Cenerentola tra miliardi e carcere

Cenerentola fra miliardi e carcere A Genova rinviata a giudizio la domestica della vedova di un armatore Cenerentola fra miliardi e carcere GENOVA — Una ventina di miliardi o una condanna. Oscilla cosi tra una preziosa ricchezza e una concreta ipotesi di prigione la sorte di Maria Grazia Fresu, 51 anni, sarda, nominata unica erede della vedova di un armatore e duramente contestata dai parenti diseredati. Cenerentola è nel guai. Dopo una diversità di valutazioni all'interno della procura, ora la sezione istruttoria della Corte d'appello ha rinviato a giudizio la colf con le "*f m>«» «jtofJMWiz. zidne d'incapace, furto e appropriazione indebita.'rtK,dé-t clslone, clamorosa, ribalta quella del giudice Carlo Barile che aveva ritenuto legittima l'eredità. Maria Grazia Fresu emigrò a Genova trent'anni fa, assunta come domestica dall'armatore Memore Barbagelata, scomparso a 92 anni nel 1974, lasciando un patrimonio (appartamenti, quadri d'autore compresi due Fattori, gioielli, titoli, contantf, 300 chili d'argento custoditi nel caveau di una banca cittadina, pellicce) valutato una prima volta sui io miliardi ma che ad una successiva e più approfondita stima è stato fatto ascendere al doppio. Barbagelata fu 11 tipico imprenditore alla ligure: cominciando da ragazzo di bottega, diventò proprietario, fra l'altro, di 17 navi. Morto l'armatore, tutto rimase alla vedova, Ermenegilda Broghera, scomparsa due anni fa all'età di 80 anni. All'apertura del testamento, la sorpresa: tutti i beni andavano; aUa^/>JMerfte<,zuM fólto groppo di nipoti e agli altri parenti. Naturalmente, 11 testamento fu subito impugnato, con un'accusa precisa: la Fresu avrebbe plagiato l'anziana signora facendosi consegnare a più riprese 400 milioni e altri oggetti di gran valore, e poi riuscendo a farsi nominare unica erede. Una prima perizia stabili che la signora Barbagelata «era indubbiamente labile, anche per via dell'età, dal punto di vista psichico, ma autosufficiente quando redasse il testamento in maniera tale da doversi escludere una dipendenza da tersi.. Diverso 11 parere della procura, secondo la quale «non è accettabile sul piano della logica più elementare che una persona si spogli di ogni suo avere, mentre è ancora in vita, a favore di una domestica' e «ne* può essere accettabile che tutti i parenti siano stati esclusi dal lascito*. i La-,Ciar1^, .d'appello ,ha jqra. accettato questa tesi, decidendo, che dovrà esseJrèSuW processo a chiarire se la domestica ha effettivamente plagiato la vedova e, in questo caso, se suoi congiunti l'hanno aiutata a completare •un disegno consumato pazientemente in alcuni anni e che prevedeva l'isolamento dei parenti dall'appartamento di via XX Settembre, dove la Barbagelata ha abitato fino alla sua scomparsa*. Sono stati rinviati a giudizio, infatti, anche fratelli e sorelle della Fresu: secondo l'accusa, avrebbero ricevuto dalla colf somme di denaro investite nell'acquisto di mobili. Danaro spontaneamente regalato alla fedele domestica o proveniente da furti, appropriazioni indebite, raggiri? Maria Grazia Fresu è ora ad Ozieri, dove l'imprevisto sviluppo della vicenda ha suscitato clamore. Quella massa di denaro pareva tanto certa che il presidente dell'Usi, d'accordo con la famiglia Fresu, aveva previsto ì'tavestìmaHt&ììfiiraaa etifta ^raile%fWTilli^»,^ casa di riposo per anziani. Al telefono, la colf dice piangendo: «£' una vergogna, la signora si è ricordata di me per la mia fedeltà; e come poteva lasciare qualcosa ai nipoti che l'hanno sempre trascurata?*. Con lei, si battono i suoi undici fratelli, tutti protagonisti di una telenovela che, ormai, avrà il suo epilogo in tribunale. Guido Copplni

Luoghi citati: Genova, Ozieri