Il Giappone scopre i disoccupati

Il Giappone scopre i disoccupati Una «crisi di passaggio» segna il definitivo tramonto dell'epoca di crescita superdinamica del dopoguerra Il Giappone scopre i disoccupati H fenomeno è esploso con le privatizzazioni volute da Nakasone (ferrovie, telefoni) -1 senza lavoro sono almeno il 5 per cento, il tasso ufficiale indica il 2,8 - L'apprezzamento dello yen rispetto al dollaro sta aggravando la situazione DAL NOSTRO CORIUQPONOENTE TOKYO — La legge * stata approvata pochi giorni fa, venerdì 28 novembre: dal pruno di aprile dell'anno prossimo le ferrovie giapponesi, da centoquinrtiri anni statali, passeranno al privati, 1 quali si Impegnano a farle funzionare- meglio e, ovviamente, a trarne profitto. Meglio di come funzionino adesso sarà difficile: la media di ritardo per treno è di 48 secondi per la linea superveloce del Shinkansen, di 06 secondi per le altre linee, come dire che tutti,! 19 mila 441 treni che arrivano e partono ogni giorno In alappone, passeggeri o merci, sono in perfetto orarlo. L'efficienza è quindi fuori discussione, ma la gestione è colpevole di un enorme deficit di bilancio .che costituisce il 20 per cento circa del deficit nazionale che ammonta a ben 50 miliardi di dollari. Dal 1983 le Ferrovie dello Stato erano nel mirino della politica di privatizzazione della quale 11 primo ministro Nakasone è strenuo assertore: il fatto che sia riuscito a far passare la legge che prevede la denazionalizzazione delle ferrovie, dopo aver già privatizzato l'anno scorso la KIT, l'azienda statale del telefoni e delie tele comunica zlont, e in parte abolito il monopolio di Stato del tabacchi, viene considerato 11 coronamento della sua carriera poli tlca, il compimento del programma di riforme amministrative da lui proposto. Ma la privatizzazione delle ferrovie, con tutti 1 problemi che comporta, soprattutto quello del ricollocamento del personale In eccesso, 01 mila persone, avviene In un momento in cui il Giappone si trova al centro di una «crisi dì passaggio» che, a detta unanime di economisti e Imprenditori, segna il definitivo tramonto dell'epoca di crescita superdinamica del dopoguerra. •Cambiamenti strutturali dell'economia tono già itati /atti negli Anni Settan- ta. Adesso si tratta di completarli e fronteggiare t nuovi problemi di una società Industriale matura che sia meno dipendente dalle esportazioni., spiega l'economista Sughera Attuimi. il problema più grave che si è posto di recente è quello della disoccupazione In aumento: 01 mila ferrovieri che non si sa ancora bene come e da chi verranno assorbiti, 20 mila lavoratori dei cantieri navali minacciati di licenziamento, 40 mila operai dell'industria dell'acciaio considerati «in eccedenza», 10 mila minatori' che saranno tra breve a spasso perché 11 governo ha deciso qualche giorno fa una drastica riduzione della produzione di carbone, il che comporta la chiusura di meta delle miniere di carbone del Paese, anche questa una decisione «storica» come quella della privatizzazione delle ferrovie statali. Eppure 11 ministero del Lavoro continua a dichiarare un tasso di disoccupazione assai basso, il 2,8 per cento, al quale orinai non crede più nessuno, tanto è vero che dieci giorni fa è stato ufficialmente confutato dal ministero dell'Industria e del Commercio Estero, 11 MITI, il quale ha reso noto che secondo 1 suol calcoli, fatti in conformità ài parametri che vengono adottati in tutti gli altri Paesi Industrializzati, la disoccupazione è quasi doppia, cioè 11 5 per cento, e destinata a crescere rapidamente fino al 0-7 per cento. Tra ministero del Lavoro e MITI è scoppiata quasi una rissa a questo proposito. Sostiene 11 MITI che è inutile •nascondersi dietro un dito», insomma «barare»: perché considerare occupato chi lavora meno di quindici ore al mese? L'apprezzamento dello yen rispetto al dollaro di circa 11 40 per cento In un anno ha causato una gravissima situazione nel campo dell'occupazione, In tutti i settori, compreso quello dell'elettronica, sostiene il MITI, che chiede al governo di interve¬ nire prendendo efficaci contromisure. 