« Così si vince l'assalto dell'eroina » di Pierangelo Sapegno

c< Così si vince l'assalta dell'eroina » L'esempio che arriva dai Centri italiani di solidarietà fondati da don Picchi c< Così si vince l'assalta dell'eroina » In Emilia connubio tra Chiesa e giunte rosse - Un diacono: «L'intervento dura 3 anni, poi tentiamo il rientro in società» DAL NOSTRO INVIATO RAVENNA — Monsignor Tonini è un uomo piccolo, secco come un'acciuga. Giordano Angelini, sindaco comunista di Ravenna, è giovane, alto, possente. Adesso se ne stanno uno accanto all'altro, da bravi e vecchi amici. L'Arcivescovo, se gliela chiedono, ha una storia da raccontare. Quando qualche anno fa apri 11 primo centro in Emilia del Cels di don Mario Picchi, per il recupero dei tossicodipendenti, non aveva una casa dove far vivere quelli che uscivano dal lungo tunnel della droga. Allora, un bel giorno prese 1 suoi bagagli, tutte le sue poche cose, e se ne andò in un ospizio, all'Oasi di Santa Teresa: l'Arcivescovado lo lasciò a loro, a quei giovani che abbandonavano le strade e le piazze dell'eroina. Adesso, la casa a quel ragazzi gliel'ha trovata il Comune, una splendida casa colonica sulla via Romea, finita di ristrutturare proprio in questi giorni per 400 milioni. Monsignor Tonini può tornare all'Arcivescovado: .Non è stato facile., dice, «Ce voluto parecchio tempo, si sono dovuti superare molti contrasti, tante diffidenze.. Alla fine c'è riuscito. E non è l'unico esemplo di connubio fra Chiesa e ente pubblico nell'Emilia rossa, sazia e disperata, che vanta tristi primati (suicidi, aborti, droga). Anche alle porte di Bologna, Monsignor Biffi e il sindaco Renzo Imbeni hanno aperto insieme una comunità del Cels, il Centro italiano di solidarietà fondato a Roma da don Picchi. Ir. tutto Italia queste comunità che cercano di tirar fuori 1 giovani dalla droga sono 32. In Emilia sei — quasi un rvpR e a a n i. è o i, n o o iri). a, o to el ia a o a n record pure questo —, a Ravenna appunto, la prima e la più famosa, poi a Modena, Reggio, Piacenza, Bologna e Parma: curano circa 250 tossicodipendenti. E si aggiungono ad altre iniziative slmili, come quelle delle cooperative o di Muccloli, a San Patrlgnano. Ma si differenziano da queste soprattutto perché prevedono il reinserimento del giovane nella società. Anche se è un rientro faticoso, .L'intervento si svolge in tre fasi, in tutto dura più o meno tre anni., spiega Claudio Mlselli, diacono dossettiano, un po' di barba rossiccia sul volto tondo. .Prima l'accoglienza, durante la quale il tossico continua a dormire a casa sua frequentando durante il giorno gli operatori del centro, e deve dimostrare di non voler ricorrere più agli stupefacenti. Poi, la vita nella comunità, dieci mesi isolati dal mondo, da passare fra studio, lavoro e incontri di gruppo. Alla fine, il giovane viene spinto verso il terzo periodo, quello del rientro nella società: Quanti ne escono davvero? Difficile avere numeri esatti. A Modena, dicono, trenta in qualche anno. Certo, non è un gran numero, la battaglia non è proprio facile. Ma offre lo stesso grandi storie di speranze. D direttore della comunità di Modena è un ex ragazzo del Sessantotto che aveva cominciato a bucarsi quando i giorni dei sogni erano finiti ed erano diventati quelli della vita comune, uno in fila all'altro, tutti grigi Per dieci anni e più è andato avanti cosi, poi è entrato nella comunità e ne è uscito salvo. Bi è sposato, ha messo su famiglia, e gli hanno chiesto, quelli del Centro: vuol lavorare con noi? Ha detto di n o a l a i e i a i a i e a ? i. n è a e eox e si ati o ato to so eadi si, è andato a Roma, al corso di don Picchi, ed è tornato su. Adesso dice che al mattino non aspetta l'ora di correre a lavorare in mezzo a questi ragazzi che sembravano persi Una storia, e tante altre. Quelle del genitori, di una madre. Gabriella: «AH ricordo quando ho portato mio figlio qui dentro. L'ho visto io urlare, come un ossesso: ma questi pretendono che dall'oggi al domani non prenda più niente, neanche una pillola? L'hanno visto anche gli altri urlare, ve lo ricordate? Sono stari tre-quattro giorni molto faticosi, un mese e mezzo di grande aggressività. Adesso è qui. E qui, per farlo restare, nessuno l'ha obbligato, nessuno l'ha costretto, come succede magari altrove. Lui ha conquistato la sua prima vittoria come uomo, senza ricorrere all'esterno. La seconda sarà Quando dovrà uscire, per tornare nel mondo.. Claudio, Invece, è uno che sta per uscire. Ha la faccia tonda, un naso grande e parla con la bocca storta come se gU scappasse da ridere: «Ho cominciato a trovarmi bene qui, perché dietro la scrivania non c'era un medico col camice bianco, ma uno come tre che si era fatto e aveva smesso. Fuori, mi sentivo rifiutato, da ìutti. Tornavo a casa e mia madre piangeva, perché mi ero bucato. Soffrivo da cane, ma fuori facevo il grande, mi ero creato una maschera. Qua dentro ho riscoperto tutù le cose mie che avevo seppellito con gli anni. Lo so che fuori c'è ancora il mondo del silenzio, dell'incomunicabilità. E lo so che avrò un po' di paura a rientrarci in mezzo, ma so anche che io adesso sono tornato un altro.. Pierangelo Sapegno

Persone citate: Claudio Mlselli, Giordano Angelini, Mario Picchi, Renzo Imbeni, Tonini