Il missionarie ucciso aiutava i campesinos

Il missionarie ucciso aiutava 1 campesinos Contestata la versione della polizia brasiliana Il missionarie ucciso aiutava 1 campesinos ROMA — Sull'assassinio di don Maurizio MarajfUp. ]h missionario mostHuvttttv/a. botte nello stato brasiliano di Maranhao, a San Louis, è stata presentata un'interrogazione al ministro degli Esteri. Firmata da due senatori del pei, Pieralli e Lotti, tende a conoscere quali passi il governo italiano abbia compiuto o abbia intenzione di compiere nei confronti delle autorità, brasiliane perché sia fatta piena luce sull'episodio. I senatori comunisti, condividendo l'emozione suscitata nell'opinione pubblica per l'assassinio del missionario, auspicano che 1 passi del governo italiano contribuiscano anche a garantire la libertà d'azione, la sicurezza e la vita del missionari italiani in Brasile. La misteriosa fine di don Maraglio è stata denunciata sabato scorso nel duomo di Mantova, dal vescovo mons. Egidio Caporello. Nel suo racconto l'alto prelato ha sostenuto che il missionario è Btato ucciso perché si era schierato dalla parte dei «campesinos» di uno del tanti villaggi brasiliani sottoposti alla legge feudale del grandi latifondisti. La tragedia si è compiuta 28 ottobre scorso, a Sant tt..4.1*. \,\. r. . . Cattala. liiMi'imn tovano, quel giorno è uscito dalla casa dei cappuccini poco dopo mezzogiorno per recarsi nella vicina città- di Maracanà. Aveva lasciato detto che sarebbe tornato per 11 pranzo: invece, à sera, la notizia della sua morte. I padri cappuccini non hanno creduto alla versione della polizia locale. Parlava di morte per cause naturali, dopo l'incontro con una donna avvenuto in un motel. Ma uno del frati cappuccini ha subito provato che il percorso dell'auto di don Maraglio è stato diverso (90 chilometri in più). Inoltre 11 referto medico, con tutta evidenza compiacente, parla di 'infarto acuto al miocardio* mentre 11 corpo del sacerdote presenta numerosi segni di percosse. Queste e altre contraddizioni (dalla grande forza spirituale alla buona salute del sacerdote) sono state rilevate sia dal vescovo di Corcata, mons. Punder — che ha sollecitato un'inchiesta veritiera alle autorità brasiliane —.sia dal cognato del missionario, Sergio Zani, che si è recato in Brasile per seguire da vicino la vicenda, ! La realtà è veroslmllmen b. ■. ■•- 1 ' »w 1Lv.1 [te .un'altra» Bon Maraglior |neUà dloce.sr.dr Coro»»* sempre condotto In ques anni una intensa attività sociale a favore delle popolazioni diseredate del Maranhao. Lo stesso portavoce della Conferenza episcopale brasiliana, mons. Beltrami, ha rilasciato al giornale «El Liberal» di Belem una dichiarazione in cui fra l'altro afferma che la versione ufficiale «è un'infamia». Si tratta «di una messinscena per evitare l'arresto dei killer che hanno rapito, torturato e ucciso don Maraglio*. Dunque il timore che una delle tante «squadre della morte» sia responsabile di questo ennesimo assassinio è fondato. Il missionario peraltro, era già stato preso di mira da alcuni possidenti terrieri. Aveva difeso un gruppo di famiglie che si erano accampate ai margini di una fazenda dopo esserne state cacciate. E' dunque in tutt'altra direzione che l'inchiesta dovrebbe dirigersi, posto che la versione fornita dalla polizia brasiliana ricalca un cliché consueto, teso a screditare la Chiesa e l'attività del missionari che si schierano dalla parte dei più deboli, per difenderli dallo strapotere del latifondisti.

Persone citate: Beltrami, Egidio Caporello, Maraglio, Maurizio Marajfup, Sergio Zani

Luoghi citati: Brasile, Roma