Sfrattati i librai di piazza Carlo Alberto
Sfrattati i librai di piazza Carlo Alberto Sfrattati i librai di piazza Carlo Alberto Le bancarelle dovranno lasciare i portici per consentire i restauri di Palazzo Carìgnano, ma qualcuno teme che lo spostamento possa essere definitivo - Giovedì incontro in Comune Le otto bancarelle dei libri usati di piazza Carlo Alberto dovranno presto lasciare il porticato di Palazzo Carignano. I proprietari sono stati convocati con lettera raccomandata, giovedì pomeriggio, in Comune per discutere il problema del loro trasferimento, necessario per lasciare spazio ai ponteggi e consentire, nei prossimi mesi, la prosecuzione dei restauri dello storico edificio. Ai commercianti è stato comunicato che si tratta d'uno spostamento temporaneo, ma la gran parte di essi teme che, conclusi 1 lavori, possa diventare definitivo. Dice Ernesto Margari: .Nessuno fthoraìei ha i.6atO'assicurarlo ni precise e, dati i precedenti, le nostre preoccupazioni sono giustificate*. Pasquale Dongiovanni: «Negli Anni 60, infatti, la Soprintendenza alle Gallerie, che ha sede in Palazzo Carignano, aveva fatto pressione ed espresso riserve al Comune sull'opportunità di rinnovarci i permessi di occupazione del suolo pubblico*. Aggiunge Rosa Oariglio: -Se venissero accolte certe istanze sarebbe la fine della nostra attività visto che, in passato, abbiamo fatto una brutta esperienza*. Si riferisce al trasferimento imposto dall'Amministrazione nel 1961 per i festeggia¬ menti del centenario dell'Unità d'Italia. Continua la commerciante: «Ci spostarono in corso Palestro, vicino alla "Gazzetta del Popolo", ma non veniva nessuno a fare acquisti. Furono mesi difficili, assai pesanti per le nostre famiglie*. Per questa ragione i librai si domandano anche per quanto tempo dovranno stare lontani dal porticato di piazza Carlo Alberto: •Sei mesi o alcuni anni? L'impalcatura in via Accademia delle Scienze c'è rimasta più del previsto*. I librai si rendono,(comunque, conto che devono andarsene per lasciare II posto ai ponteggi. Auspicano, però, di poter discutere serenamente con il Comune la scelta del luogo per riaprire le bancarelle suggerendo, fra le varie alternative possibili nella zona, la Galleria Subalpina, i portici di via Roma, di piazza San Carlo e Castello o di via Po. Conclude Rosa Gariglio: -Da oltre 30 anni i torinesi sanno che in piazza Carlo Alberto si vendono libri usati. Se ci spostano in Borgo San Paolo è la fine. Molti mesi sema lavoro sono per noi insostenibili. Viviamo con la vendita dei libri*.
Persone citate: Ernesto Margari, Gariglio, Pasquale Dongiovanni
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