Luca De Filippo: farsa, o care

Luca De Filippo: farsa, o care Parla Fattore che debutta a Roma con «0* scarfalietto»! Luca De Filippo: farsa, o care Dice: «Mi sembra giusto riprendere, dopo l'esperienza del Don Giovanni, il mio; cammino abituale» - La sua messa in scena si rifà a quella del padre, negli Anni 60 i ROMA — -Adesso mi piacerebbe fare una bella farsa»: Luca de Filippo, consumata l'esperienza del Don Giovanni di Molière (ma non conclusa, visto che lo spettacolo sarà ancora presentato, quest'inverno, in diverse città italiane), ha deciso di portare in scena O' scarfalietto di Eduardo Scarpetta. 'Mi sembra giusto riprendere, dopo il Don Giovanni, il mio cammino abituale. La scelta di O' scarfalietto è coerente con le mie esperienze professionali e si adatta molto bene alle esigenze della compagnia. Il buon esito di un lavoro dipende, infatti, in primo luogo dalla distribuzione del ruoli. Il testo deve offrire a tutti gli attori la possibilità di essere in parte, di interpretare un personaggio congeniale*. Sereno e pacato, con quella modestia convinta che gli fa ripetere spesso la frase «io sono un professionista non un artista». Luca de Filippo racconta che la messa in sce na del nuovo Scarfalietto si rifa a quella firmata dal padre, negli Anni 60. «C'era in quell'adattamento, rispetto al testo di Scarpetta, un grande sviluppo del secondo atto. ilo- biamo rispettato questa scelta, movimentando molto la scena, dando spazio ai personaggi, descrivendo il clima dell'epoca, cioè degli anni Intorno al ISSO». La regia dello spettacolo, che questa sera debutta ufficialmente al Giulio Cesare di Roma (ma ci sono già state diverse anteprime nei giorni scorsi), è stata affidata ad Armando Pugliese, per la prima volta al lavoro con De Filippo. •Ho ritenuto giusto stabilire un contatto con questo regista che stimo molto e che giudico assai vicino alte esigenze artistiche della compagnia. La nuova esperienza potrebbe aprire la strada ad altre collaborazioni; anche se ho diretto il Don Giovanni, continuo a sentirmi soprattutto un attore, anzi, meglio, un capocomico e questo ruolo, per il momento, mi basta».' Luca de Filippo crede nella gradualità della crescita artistica e lo dice semplicemente, ridendo lui stesso dei paragoni che fa: 'Devo maturare, come se fossi una pera: piano plano, in sintonia con le mie esigenze del momento». Quest'anno ha preso una decisione importante: ha dato a Turi Ferro la posslbl lità di portare in scena II sindaco di rione Sanità, testo scritto dal padre nel '61, ambientato nel cuore di una Na poli antica e degradata e riferito al mondo e alle regole della camorra. «Non sarà una traduzione, ma piuttosto una trasposizione — spiega Turi Ferro, che giudico un grandissimo attore, non parlerà In dialetto napoletano, ma neanche in siciliano. L'a¬ zione farà riferimento a popoli, ma non avrà una ambientazione precisa, come nella versione originale^ Il punto di contatto tra Campania e Sicilia sta soprattutto nelle somiglianze mafia^camorra: questo è il dato fonaamentale che mi ha fatto Considerare giusta la mia scelta». E poi 'C'è un precedente: «Mio padre ha portato in scena n berretto a sonagli: parlava con la cadenza napoletana, ma non faceva alcun riferimento preciso alla città di Napoli. Anche in quel caso il testo originale veniva seguito fedelmente, non si parlava in siciliano, ma il senso della storia era completamente} rispettato». Luca de Filippo, che in questi giorni non ha neanche avuto il tempo di vedere] in televisione Naso di cane), 11 film tv diretto da Pasquale Squitleri, di cui è protagonista, resterà con la sua compagnia a Roma fino a metà gennaio. Dal 22, a Napoli, proporrà il Don Giovanni e poi O' scarfalietto; a Firenze andrà con il nuovo spettacolo, mentre a Milano presenterà solo il Don Giovanni.' Fulvia Caprera Luca De Filippo

Persone citate: Armando Pugliese, De Filippo, Eduardo Scarpetta, Giovanni Di Molière, Luca De Filippo, Scarpetta, Turi Ferro

Luoghi citati: Campania, Firenze, Milano, Napoli, Roma, Sicilia