Babbo Natale ha fatto «13» di Sandro Doglio

Babbo Natale ha latto «13» Negozianti ed esperti dicòno: quest'anno regali costosi e superflui Babbo Natale ha latto «13» Già cominciata la corsa agli acquisti - Oggetti firmati, gioielli, bambole computerizzate - Sontuosi anche i regali gastronomici, accanto al caviale e al salmone appaiono le uova di lumaca - Si profila il boom delle crociere di fine anno DAL NOSTRO INVIATO MILANO — n sacco di Babbo Natale quest'anno sarà tessuto con fili d'oro e firmato da un gran nome della sartoria italiana. -Sarà un Natale da ricchi, sostengono concordi negozianti, stilisti, esperti di marketing, giornalisti specializzati: oltre a estere cori e appariscenti, i regali dovranno rispondere a una regola ben precisa: essere inutili, o guanto meno superflui.. Dopo il 1985, che è stato giudicato «un anno di regali stentati» — una specie di «Natale dell'austerità» — nel 1986 il dio del consumismo pretende un inno all'opulenza. E i meno ricchi? «Jn qualche modo cadranno anche loro nella trappola del fasto e dell'inutilità», dicono gli operatori del settore, cifre alla mano, occhio alle vetrine e agli scaffali dei negozi, sguardo agli spots pubblicitari in tv. L'inflazione che rallenta, la Borsa che ha fatto guadagnare denaro fresco a molti risparmiatori, la maggiore tranquillità nel rapporto sodale, sono le spiegazioni che per prime vengono in mente a chi cerca di interpretare la tendenza spendereccia che molti indicatori già delineano per questa fine d'anno. I negozi di pelletteria, di gioielleria, di pellicce, di porcellane, di articoli-regalo in genere — parliamo del centro, e del centro di grandi e ricche città come Milano, Roma o Torino — non nascondono che le cose «vanno bene». Dopo mesi di quasicrisi e di vendite al rallentatore, durante i quali non girava molto denaro (forse impegnato o speso altrove), da un buon mesetto le vendite sono riprese e hanno subito toccato punte altissime. Bla per quantità che per qualità e valore degli acquisti. .Ormai è difficile pensare a una inversione di tendenza prima di Natale, ammette un orefice di via Montenapoleone, perché stiamo per entrare nelle settimane in cui si spende di più: il cliente che ancora non ha deciso gli acquisti, adesso ha fretta; costretto a scegliere all'ultimo momento, praticamente non bada alle cinquantamila lire.. Un altro termometro che indica un Natale di sfarzo sono i regali delle aziende, ormai decisi da tempo: siamo alla confezione degli ultimi pacchetti e alle spedizioni. Quest'anno sembra siano stati piuttosto generosi: si parla di minicomputers, videoregistratori piatti d'ar¬ gento, orologi, telecamere, libri d'arte, agende lussuosissime. Nazareno Gabrielli ha stampato sei milioni di agende — un record — in dozzine di formati versioni rilegature; un'azienda di Vicenza ha presentato un catalogo con 300 diversi tipi di agende; una quasi sconosciuta editrice di Casale Monferrato ha investito 350 milioni in pubblicità per vendere la «Agenda di suor Germana», firmata da suor Germana Consolare con la consulenza di Edoardo Raspelli. E più di mezza dozzina di riviste e di settimanali stanno vendendo i loro ultimi numeri con allegata una agendina in omaggio per i lettori -Lusso: oro, argento (persino nel pennello da barba); una griffe, una firma; la moda che supera la moda: il coccodrillo non basta, si cerca l'ippopotamo. Protagonismo a oltranza, sia per chi dà che per chi riceve., sintetizza un'abituale frequentatrice del salotti mon< dani Qualche esempio di regali folli cari pazzeschi? -Perle, catene d'oro a metri, gigantesche composizioni di Strass, scatole d'argento; la pelliccia è di zibellino, o meglio ancora di martora, che è come il marron glacé per il goloso: una nuvolo color miele eoe ti avvolge e ti dice che il mondo ti vuol bene, anche perché può costare 60-80 minami. Agli uomini si regalano oggetti firmati, molti inutili; oppure grandi bottiglie di vini carissimi; oppure, restando in famiglia, i cosmetici.. E' esplosa infatti la moda cosmetica anche per gli uomini e Babbo Natale ne riseme: non si tratta di banali dopo-barba o di colonie, ma di prodotti «ristrutturanti», maschere di bellezza, autoabbronzanti creme per contorno agli occhi che dovrebbero eliminare borse, zampe di gallina, rughe. II tutto senza dimenticare l'orologio sofisticato (il grand compUcation di Breguet, a movimento perpetuo, è in listino a 60 milioni di lire), o per gli sportivi — lo jogging non è più di moda — la bicicletta con rifiniture d'oro che costa da 5 a 6 milioni Anche per i bambini ci si avvia, più del solito, verso il regalo sofisticato: per chi gioca con le bambole si è inventata la pupattola computerizzata che parla, cammina, ha etichetta spaziale o che .fa sentire mamma la tua bambina., in barba al femminismo. Per i maschietti coni puters e ancora computerà, in cento versioni (ma è difficile che si ripeta il boom di un paio di anni fa, con quasi un milione di apparecchi venduti). Natale e sempre meno l'occasione attesa tutto l'anno per soddisfare la necessità, per accontentare la piccola vanità, per concedersi il piccolo «extra». E sono ormai pochi — le statistiche di vendita lo confermano — coloro che avendo paura dei prezzi alti di fine anno aspettano la stagione dei saldi per fare gli acquisti per regala I desideri e le necessità (anche del superfluo) vengono soddisfatti in qualsiasi momento; per Natale o si va controcorrente rinunciando del tutto al regalo, o ci si deve gettare nell'inutile. Anche il Natale alimentare si annuncia sfarzoso. Le enoteche suggeriscono vini e liquori confezionati «ad personam», o «cantinette» di etichette rare e prezione. Le gastronomie espongono salami •rarissimi», tartufi giganteschi ghiottonerie di fegato d'oca, prodotti esotici ma ancora e sempre salmone e soprattutto caviale; compaiono quest'anno nelle vetrine anche «uova di lumaca», dal prezzo astronomico. In un grande e lussuoso emporio alimentare del centro di Milano assicurano di avere dozzine di prenotazioni per un modello di «cesto alimentare» che costa poche lire meno di un milione. Le palline di plastica colorata, le candeline, le minuscole lampadine che si accendono e spengono — tradizionale ornamento dell'albero — sembra siano in decadenza: il pinetto «in» è decorato con caramelle, torroncini biscotti cioccolatini, omaggio alla golosità. A sentire gli agenti di viaggio, infine, sembra che mezza Italia stia preparando la valigia per trascorrere le feste di fine anno in terre lontane: è difficile ormai trovar posti nei Caraibi nei mari del Sud, in Egitto o nell'Africa dei safari: c'è aria di «tutto esaurito». E tra chi resta c'è una folla di appassionati che guarda 11 cielo e legge con avidità le previsioni meteorologiche per sapere se finalmente cadrà neve in abbondanza per passare le feste a Cortina o al Sestriere con gli sci gli scarponi speciali e le tute colorate e tutto il guardaroba invernale che Babbo Natale si sta incaricando di rinnovare completamente in decine di migliaia di famiglie. Sandro Doglio

Persone citate: Babbo Natale, Edoardo Raspelli, Nazareno Gabrielli