Reagan si tiene l'inchiesta

Reagan si tiene l'inchiesto Per ora il «grande inquisitore» esterno resta solo un'ipotesi Reagan si tiene l'inchiesto Incerta anche la nomina di una commissione parlamentare unica siùTIrangate • Sospese le attività segrete del Consìglio di sicurezza - «Ho trascorso 5 giorni di riflessione e di bile» confessa il presidente - H caso si aggrava OAL NOSTRO CORRISPONDENTE WÀSHINGTON — Dopo cinque giorni di riflessione e •di otte» — sua espressione testuale — sulle montagne della California, il presidente Reagan ha prospettato Ieri la nomina di un «procuratore indipendente» per l'Iran gate, una sorta di grande inquisitore, e ha sospeso le attività segrete del Consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca in attesa del rapporto dei tre saggi incaricati di riformarlo. Al termine di una difficile e tesa riunione di governo, Reagan ha inoltre affidato un messaggio per gU alleati al ministro della Difesa Weinberger, in partenza per la sede Nato di Bruxelles, e non ha escluso di convocare una sessione straordinaria del Congresso per la nomina di una Commissione inquirente congiunta sullo scàndalo. Deludendo le aspettative generali, il Presidente non ha invece designato il successore di Polndexter alla guida del Consiglio di Sicurezza nazionale: a quanto trapelato dalla Casa Bianca, nella rosa del candidati alla successione al nome dell'ambasciatore alla Nato Abshire si è aggiunto quello dell'italo-americano Corlucci. ex sottosegretario al Pentagono ed ex vicedirettore della Cia. La controffensiva di Reagan, tornato a Washington domenica sera dalle vacanze per la festa del Ringraziamento, era attesa, ma all'atto pratico è risultata più timida del previsto, e anziché placare le polemiche sullo scandalo le ha aggravate. I leader del Congresso, non solo democratici ma anche repubblicani, speravano che 11 presidente sottraesse subito al ministro della Giustizia Meese l'inchiesta in corso, e la affidasse a un alto magistrato del tutto autonomo, il procuratore speciale: Reagan, al contrario, ha insistito che Meese «deve andare fino in fondo; e ha chiesto tempo per il grande inquisitore. Il Congresso si augurava anche che si dimettesse 11 capo di gabinetto Regan, contro cui ieri ha di nuovo puntato pubblicamente il dito in una conferenza stampa uno dei predecessori, il generale Scowcroft che fa parte della Commissione del tre saggi per la riforma del Consiglio di sicurezza nazionale, ma 11 Presidente ha ignorato il problema, limitandosi a proclamare che porterà alla luce «tutti i /atti» sull'Irangate. A una settimana dallo scoppio dello scandalo, le analogie col Watergate di Nixon si sono cosi rafforzate. Come allora, 11 ministero della Giustizia, un organo governativo, rischia di essere esautorato dal potere giudi¬ ziario: l'Fbi prepara 11 terreno con il sequestro di tutta la documentinone alla Casa Bianca, alla Cia, al Pentagono e al Dipartimento di Stato. Come allora, proliferano le inchieste congressuali: dopo la Commissione Servizi Segreti e quella Esteri della Camera (la scorsa settimana), ha incominciato ieri i lavori a porte chiuse la Commissione Servizi Segreti del Senato, e scalpitano quelle Giudiziaria, Esteri, Forze Armate e via di seguito. Come allora, il Congresso si muove per conferire a una sola Inquirente, repubblicana e democratica, rappresentativa di entrambe le Camere, tutte le prerogative delle altre. Qui la scelta del tempo è cruciale: il mese prossimo, nella nuova legislatura, 11 predominio dell'opposizione sarà schiacciante. Tra 1 Tran gate e 11 Water- gate vi è un'altra somiglianza, completamente inaspettata: la condotta del Presidente. In un'intervista rilasciata a rime lo scorso mercoledì, ma pubblicata solo Ieri dal settimanale, Reagan ha reagito allo scandalo quasi come Nixon, incolpandone i «mass media», rifiutando di ammettere i propri errori, e difendendo 1 propri collaboratori: ha addirittura definito «un eroe nazionale* il colonnello North, 11 protagonista dell'Irangate, rimproverandogli soltanto di non averlo tenuto informato di ogni cosa. Senza farne il nome, 11 presidente ha accusato Israele di avere stornato 1 pagamenti iraniani ai contras nicaraguensi: •E'stato un altro Paese — ha detto —, non siamo stati noi: Ai giornali e alle radio-tv, ha insistito Reagan, va la responsabilità della mancata liberazione degli altri ostaggi In Libano. Il presidente si è paragonato a un naufrago circondato dagli squali, dicendosi vittima di una manovra politica. il capo dello Stato ha voluto che al suo incontro con 1 tre saggi, svoltosi nel corso di una riunione governativa, fossero' presenti le telecamere. Ma i volti del reaganautl hanno tradito 1 contrasti che tuttora li dividono: il capo di gabinetto Regan e 11 segretario di Stato Shultz, zar momentaneo della politica estera, sono apparsi lividi, mentre il vicepresidente Bush e 11 ministro della Difesa Weinberger hanno dato una sensazione di tranquillità In una intervista a Time parallela a quella di Reagan, Bush ha smentito le voci di un coinvolgimento nell'Irangate, e ha affermato di aver taciuto .perché non si abbandona il capitano della squadra nei momenti difficili., n vicepresidente dovrebbe tenere domani un discorso a nome del governo. E tuttavia, 11 ritorno di Reagan a Washington una debole schiarita nello scandalo l'ha portata. E' palese che, proprio in seguito all'esperienza fatta da Nixon, 11 Presidente non rifiuta il dialogo col potere legislativa Ne sono prova la sua solerzia nel consultare gli alleati: la settimana prossima si recherà in Europa anche Shultz, e non solo per rassicurarli, ma anche per chiedere 11 loro consiglio sull'Irangate. La nomina di Abshire o Caducei a successore di Polndexter sarebbe inoltre una scelta europea. Cai-lucci, che attualmente dirige una grande industria, fu ministro del Bilancio con Nixon, ambasciatore in Portogallo negli anni della rivoluzione, alla Cia sotto il presidente Carter e al Pentagono con Weinberger nel primo mandato reaganiana Ennio Caretta

Luoghi citati: Bruxelles, California, Europa, Iran, Israele, Libano, Portogallo, Washington