi un possesso «indiretto» della Rizzoli e dunque la legge per l'editoria sulle concentrazioni non è violata. Per le stesse ragioni la sentenza respinge come elementi non probanti le nomine di Cesare Romiti alla presidenza di Gemina, di Giorgio Fattori alla presidenza Rizzoli e di Gaetano Scardocchia alla direzione de La Stampa. In attesa di leggere le motivazioni, Mario Sinopoli non ha rilasciato alcun commento. Ha parlato invece Bassanlni, sostenuto nella protesta da esponenti comunisti (per bocca del deputato Giorgio Macciotta). Dopo aver fatto un commento sui giudici di Milano e la loro ignoranza dei meccanismi del capitalismo, Bassanini ha aggiunto che -la sentenza non è definitiva. Leggeremo le motivazioni e proporremo ricorso se non saranno convincenti-. Valeria Sacchi

Luoghi citati: Milano, Sinopoli