Baglioni, piccolo grande Assolo
Buglioni, piccolo grande Assolo Esce oggi il triplo album del musicista romano, re della melodia popolare italiana Buglioni, piccolo grande Assolo Il divo Claudio punta sempre più in alto: «Vorrei che la mia voglia di musica non finisse più» - 47 canzoni dagli inizi a oggi registrate durante il trionfale tour di quest'estate - «Vado a Fantastico solo se mi viene un'idea non da piaz/jsta» Dopo 11 re del rock Springsteen, 11 re della melodia italiana Baglionl: esce oggi in tutta Italia un triplo album del musicista romano, 47 canzoni dagli inizi ad oggi, tutte registrate durante il tour •Assolo» di quest'estate. Sono, conta lui stesso, 11 30 per cento della sua produzione totale, finora ne ha scritte 140, 'Tante, certo, ma sono anche 19 anni che faccio questo lavoro». Nell'82, il suo album doppio dal vivo »Alé-oo» aveva superato 11 mezzo milione di copie; nell'85, l'album di studio «La vita è adesso* ha venduto più di un milione di esemplari; la tournée solitaria di quest'anno, che doveva esser di poche date, è arrivata a 42 concerti. Claudio Baglioni sembra preso da un attivismo non frenabile, ci si chiede dove voglia andare a parare, che cosa gli resti, ancora, da fare e da scrivere e da cantare, dopo questi anni cosi pieni. E lui spiega: «Ufi è presa una gran frenesia lavorativa che non conoscevo. Alla fine dell'SS, mi è venuta la sazietà da successo, m'ingombravo da solo. In situazioni analoghe, nel passato, tacevo per anni, stavolta invece sono andato più nel cuore del mio mestiere, con una gran voglia di far musica». Assolo è un multlalbum di lettura complessa. Vi si trovano molte canzoni già incontrate più volte su disco, riscritte con ambizioni seris- slme: sono quelle dove i microfoni sono sintonizzati su di lui invece che sul pubblico, e che sembrano perciò incise in studio. Vale per tutti «la canzone del secolo», il Piccolo grande amore, che sul pianoforte cerca 11 respiro della sinfonia: «Ho seguito l'itinerario armonico, con Videa di renderla quasi una sulte, partendo e tornando al modo classico in cui la gente la conosce. L'ho suonata forse nella maniera più vecchia, quella nella quale è nata, ma che finora conoscevo solo io. Questo è l'album di uno che comincia a diventare più musicista». Ma in disco, ci sono anche le solite urla selvagge e cori di ragazzine, già tanto a lungo sentite negli stadi e nei dischi. Anche qui, BagUoni ha una spiegazione pronta: -Abbiamo trattato il materiale registrato quest'estate con un'ottica più cinematografica che discografica. Volevo che uscisse fuori dalla logica della tournée. La gente che canta negli stadi non è vissuta come folla, ma come singole entità. Se avessi voluto, ci sarebbe stato coro su tutti i brani, invece sono rimasti in momenti particolari: Poster, è un esempio di come io sento il pubblico, dalla mia postazione». Piccolo grande amare è alla tersa incisione. Si fida, a riproporre per tante volte di seguito le stesse canzoni in disco? Cerca forse un pubblico più vasto? 'Questo é il disco più inedito che ho fatto. Non ho mai pensato al pubblico e non sono un cantante di élite. Ho raggiunta una sorta di calma dopo due anni di inquietudine, mi sono sempre chiesto se potevo far un tour come musicista, finalmente ci sono riuscito». E ora, che gli resta da fare? Baglioni è aulico, punta In sito. «Vorrei che la mia voglia di musica non finisse più, oltrepassaste i problemi degli spazi dei concerti, dei rapporti con i discografici, e un certo cinismo che prima o poi si affaccia. Vorrei fare buona musica italiana, anche se schiacciata sempre dagli stranieri: Ma. di preciso, che cosa vuol fare Claudio Baglioni da grande? Sorride: « Vorrei sempre pormi questa domanda: E poi aggiunge serio: 'M'interessa ad esempio la musica come supporto del teatro: c'è stata la grande rinuncia italiana dopo il melodramma, abbiamo lasciato lo spazio agli inglesi. Potrebbe essere il momento migliore per ricominciare'. Nell'ambiente musicale, ha fama di «primo della classe», di esser quello sempre avviluppato nel lavoro, e di non pensare a nlent'altro. »A colte mi do fastidio da solo, ma non è vero che parlo sempre di lavoro. Però, se mi pizzica, sì. Sono sempre in corsa, per superare le cose passate». Per far conoscere Assolo (costo in negozio sulle 29/30 mila lire), c'è ora in progetto una rapida apparizione in tv, a Fantastico: 'Dovrei andarci, ma in questi grandi contenitori sembri sempre un confetto, è difficile venir fuori dal vivo, ci son problemi di luci e di strumenti da suonare. Sto cercando quindi unidea che non sia da piazzista». Nel disco c'è anche Avrai, la canzone che dedicò al figlio appena nato. Ora che ha quattro anni e mezzo, che cosa dice della sua musica? -Mi ha detto qualche giorno fa: Papà, qualcuna è bella, ma sono canzoni per grandi. Quello è un target che temo non riuscirò a raggiungere». Dopo tanta musica nell'86, come ha programmato l'87? 'Non l'ho programmato, può darsi che faccia un viaggio. Ho bisogno di pensare a qualcosa di diverso, il cervello ha bisogno di isolarsi. Il successo è una fregatura, anche se uno dice: meno male». Marinella VenegonJ ò fidi d l Claudio Buglioni dice: «A volte mi dò fastidio da solo»
Persone citate: Baglioni, Buglioni, Claudio Baglioni, Claudio Buglioni, Springsteen
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