La sera che Vanderbilt dettò le nuove regole

La sera che Vanderbilt dettò le nuove regole La sera che Vanderbilt dettò le nuove regole AI tempi dei tempi del bridge erano In voga le partite goulasch: quando capitava una smazzata in cui nessuno apriva o il contratto risultava un parziale a livello minimo, le carte venivano ridistribuite a gruppi da tre a cinque senza rimescolarle. Ne venivano spesso fuori mani sbllanclatlsslme che offrivano il destro a colpi (e vincite) sensazionali. Pensate di trovarvi a un tavolo in cui il vostro partner apre in Sud di 3 Quadri e l'avversario in Ovest salta a 7 Picche. E vi scoprite in mano queste carte: #- <2AKQJ1098 AAQF109 Che fare? Si era negli Anni Trenta e Harold S. Vanderbilt, detto -Mike», dichiarò 7 SA Tutte le Picche erano in Ovest, Est non ne aveva e non potè uscire nel palo cosi clamorosamente chiamato dal compagno: e Vanderbilt stese 11 suo grande slam a senza, visto che 11 suo partner aveva l'A di Quadri e il K di Fiori. La dichiarazione di Ovest, che aveva svelato tutta la forza della sua mano anziché dissimularla, fu giudicata la peggiore che si potesse fare, mentre quella di Vanderbilt fu giudicata la risposta più adeguata. n nome di Vanderbilt è fondamentale nella storia del bridge: fu lui che modificando le vecchie regole approdò al «bridge contratto», tal quale o quasi come lo giochiamo oggi. Era un uomo eccezionale già per natali illustri e per la smisurata fortuna ereditata ma oltre al nome e ai miliardi aveva intelligenza e spirito d'iniziativa, s'occupò di ferrovie e di costruzioni navali: con tre diversi yacht e partecipando di persona vinse tre volte l'America's Cup. Fu in occasione d'una crociera di miliardari a bordo della nave Finlandia che il 31 ottobre del 1925 propose a un gruppo di giocatori del «bridge plafond» le sue nuove regole tra le quali spiccava il principio che chi si trova in seconda manche (quindi ha già vinto la prima mezza partita ed è prossimo al successivo definitivo) è soggetto in caso d'errore a più pesanti penalità. «Vulneratale», definì questa situazione una signora che assisteva alla spiegazione, e Vanderbilt colse al volo il suggerimento e il vocabolo entrò nel dizionario del nuovo bridge. La nave attraccò a Balbca e fece sosta perché era troppo tardi per l'ingresso nel Canale di Panama. Quella sera, galantemente, Vanderbilt si offri come partner alla signora per «l'ultima» partita di plafond. Cosi nacque il «contract bridge» che Culbertson Impose poi al mondo. Quanto a Vanderbilt, mise in palio la famosa coppa intitolata aL suo nome che si prese anche il lusso di vincere due volte, come tre volte aveva già vinto quella di yachtman. Ma a lui va assegnata un'altra intuizione geniale, quella di un sistema di dichiarazione rivoluzionario. Molti giocatori, che giocano oggi nelle sue Innumerevoli varietà (dalle italiane alle thailandesi), l'apertura di 1 Fiori forzante con relativa risposta di 1 Quadri negativo, oppure s'accordano per le aperture deboli a livello di 2, ignorano che «Mike» Vanderbilt le aveva proposte fin dal 1927, sessant'anni fa. i i Luigi A. Bassi Camillo Pabls-Ticci

Persone citate: Harold S. Vanderbilt, Ticci, Vanderbilt

Luoghi citati: Finlandia, Panama