Nixon assolve Reagan
Nixon assolve Reagan Discorso alla riunione dei governatori repubblicani Nixon assolve Reagan «H Watergate non si ripeterà» - «Io credo al Presidente, lui non si cura dei dettagli» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — L'Irangate non è un secondo Watergate, Reagan rimarrà alla presidenza degli Stati Uniti ;,^tiprcissfWHtó'e'*arlfa. e a primavera terrà un nuovo '^We'còffnSrràci^ Washington «non perché si stia delineando un grande compromesso, ma perché l'Urss non può aspettare un altro Presidente, ossia altri quattro o cinque anni, per un accordo sul disarmo». Lo ha dichiarato ieri, tra applausi scroscianti, alla conferenza dei governatori repubblicani, l'uomo che più di ogni altro in America s'intende di scandali politici: Richard Nixon. Ormai riabilitato, e assurto anzi al ruolo di statista del partito, ha rotto il silenzio suU'Irangate con una vigorosa difesa di Reagan. «il/i ha detto egli stesso di non aver saputo nulla degli storni dei pagamenti iraniani ai ribelli antisandinisti, e io gli credo» ha proclamato Nixon. •Reagan è l'uomo delle grandi visioni... Decide i punti principali, ma ne delega l'esecuzione, non s'interessa dei particolari». »Ai suoi critici dico: "levatevi di torno" — ha continuato l'ex presidente —. L'Irangate è uno spettacolo secondario nel grande circo della politica... I rapporti Usa-Urss sono quello principale». Nixon ha parlato dello scandalo a porte chiuse, di sua iniziativa, alla fine di un discorso sui rapporti tra le superpotenze, ma i giornali hanno ottenuto la registrazltìfie flèf ais'corsó". 'Ha''éptìte-, stato 1 giudizi correnti' •L'traW$aie~e' 'di'verè^Rié'uafda là politica estera, non interna... Noi ci eravamo compor¬ tati molto stupidamente, Reagan invece è stato tempestivo». »Non sarà un secondo Watergate — ha aggiunto l'ex Presidente —. Se Reagan [cojf^puerà a fargia Cflfftajtjfi, testa... Non è statò lui a comjjietiére gli sbagli"soho sfati i suoi collaboratóri, McFarlàne, North». L'intervento di Nixon è lo specchio fedele di una concezione della presidenza. Ancora oggi, il protagonista del più grosso scandalo politico della' storia americana non considera illegale la violàiioWè^èTIa'Volontà del potere legislativo da parte di quello esecutivo. A un certo punto, l'ex Presidente ha detto in pratica che Reagan decise di aiutare i ribelli antisanindisti nonostante il divieto del Congresso, e ha accusato, come 14 anni, fa i mass media americani di avere ingigantito lo scandalo, e i democratici di strumentalizzarlo a fini elettorali. Cosa è accaduto con esattezza? ha chiesto Nixon. •Che il Presidente ha deciso di dialogare con l'Iran, di tentare di fare liberare gli ostaggi in Libano, e di aiutare i contras dopo che il Congresso aveva bloccato la loro assistenza... possiamo non essere d'accordo sui suoi obiettivi, ma queste decisioni erano nel suo diritto... L'errore è stato prima di ridurre tutto a uno scambio armi-ostaggi, poi di stornare parte dei pagamenti ai contras, cosa illegale in apparenza». -Reagan è testardo — ha concluso Nixon —. Ha negato di aver commesso sbagli perché pensava ai suoi piani, non alla loro esecuzione.. Dovete difendere il Presidente». e. c.
Luoghi citati: America, Iran, Libano, Stati Uniti, Urss, Washington
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