Studenti, trionfo senza gioia di Enrico Singer

Studenti, trionfo senza gioia Dopo il ritiro della riforma universitaria in Francia si inizia ima fase nuova con delicati risvolti politici Studenti, trionfo senza gioia Corteo servizio di quattrocentomila giovani - Tante foto di Malik Oussekine ucciso dalla polizia, nessun manifesto Pitico - Unfrigido i d'ordine a cui ha collaborato il sindacato, non ci sono stati incidenti - Barre critica le «smanie nformatna» ai cnirac PARIGI — Un corteo Ininterrotto lungo sei chilometri. Ieri, nelle strade di Parigi, gli studenti erano davvero In tanti a festeggiare la loro vittoria: quattrocentomila, forse più. Seguiti da migliaia di «grandi», genitori, gente qualunque, anche operai, sindacalisti e drappelli di politici dei partiti di sinistra. Ma senza gioia: la morte del giovane Malik Oussekine, 1 quasi novanta feriti dei giorni duri della protesta, hanno segnato 11 «movimento '86». La riforma delle università è ritirata, quella dei licei Insabbiata: la marcia indietro del governo Chlrac è arrivata fino al rinvio del nuovo Codice della nazionalità, un progetto molto contestato che renderà più difficile ai figli degli immigrati acquistare la cittadinanza francese. Il prezzo pagato è stato, però, troppo alto. E 1 giovani, cosi come promesso, avevano una sola parola d'ordine: «Plus jamaU cela», mal più una cosa simile. Stampata su migliala di adesivi bianchi o blu portati sui giacconi, su sciarpe nere, al braccio. La manifestazione doveva essere silenziosa, in segno di lutto. Anche alla testa del corteo non c'era più lo striscione degli altri appuntamenti l'Unità universitar.-liceali.) ma un lungo drappo nero. A tratti, tuttavia, gli slogan sono esplosi: .Malik è stato assassinato*, •Pasqua dimissioni' (Charles Pasqua è 11 ministro neogollista degli Interni). E ancora: «Pasqua, ne abbiamo abbastanza dei Rambo*. O •Liberate Mandela, vi mandiamo Pasqua: Ma il corteo è stato composto, senza provocazioni e senza incidenti. Con la polizia quasi invisibile, anche se presente in forze a qualche isolato di distanza dal percorsa stabilito. I giovani si sonò mossi, alle 14.30, dalla piazza Denfert-Rochereau. vicina all'ospedale «Cochin» dove, sabato scorso, era stato Inutilmente trasportato Malik Oussekine. In prima fila 1 familiari del ragazzi feriti, non quelli del giovane ucciso che hanno inviato un messaggio letto alla fine della manifestazione, in place de la Nation. C'erano 1 genitori di Francois Rigai (che ha perso una mano, spappolata da una granata lacrimogena) e quelli di Jerome Duval che è stato colpito da un'altra granata In pieno viso e che, secondo notizie non ufficiali, sarebbe in fin di vita. Su un camion, subito dietro i primi manifestanti, un giovane avvolto in una tela nera, con una maschera bianca e una scritta: .Silenzio, si uccide-. Tante foto di Malik, pochi cartelli. Uno, innalzato da una ragazza, portava una lunga iscrizio¬ ne: •Possono tagliare tutti i fiori, non impediranno che arrivi la primavera: Ma non c'erano manifesti «politici». Anche questa era una delle decisioni prese dal coordinamento degli studenti Come la massima vigilanza per evitare incidenti. E il servizio d'ordine era dappertutto: con bracciali verdi e aria decisa. Giovani, ma anche operai in tuta blu1 e 11 distintivo della Cgt (la confederazione comunista), l'unica che non aveva inviato soltanto delle delegazioni «simboliche». E c'erano anche alcuni leader dei partiti di sinistra: il segretario del pcf, Georges Marchais, circondato da altri dirigenti, e a pochi passi l'ex ministro socialista della Pubblica istruzione, Jean-Plerre Chevènement, e; la signora Georgina Dufolx, al¬ tro ex esponente del governo della gauche. Solidarietà che gli studenti avevano richiesto, lanciando un appello alla «più larga partecipazione*, ma che, per la grande maggioranza dei giovani, non dovrebbe diventare «recupero», tantomeno strumentalizzazione. E c'erano dei gruppi arrivati da altri Paesi: 150 ragazzi inglesi (dietro una vecchia bandiera rossa) e altrettanti Italiani, arrivati da Milano, dopo un viaggio In pullman allungato dalla polizia francese con una sosta alla frontiera del Monte Bianco per «controlli, durata quasi cinque ore. Quando la testa del corteo ha raggiunto place de la Nation, nel punto di raccolta, a Denfert-Rochereau, c'erano ancora manifestanti in attesa di partire. L'ordine di disperdersi nella calma è stato dato alle 17,30, dopo un breve discorso del portavoce del «movimento», David Assouline i-Questa manifestazione gigantesca è il migliore omaggio a Malik. Per lui e per il nostro avvenire, diciamo mai più una cosa simile*), e la lettura del messaggio della famiglia del giovane ucciso: .Malik è diventato, suo malgrado, il simbolo del diritto calpestato*. E* stata reclamata un'inchiesta imparziale (e sembra die 1 quattro agenti che hanno picchiato a morte Oussekine siano stati intanto identificati). Le centinaia di migliala di studenti hanno gridato altri slogan, si sono allontanati in gruppi. E' cominciata la fase ad «alto rischio» per le possibili provocazioni. Ma, almeno fino a notte, non ci sono stati incidenti . La tensione resta acuta, però. Tra gli studenti, prima di tutto, che non sono ancora d'accordo su quale strategia scegliere per dare un seguito al loro movimento (oggi si riunirà il coordinamento per decidere almeno se sospendere lo sciopero nelle università). E nel mondo politico. Se gli errori di Chlrac, da lui stesso riconosciuti con la tardiva marcia indietro, hanno ridato tono all'opposizione di sinistra (e al presidente socialista Mitterrand), .hanno anche provocato lacerazioni all'interno della maggioranza di centro-destra. Cosi ieri Raymond Barre, eterno rivale •interno» di Chlrac ha criticato le .smanie riformatrici: Ha detto che le leggi debbono accompagnare le tendenze della società e non imporle. Si è sempre più schierato come leader alternativo. In attesa che 11 «movimento» dei giovani scopra il suo futuro, le grandi manovre del •grandi» sono già cominciate. Enrico Singer

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