'Se però si continua a usare il trucco del calcolo del tasso di disoccupazione, tanto confortante perchè da noi questo tasso risulta cosi basso, Il governo rimanderà all'Infinito l'adozione del provvedimenti necessari: spiega un funzionario del MITI. Anche per Kosaku Inaba, presidente di una delle mag¬ giore Industrie di costruzioni navali, il tasso di disoccupazione giapponese è artificialmente bassa non tanto per la differenza del parametri di calcolo ma in conseguenza del sistema del «posto a vita». «La disoccupazione è invece molto alta all'interno di ogni Impresa. Nelle piccole si ha personale In eccedenza fino al 10 per cento, nelle grandi la mano d'opera in più è del 50 per cento. Come si può andare acanti cosi? Siamo noi Industriali che sosteniamo tutto Il costo; sostiene Inaba. E in effetti nessuno degli Industriali intende più andare avanti cosi, sobbarcandosi paternallsticamente mano d'opera in eccedenza, il cui costo è diventato elevato in conseguenza dell'apprezzamento dello yen, al punto che 1 prodotti giapponesi stanno già perdendo di competitività sul mercato Internazionale; al punto che sono sempre di più le Imprese giapponesi che avviano produzioni all'estero, •togliendo così lavoro ai giapponesi: come sostengono 1 sindacati. Il problema della disoccupazione sta cosi assumendo un'estrema gravità: partiti di opposizione e sindacati sono decisi a dare battaglia politica al governo su questo punto. Chiedendo cosa? •Sembra molto difficile riuscire a trovare una soluzione — sostiene un sindacalista — perché la disoccupazione crescente dipende da due fattori: primo, lo yen forte; secondo il fatto che ti Giappone deve cambiare la sua struttura industriale per renderla compatibile con il resto della comunità Internazionale: Ma potrà cambiare velocemente la struttura Industriale giapponese tutta rivolta verso l'esportazione? Lo yen forte, imposto di forza, ha in parte ridimensionato la competitività del prodotti giapponesi e creato il nuovo problema della disoccupazione ma le direttive per rendere «compatibile» questa struttura industriale con il resto della comunità internazionale ancora non sono state illustrate con chiarezza •Per anni ti nostro obiettivo è stato raggiungere l'Occidente economicamente e tecnologicamente. Le esportazioni erano incoraggiate con Incentivi, le importazioni scoraggiate, così abbiamo un surplus commerciale enorme, 80 miliardi di dollari quest'anno. Oggi il governo si limita a dirci che non bisogna più. tanto esportare ma piuttosto importare. Sarebbe tutta qui la modifica strutturale?: commenta ironicamente il presidente di una Trading Company. In effetti non c'è un plano del governo, c'è però il «rapporto Maekawa», una serie di progetti e' raccomandazioni per la ristrutturazione globale dell'economia giapponese che il primo ministro Nakasone ha detto che intende adottare. «17 rapporto Maekawa è la promessa che II Giappone ha fatto al mondo», sottolinea con enfasi un funzionario del MITI. Per ora resta soltanto una promessa di futura ristrutturazione, mentre invece lo yen forte ha Imposto una dura realtà. Da quando nel settembre dell'anno scorso il Gruppo del Cinque si riunì a New York e decise di aumentare il valore di cambio dello yen, In Giappone molte cose sono cambiate. 8crive, per esemplo, Yochiro Aso, sullo Asahi, che 'quel giorno Segnò linizio della fine per l'industria giapponese del carbone*. Può darsi, ad ogni modo era un'Industria già obsoleta che sopravviveva soltanto grazie al protezionismo: ogni tonnellata di carbone mode in Japan costava il triplo di quello importato, ma l'industria nipponica dell'acciaio, già di per sé In crisi e protetta, era tenuta a rifornirsi alla fonte nazionale. •Quel giorno» segna anche, per tutti 1 giapponesi, la data di inizio dell'aumento del tasso di disoccupazione. Indipendentemente dal parametri adottati per rilevarlo. Il destino «privato» delle ferrovie dello Stato e del suol 01 mila dipendenti In sovrannumero era stato già ad ogni modo deciso. La «razionalizzazione» di altri settori, pubblici e privati, sarebbe inevitabilmente venuta In seguito, con calma Lo yen forte è stato indubbiamente un colpo di acceleratore, si dubita che sia lecito farne la causa di tutti gli attuali mail. Renata Pisa

Persone citate: Inaba, Nakasone, Renata Pisa, Sughera Attuimi

Luoghi citati: Giappone, New York