Tre moschettieri fatti in casa di Simonetta Robiony

Tremoschettieri fatti in casa I politici e i vip hanno disertato all'Aquila lo spettacolo di Navello Tremoschettieri fatti in casa Alla prima delle 45 puntate la Milady era interpretata da Ines Theodoli Torlonia DAL NOSTRO INVIATO L'AQUILA — Prima teatrale dei Tre moschettieri all'Aquila, caso unico di telenovela a puntate in palcoscenico, nonché occasione di sfrenata curiosità per l'annunciata presenza in scena di guest stars scelte nel mondo politico. Ma i politici l'altra sera all'Aquila non sono arrivati: Andreotti che avrebbe dovuto fare Richelieu ha declinato l'invito per motivi di tempo: la partecipazione al film di Sordi II tassinaro resta perciò l'unica occasione offerta ai posteri per ricordare le capacità interpretative dell'onorevole Giulio. De Michelis, che pure sembrava entusiasta, ha condizionato la sua adesione al progetto ad un successivo momento: se il successo dello spettacolo fosse clamoroso, vi parteciperà, altrimenti meglio non esserci Dei tanti nomi fatti circolare ad arte in questi mesi è rimasto solo quello del se' natore democristiano D'O' nofrio che infatti è arrivato all'ultimo momento da Napoli in tempo per gli ultimi applausi e per confermare la sua presenza in una delle prossime quarantacinque puntate. Anche i vip che costella no notti e spettacoli della Roma mondana hanno preferito restarsene a casa: L'Aquila è lontana, fa fred- -fiU li, tti-.vt. ■.utu.j t>J .1 - ■ do, perché affrontare un viaggio quando ci si può andare con la bella stagione? Unici presenti, in veste di ospiti di lusso e futuri protagonisti dell'impresa in palcoscenico, il giornalista Ruggero Orlando, una delle Fendi, Maria Teresa, dell'omonima grande famiglia di pellicciai, lo scrittore Massimo Grillandi specialista in biografie femminili. Stella della serata la principessa Ines Theodoli Torlo¬ nia, che ha sostituito all'ul timo la contéssa Marta Marzotto, nel ruolo di Mi lady, la perfida spia del cardinale, nemica giurata dei moschettieri. Lo spettacolo, messo in scena dal regista Beppe Navello su una riduzione di Aldo Trionfo, ha la povera grazia di un saggio scolastico: molto entusiasmo, molti coretti a spezzare la narrazione, infiniti capitomboli, duelli a colpi di fioretto, fu¬ ghe, botte, sorprese. Tra un atto e l'altro, la piccola sala del Ridotto, genialmente trasformata in uno scenario a tutto tondo, viene abbandonata e lo spettacolo si trasferisce nel salone del piano superiore al grido di A Parigi, a Parigi: taglio di torta gigantesca, brindisi, auguri, tra spettatori e attori. Che l'impresa riesca, che il teatro stabile dell'Aquila, la cui sede principale attualmente é chiusa, possa continuare a vivere. Scopo di questa iniziativa é infatti quello di ottenere centocinquanta giornate di recite in sede, in ossequio alla circolare ministeriale che elargisce i suoi fondi solo agli Stabili capaci di svolgere un vero lavoro stabile. Ma L'Aquila é una città piccola, gli spettacoli costano, il pubblico è poco: come si fa a durare per centocinquanta sere contenendo le spese? I tre moschettieri di Dumas potrebbero essere una soluzione: Navello, direttore del teatro, ha dato il via e reggerà per altre sette puntate. Per arrivare alla quarantacinquesima sono stati chiamati altri cinque registi: Attilio Corsini, Gigi Proietti, Maurizio Scaparro, Ugo Gregoretti e Mario Missiroli. La fatica è grande, l'impresa è dura: tutte le speranze sono riposte nel pubblico. Simonetta Robiony La principessa di Torlonia in un momento dello spettacolo

Luoghi citati: Aquila, L'aquila, Napoli, Parigi