Natale, si ricomincia di Gianfranco Piazzesi

Natale, si ricomincia Natale, si ricomincia Come sempre, alla vigilia di Natale, la vita quotidiana si fa difficile: più traffico, inquinamenti, scioperi. Chi ha preso l'influenza trova i medici in agitazione; chi va in banca non sa mai se trova gli sportelli aperti. Gli aerei non partono per colpa degli assistenti di volo; sono in forse le vacanze già programmate. E' in pericolo per la prima volta anche il cenone: ai mercati i veterinari, appartenenti al sindacato autonomo, rifiutano di ispezionare le carni prima che vengano messe in commercio. Come sempre, addio speranza di un Natale tranquillo. Ma questa volta la gente £ meno rassegnata del solito. La mentalità sta cambiando; inoltre governo e sindacati avevano promesso che certi eccessi non sarebbero mai più avvenuti e che pochi lavoratori, collocati in posizione strategica, non avrebbero più potuto provocare danni enormi alla collettività. La soluzione di un problema non certo facile fu affidata a due parolette: «codice di comportamento» e «autodisciplina». Ma, evidentemente qualcosa non ha funzionato; anzi non sta funzionando un bel niente. Cgil, Cisl e Uil, le tre sempre meno grandi confederazioni sindacali, sono in crisi. Anche quando cercano di coordinare un movimento rivendicativo sempre più disorganizzato, non hanno la forza per convincere i diretti interessati. Ormai prive di una vera coe¬ sione interna, sprovviste di qualunque disegno politico, le tre confederazioni hanno consentito ai sindacati autonomi di diventare sempre più forti e aggressivi. E a questa nuova generazione di sindacalisti, nati per tutelare interessi settoriali e corporativi, è difficile chiedere la definizione e soprattutto il rispetto di regolamentazioni che sono sostanzialmente antitetiche alle ragioni del loro successo. L'invito a un ripensamento generale £ obbligatorio, perché ancora non siamo arrivati al punto di non ritorno. Va però fatto notare che un revival del '68 £ improbabile. Le nuove generazioni, ancora in cerca di un posto di lavoro, non ammirano affatto chi riesce a bloccare una metropolitana o un aeroporto. Non £ possibile spostare all'indietro di vent'anni le lancette dell'orologio. E cominciano a circolare parolette nuove. Per esempio la precettazione, che alcuni prefetti hanno imposto ai veterinari dei mercati. Ma costoro hanno già minacciato lo sciopero bianco: cioè si presenteranno al lavoro e non ispezioneranno niente. Sono proprio le risposte di questo tipo che innescano reazioni pericolose. Se anche la precettazione £ insufficiente, chi ha il dovere di garantire un minimo di funzionalità del sistema tornerà a consultare il vocabolario. Di paroletta in parolona, non si sa dove andremo a finire. Gianfranco Piazzesi