Non c'è solo Pramotton di Giorgio Viglino

Non c'è solo Pramotton Si scoprono un campione ed una- squadra nuova Non c'è solo Pramotton Dal lieto «ritorno» di Grigis alle prestazioni di valore assoluto di Tonazzi e Tomba Lo sci ha decollato con qualche difficolta, ma senza tagli consistenti di programmi. Sestriere ha fatto la sua parte egregiamente, adesso bisognerà vedere se gli altri riusciranno a tener botta, a partire da domani a Val disère dove ci sono molti' dubbi di riuscire a far partire 1 primi allenamenti della discesa. Lo sci italiano visto dal punto di vista degli' organizzatori è vincente da parecchio, nostre sono le migliori gare dell'intera stagione. Un po' meno abituato al successi è invece lo sci agonistico, ovvero le nostre squadre azzurre che negli anni passati, dopo aver conosciuto una flessione totale, assoluta, hanno cominciato a risalire gradualmente. La ricostruzione dovrebbe alfine essere stata completata. Subito alle prime uscite non solo gli azzurri sono stati 1 protagonisti migliori in assoluto, ma hanno anche subito vinto con Richard Pramotton, • pronosticabile fin dalla viglila, senza troppe difficoltà, come la rivelazione dell'anno. Squadra di ottima levatura e campione vincente, per limitarsi allo slalom, perché poi, neve permettendo, entra ' in scena presto la discesa e Micahel Mair, da terzo al mondo qual'era (terzo è stato nella classifica di Coppa della specialità) aspira a diventare il numero imo assoluto. Richard Pramotton, ventiduenne valdostano, tesserato per il gruppo Sportivo Esercì to, sergente- degli alpini,' con le due gare disputate in questo weekend sarebbe il leader della Coppa in questo momento. Invece segue dietro a Pirmin Zurbrlggen, che ha al suo attivo i risultati delle discese di Las Lenas nell'estate. Fino alla vigilia del'concorso di Sestriere, «Prami aveva al suo attivo il clamoroso successo nel gigante di Adelboden, due piazzamenti sul podio sempre in gigante, e un quarto posto in slalom a Kranlska Gora. In due giorni ha raddoppiato il numero delle, vittorie in gigante, ed ha sfiorato il successo nello slalom finendo al terzo posto, dietro comunque all'immenso stenmark 'e al campione del mondo Nllsson. Rispetto alla passata stagione il. ragazzo ha fatto un altro passo avanti velocizzando la propria azione e sciando con.un dinamismo che purtroppo non e comune a tutti gli azzurri, vedi Toetsch. Per fortuna dentro è rimasto immutato, freddo e distaccato, assolutamente inossidabile di fronte alla ruggine delle emozioni e delle lusinghe. Al suo confronto Gustavo Thoeni appare un meridionale passionale, e Stenmark un ragazzo svagato anziché un mago della concentrazione com'è sempre stato. In slalom è da rivedere subito, meglio se su un traccia¬ to più difficile, qual è quello di Madonna di Campiglio. In gigante sembra proprio il migliore, ma ha bisogno per far selezione di tracciati difficili per doti naturali o resi tali da un'accurata preparazione. Per questo non è probabile una riconferma Immediata a Val dlsère, anche se un bel campione in fase di maturazione può riservare qualunque sorpresa. Più che mal d'attualità è il discorso della polivalenza, della possibilità di impegnarlo anche in «Super-G» e in discesa libera, in modo da fargli accumulare punti di Coppa. Non sembra probabile che quest'anno possa correre alla pari con Zurbrlggen e Girardelli (ma l'infortunio del lussemburghese si farà sentire ancora nelle prossime settimane) che hanno accumulato grande esperienza in discesa. Ma del primo è superiore in slalom, e di entrambi può esserlo in gigante. Gli altri azzurri finiscono un poco in ombra per l'exploit assoluto del nuovo campione. Eppure oltre ai piazzamenti nel punteggi di Coppa, migliori di quelli di ogni altra squadra nazionale, ci sono state prestazioni di valore assoluto da Tonazzi o da Tomba, ma anche dagli inaspettati Grigis e Camozzi, dal giovane Barcella. Pensate che il •vecchio» Grigis che sembrava perduto per lo sci di vertice, ha ventiquattr'anni, che Camozzi è rimasto in squadra per la cocciutaggine di Pie troglovanno, contro il parere di tutti, noi critici compresi. Quando una squadra cresce globalmente vuol dire che si è lavorato bene. Se poi c'è un campione quello vince. E Pramotton Richard, da Courmayeur, ha vinto. Giorgio Viglino Richard Pramotton in azione nello slalom spedale di Sestriere

Luoghi citati: Campiglio, Courmayeur, Kranlska Gora, Sestriere