Arrestato a Milano il br Diana di Susanna Marzolla

!Arrestato ce Milano il br Piana A settembre era evaso dalla sezione carceraria dell'ospedale di Novara '■'"<»" ■ •■»!<!! »■'■' ■ ' ' . i mie !Arrestato ce Milano il br Piana Un irriducibile, esponente di spicco del nuovo terrorismo - Armato, aveva una piantina della città «segnata» MILANO — Era a Milano Calogero Diana, 37 anni, il brigatista rosso evaso più di due mesi fa dall'ospedale di Novara. L'hanno bloccato 1 carabinieri mentre era a cena in un ristorante cinese. Aveva una pistola, che però non ha fatto in tempo ad usare, documenti falsi, appunti e schizzi che ora sono all'esame degli inquirenti. Con Diana sono state bloccate altre due persone: 1 carabinieri non hanno voluto indicare le loro generalità. Secondo indiscrezioni d tratterebbe di un uomo e una donna, quest'ultima con precedenti per reati di terrorismo. L'arresto è avvenuto in modo repentino, tra la mezzanotte e runa dell'altra notte. Gli stessi camerieri del ristorante non si sono accorti praticamente di niente: 'Abbiamo visto entrare due persone con le pistole — hanno raccontato —, c'è stato un momento di panico, ma non abbiamo visto realmente l'arresto». Diana e i suol amici avevano appena finito di mangiare al ristorante Asia di via Rosmini e stavano pagando il conto. I carabinieri li hanno bloccati rapidamente senza che avessero li tempo di reagire. Diana aveva con sé una pistola calibro 7,65 con 11 silenziatore e il proiettile in canna. Addosso gli è stata trovata anche l'ultima risoluzione delle Brigate rosse 'Lotta alla Nato, solidarietà con la Libia», qualche appunto e una cartina di Milano con alcuni segni: probabilmente venivano indicati possibili obiettivi per i terroristi. Adesso le indagini tendono ad appurare dove Diana viveva, quali contatti avesse a Milano. Secondo i carabinieri ha passato qui quad tutto il periodo dopo l'evasione, avvenuta la notte tra il 22 e il 23 settembre. Già 11 giorno dopo era stato visto alla stazione Centrale e per poco sfuggi all'arresto. Sono seguite indagini meticolose che, l'altra notte, hanno portato alla cattura del brigatista, uno dei pochi rimasti «Irriducibili» e probabilmen¬ te con un ruolo importante nell'organizzazione dei rimasugli delle Br. Il suo ruolo sarebbe dimostrato dall'evasione, accuratamente preparata. Diana, con il complice evaso con lui (Giuseppe Di Cecco, 31 anni), d trovava da più di un anno nel carcere di Novara: nessuno dei due aveva mai dato segno di intemperanza o contestazione. Poi, all'improvviso, a fine agosto, cominciano uno sciopero della fame: l'obiettivo evidentemente è quello di riuscire a essere ricoverati alla sezione carceraria dell'ospedale, dove qualche complice ha già studiato il piano di fuga. Di Cecco viene ricoverato quad subito; Diana, dopo un primo controllo, è rimandato in carcere, ma insiste nel rifiuto del cibo e pochi giorni dopo raggiunge il complice. Durante la notte la fuga, attraverso la finestra le cui sbarre erano probabilmente state tagliate in precedenza (gli inquirenti non trovarono segni di limature recenti): Impensabile che non avesse¬ ro aiuti all'esterno dato che la sedone carceraria d trova al quinto piano dell'ospedale di Novara. Per 11 tipo di organizzazione dimostrata nella fuga, per gli appoggi di cui ha evidentemente goduto a Milano, per 1 documenti trovati in suo possesso, Calogero Diana sembra una pedina importantissima nella nuova mappa brigatista. Risalire ai suol complici potrebbe significare per gli inquirenti riuscire a smantellare definitivamente quanto rimane dell'organizzazione terroristica. Diana in questi anni non ha mai lasciato te Brigate rosse alle quali aderì nel 1976 dopo un periodo di carcere per reati comuni. Non rientrò dopo un permesso al carcere di La Spezia e riapparve a Biella, nel settembre del '76, dove, assieme a Lauro Azzolini, venne fermato per un controllo. Diana sparò e uccise il vicequestore Francesco Cusano: per quest'episodio venne condannato a 27 anni di carcere. Nel "77 con altri membri della colonna milanese «Walter Alaste» partecipò al ferimento del giornalista Indro Montanelli e di alcuni dirigenti industriali: successiva condanna a 24 anni. Nuovo omicidio, il 20 aprile del 1978: Diana é tra gli autori dell'agguato mortale a Francesco De Cataldo, maresciallo delle guardie di San Vittore. Per quest'ultimo reato avrà l'ergastolo. L'arresto, 11 2 febbraio del '79, interrompe la sua attività di terrorista che d era estesa anche a Genova (condanna a 15 anni per il rapimento di Pietro Costa). Da allora per Diana è cominciato il giro delle varie carceri speciali e delle aule giudiziarie di mezza Italia, in cui partecipò a vari episodi di contestazione. Mentre molti suoi compagni d dissodavano dalla lotta armata, lui d e sempre dichiarato brigatista e con i fatti ha dimostrato che la sua esperienza terrorista era tutt'altro che finita. Susanna Marzolla

Persone citate: Calogero Diana, Di Cecco, Francesco Cusano, Francesco De Cataldo, Giuseppe Di Cecco, Indro Montanelli, Lauro Azzolini, Pietro Costa