Quelle visite pronta cassa

Quelle visite pronta casso Semideserti gli studi medici Quelle visite pronta casso Gli assistiti: «Sanità rovinata dai politici» Da martedì scorso, gli utenti della sanità pubblica sono costretti a pagare l'unica prestazione fino ad ora completamente gratuita, la visita del medico di famiglia (30 mila lire se in ambulatorio, 30 mila se a domicilio, più 10 mila lire per le ricette o per altri atti burocratici come, per esempio, 1 certificati di malattia). Un disagio non Indifferente, che si aggiunge a quelli abituali: code agli sportelli per farsi apporre 1 bolli sulle impegnative, mesi (in qualche caso, anni) di attesa per un ricovero in ospedale, tlckets su medicine e analisi. Come dire che al meno abbienti è ormai vieta* lo ammalarsi?. -Non è esatto- ribatte il prof. Olivetti, segretario re gloriale Flmmg, la Federazione alla quale fa capo la categoria del medici generici con venzionati con le Usi. E precisa: -rutti i colleghi tono invitati a garantir* il servizio gratuito alle persone indigenti. Frequentando le case degli assistiti, noi sappiamo chi sono i veri poveri, non ci la sciamo certo incantare dall'esenzione dal ticket, una vera truffa all'italiana'. Martedì sera, nel corso di un'affollata assemblea che si è svolta al teatro dell'istituto San Giuseppe, sono state tirate le somme del primo giorno di sciopero, confermate dalle rilevazioni di leti. Ade sione media del 90 per cento In citta, altrettanto buona nelle province di Novara e Vercelli, sempre 'Ottima, ma lievemente inferiore' ad Asti, Alessandria e Cuneo. Tuttavia, il timore di dover pagare la parcella ha fatto crollare le presenze negli studi medici al 50 per cento, mentre si e registrato un incremento di visite al pronto soccorso. Un breve viaggio nelle sale di attesa degli ambulatori, per scoprire come i pazienti abbiano accolto la protesta del medici (che proseguirà fino al 10, e riprenderà a oltranza a partire dal 7 gennaio prossimo), registra una ricca varietà di giudizi. C'è una casalinga che Invoca •ma soltanto per questa professione' il divieto di sciopero. Al contrario, un operaio, molto informato sul motivi dell'agitazione, difende «per principio' la protesta di una categoria «teso nei propri diritti sindacali'. La discussione si accende. Il medico che esegue questa strana forma di sciopero diventa un minuscolo Ingranaggio ('benché anch'egli abbia le sue colpe-) della sanità pubblica che non funziona: «/ politici sono riusciti a trasformare la riforma in un ennesimo carrozzone, interessati solo a potere e clientele'. Ieri si sono fermati i medici generici aderenti alla Cumi, che hanno perù garantito le visite urgenti domiciliati. Oggi e domani incrociano le braccia i medici dipendenti Usi, con le consuete modalità. Urgenze e terapie intensive saranno garantite. Veterinari — I due giorni di sciopero dei veterinari (martedì e ieri) non hanno creato particolari disservizi. I mattatoi di Moncalieri (dove è stata effettuata un'ora sola di sciopero), Ivrea, Castellamonte, Cuorgnè e Collegno hanno funzionato con personale che si è dissociato dall'agitazione. In quelli di Torino (anche al mercato Ìttico) e Pinerolo la prefettura ha disposto l'intervento di veterinari militari. Un nuovo sciopero è indetto dai veterinari di confine e dal medici dipendenti dal ministero della Sanità oggi, domani e sabato. Cariò Novara