Dietro il conto il mistero

Dietro il conto il mistero Dietro il conto il mistero I clienti si lamentano: assegni-lumaca, tassi di interesse applicati in modo incomprensibile, servizi troppo cari ROMA — A Milano l'avvocato Paolo Mariotti ha raccolto un dossier dì lettere e di segnalazioni; a Torino 11 dottor Tullio Sartori, attraverso 11 filo diretto quotidiano della sua radio con 1 consumatori che hanno qualcosa da lamentare, ogni giorno raccoglie denunce. Tutte insieme costituiscono un pesante atto di accusa al mondo delle banche: servizi troppo cari, code agli sportelli, rapporti difficili con gli uomini che stanno al di la del bancone, comportamenti discrezionali, tassi di interesse applicati in modo incomprensibilmente diverso da caso a caso, assegni che vengono accreditati a giorni e giorni di distanza da quando sono stati firmati. A Milano, l'avvocato Mariotti, per conto del Movimento Consumatori, due anni fa ha presentato addirittura un esposto alla procura della Repubblica; a Torino, Sartori, segretario del Comitato per la difesa del consumatore, ha dirottato ai suol consulenti legali la risoluzione delle controversie. Ora che anche la Banca d'Italia ha messo sotto accusa, gli istituti di credito per la lentezza dei pagamenti, nelle sedi delle organizzazioni degli utenti si canta vittoria. «Certo — dice il professor Gustavo Ohldini del Movimento di Milano — lo consideriamo anche un nostro successo perché abbiamo sempre giudicato gravissimo e inaccettabile che, per guanto riguarda gli assegni, per esempio, avvenisse in modo discreeionale una trattenuta giorni e giorni di valu'^^saputa del PJÌ95te». , ido le statistiche in mano alla Banca d'Italia, 11 sistema bancario Italiano è in testa alla classifica europea dei ritardi. Per avere la disponibilità di un assegno su piazza occorrono in media dai due al cinque giorni, mentre in Germania e in Inghilterra ce ne vogliono rispettivamente due e uno; per gli assegni fuori piazza invece i tempi e le differenze diventano addirittura abissali: dieci o venti giorni In Italia (ma ci sono casi in cui c'è voluto anche un mese), tre In Germania e Inghilterra, non più di quattro in Francia, al massimo dieci negli Stati Uniti, non più di cinque in Giappone. E sarà forse anche per questo che l'Italia è il Paese in cui la vecchia carta moneta resta il sistema più diffuso nel pagamenti. Nei confronti dell'assegno restano diffidenze pesanti: è difficile farselo cambiare se non si è conosciuti (ci sono negozianti che chiedono una percentuale sul disturbo), è quasi impossibile farselo accettare se si è •fuori piazza- dove chi lo riceve è esposto alle lungaggini burocratiche per ottenere la disponibilità del denaro. Intanto il Bancomat continua nella sua crisi nonostante che l'associazione banchieri (Abi) dica di poter contare ormai su 2.033 sportelli «on line-, e cioè colle' gati in tempo reale tra tutte le banche (l'83 per cento del totale). Le operazioni compiute attraverso 11 Bancomat non sono mediamente più di un milione e duecentomila al mese, 400 mila in meno rispetto all'ottobre 1985,11 periodo in cui il servizio ha registrato il massimo successa : . - , . l Tutti questi dati sono contenuti nel libro bianco che la Banca d'Italia sta preparando sull'arretratezza del mezzi di pagamento. .Ma — precisano ali'Abi — questo libro non sarà solo un atto di accusa contro di noi. Ora la bozza di quel libro è nelle mani dei banchieri di tuff Italia che ci stanno meditando. Ognuno fornirà le sue risposte.. L'associazione del banchieri afferma in sostanza che i tempi delle operazioni potranno essere accelerati al termine del processo di ammodernamento del sistema che è in corso attraverso l'informatica. Per ora l'Abi ricorda di aver fissato queste due regole: per le operazioni in contante la banca trattiene valuta per il giorno non festivo successivo al versamento; per gli assegni (su piazza e fuori piazza) la valuta viene procrastinata per i giorni necessari perché i titoli possano essere incassati dalla banca. Ma sono regole che gli stessi uomini dell'Abl riconoscono non essere osservate da tutte le banche in modo uniforme e si ammette che .quando il cliente è conosciuto, i tempi sono normalmente più brevi; .Quello che noi chiediamo — dice ancora il professor Ghidlnl — è che in questo processo vi sia una maggiore trasparenza: la banca vuole trattenere due giorni di valuta come corrispettivo del servizio reso? Lo faccia, ma il cliente lo deve sapere. La trasparenza delle regole deve essere comunicata e fatta oggetto di concorrenza tra i diversi istituti di credito. Altrimenti la nebbia della discrezionalità servirà soltanto a coprire aceordi di cartello tra te banchem cui l'unica-a perderci è sempre Udiente.. „ _

Persone citate: Mariotti, Paolo Mariotti, Sartori, Tullio Sartori