Che cambia per le banche italiane di Valeria Sacchi

Che cambia per le banche italiane L'operazione può essere uno stimolo ad una maggiore competitività e aggressività Che cambia per le banche italiane MILANO — La Deutsche Bank, benché entrata'In Uzza più tardi • rispetto ai primi aspiranti, ha'vinto la battaglia tra numerosi concorrenti assai agguerriti fra 1 quali erano 1 giapponesi della Sumitomo. Quanto al gruppi Italiani interessati alla Bai (come Imi, San Paolo di Torino e IH) essi si sono ritirati dopo le prime esplorazioni: infatti, la casa madre americana ha fin dal principio dimostrato di preferire compratori stranieri. La trattativa è stata naturalmente seguita passo passo dalla Banca d'Italia anche se la vendita, essendosi sviluppata tra partners esteri, non era soggetta al benestare dell'istituto di emissione. Ma curiosamente, ad affare concluso, si può osservare come il nuovo padrone Deutsche corrisponda in modo perfetto a quell'identikit ideale che, anche nel suol ultimi interventi, U governatore della Banca d'Italia Ciampi ha tracciato per U sistema bancario. La Deutsche infatti è, come Bankamerica, «privata», dunque non sposta gli equilibri all'interno del sistema bancario italiano, e non fa capo a gruppi industriali. Due altre considerazioni altrettanto Importanti si pos sono aggiungere: la corsa da parte deUe banche straniere ad acquistare la Bai è un segnale del rinnovato interesse che il mondo finanziario estero dimostra per il mercato italiano e accelera il prò- cesso d'integrazione europea già In atto, anche se con incertezze, nel settore del credito. Proprio in questa prospettiva, l'operazione Bai raccoglie consensi nel mondo bancario italiano. 'Considero la conclusione della vicenda ottima sotto tutti gli aspetti — ha commentato il presidente del San Paolo di Torino. Gianni Zandano —, la Deutsche opera in un retroterra privo dei vincoli che noi abbiamo. La sua rafforzata presenza in Italia, da una parte può costituire uno stimolo per il sistema a competere con maggior aggressività, dall'altra può forse servire da incoraggiamento al legislatore affinché adegui le norme esistenti in materia al quadro europeo.. Un giudizio positivo è stato espresso anche dall'amministratore delegato del Banco di Roma, Ercole. Ceccatelli: •La Bai era già una banca estera. Però la Bank of America aveva sempre lasciato che i vertici e il modo di operare dell'istituto italiano fossero italiani, anche se aveva potenziato il gruppo con un importante settore di credito al consumo, attraverso carta di credito e crediti personali. Oggi l'ingresso della Deutsche può preludere a comportamenti diversi, può forse dimostrare che esistono maggiori spazi all'efficienza. Non bisogna dimenticare che le banche tedesche si muovono nell'ambito di una legge bancaria che i la più permissiva di tutta la Cee.. Infine, Sergio Siglienti, direttore centrale della Banca Commerciale Italiana, ha aggiunto: «£' un'operazione che va vista in senso positivo in quanto non altera alcun equilìbrio. La Bai resta in mani straniere. Ma bisogna vedere quali sono le intenzioni operative della Deutsche.. Anche da questi commenti appare chiaro che, se dal punto di vista formale U passaggio della Bai al gruppo tedesco non cambia nulla. neUa sostanza l'ingresso in forze in Italia di un gruppo potente e specializzato come la Deutsche potrebbe invece mutare molte cose. L'acquisto dell'istituto italiano rientra infatti nella politica di intemazlonai lizzazione che U gruppo tede¬ : . i e i l a n e e i ¬ sco ha cominciato ad attuare 11 con decisione a partire dai jpriml Ann: Settanta e che, nel giro di on decennio, l'ha condotto ad insediarsi in modo radicale In Giappone e in Estremo Oriente, in Sud America e negli Stati Uniti. In Europa, l'affare Bai rappresenta la più importante singola acquisizione nel settore del retalling, ed è impensabile che 1 tedeschi abbiano deciso un Investimento da 600 milioni di dollari senza aver ben chiari 1 piani operativi. Qualcuno ipotizza perfino che. In prospettiva, la Deutsche possa decidere di concentrarsi sul «private banking», ossia il settore del credito al consumo e delle carte di credito, cedendo magari- parte della sua rete di sportelli, prevalentemente concentrati In Liguria, Puglia e Sicilia (i classici luoghi delle commesse degli emigranti sul quali era nata a suo tempo la fortuna della Banca d'America e d'Italia). Dopo l'acquisto della Ras da parte delia Allianz avvenuto due anni or sono, l'operazione Bai conferma l'interesse dei tedeschi per il mercato Italiano, e la cosa non è strana dal momento che noi siamo ai primi posti tra i partners comerciali della Repubblica Federale. Senza contare che, nel caso della Deutsche, il 25% del lavoro di import-export tra Germania e Italia passa già oggi attraverso le sue sedi. Valeria Sacchi

Persone citate: Ceccatelli, Ciampi, Gianni Zandano, Sergio Siglienti