Non c'è più un posto al mondo dove difendersi dall'Aids

Non c'è più un posto al mondo dove difendersi dall'Aids Non c'è più un posto al mondo dove difendersi dall'Aids L9 AIDS sta minacciando milioni di vite umane in più di cento Paesi. Gli esperti internazionali invitano a un'azione di emergenza di portata senza precedenti, ma molte nazioni sembrano restìe — o incapaci — a fronteggiare quello che potrebbe già essere il più grave attentato alla salute nella storia dell'umanità. STATI UNITI 240 milioni di abitanti Il costo della lotta all'Aids è valutato In due miliardi di dollari all'anno da adesso alla fine degli Anni Ottanta. Gli esperti prevedono che entro il 1991 ci saranno 270 mila casi. In particolare, in quell'anno i morti saranno 54 mila. Entro quella data ci saranno 7 mila casi per conlatti eterosessuali e più di 3 mila bambini con Aids. Attualmente si pensa che siano infetti fino a un milione e mezzo di persone. A New York, una persona su cinque è portatore sano. Il trattamento dell'Aids negli Stati Uniti costa dai 50 ai 150 mila dollari per caso. Quest'anno il governo americano ha speso 277 milioni di dollari in ricerche, cifra che entro il '90 salirà a un miliardo. In più, il governo viene sollecitato a contribuire con un altro miliardo di dollari all'anno all'educazione e ad altre misure sanitarie. GERMANIA OCC. 60 milioni di abitanti ■ Il governo ha speso 12 milioni di marchi (quasi 8 miliardi di lire) in ricerche per il virus dell'Aids e altri 7 milioni (più di mezzo miliar¬ formula battericida do) per un campagna di educazione pubblica, che include una pubblicazione inviata a domicilio su come praticare il sesso In modo sicuro. Dal 1982 a oggi sono stati registrati 715 casi, con 337 morti. Più del 77 per cento erano omosessuali, n numero dei casi raddoppia ogni otto mesi. BELGIO 9,86 milioni di abitanti Secondo le accuse delle autorità, gli stranieri che vanno In Belgio per farsi curare sono responsabili dell'aumento dei casi agli attuali 171. Dei 122 non residenti trattati, 86 venivano dallo Zaire e 6 dal Burundi. Lo scorso anno il governo ha speso 90 milioni di franchi (quasi tfe miliardi di lire) per ricerche sull'Aids e per lo screening del sangue delle trasfusioni. Il budget quest'anno è stato ridotto a 32 milioni di' franchi e non ci sono piani per una campagna sanitaria di alto profilo. FRANCIA 55 milioni di abitanti Dal 1982 ci sono stati 1050 casi, con 466 morti. La malattia ora si diffonde nella misura di 15 nuovi casi alla settimana. I medici si aspettano dai 3 ai 5 mila casi nei prossimi due anni e dagli 8 al 15 mila entro i prossimi quattro anni. Le stime del numero di portatori sani variano tra i 20 e i 200 mila. L'85 per cento delle vittime sono uomini, ma la proporzione delle donne sta aumentando rapidamente. Lo scorso anno è stato in¬ Le più a trodotto lo screening obbligatorio per tutti i donatori di sangue. Il governo sta abolendo la proibizione di pubblicizzare i preservativi. ITALIA 57 milioni di abitanti Il governo ha resistito alle pressioni per definire l'Aids un'epidemia, nonostante i 345 casi noti e le previsioni di 10 mila casi nei prossimi cinque anni. GRAN BRETAGNA 56,4 milioni di abitanti La Gran Bretagna ha registrato 548 casi, compresi 278 morti. Almeno altre 4500 persone sono schedate come portatori sani, ma le stime della popolazione infetta salgono a 40 mila persone. Finora il governo ha speso più di 10 milioni di sterline (quasi 20 miliardi di lire) in cure, screening del sangue, ricerca e informazione. Altri milioni di sterline sono stati spesi dalle autorità sanitarie regionali. AFRICA CENTRALE 250 milioni di abitanti Pochi dei più di 20 paesi colpiti dall'epidemia raccolgono o rilasciano cifre sul numero di casi e sui fondi stanziati per combatterli. Tutti sono cronicamente poveri di risorse per combattere l'epidemia. Kenya, Tanzania e Uganda hanno lanciato delle campagne di informazione e praticano lo screening del sangue. Altri paesi, come Burundi, Congo, Ruanda, Zaire e Zambia stanno lentamente seguendone l'esempio, sollecitati dall'Organizzazione mondiale per la sanità. * GIAPPONE 120 milioni di abitanti La ricerca medica per l'Aids ha un bilancio di 900 milioni di yen (quasi 8 miliardi di lire). Sono stati registrati 21 casi, compresi 13 morti. Undici erano emofiliaci, gli altri omosessuali. Thomson Prentice vanzate ricerche di n SUDAFRICA 32 milioni di abitanti Finora sono stati registrati 43 casi, comprese nove persone provenienti da altre regioni dell'Africa. I morti sono 29. Tutti i casi riguardano maschi bianchi, molti dei quali omosessuali. I donatori di sangue vengono sottoposti a screening dal gennaio scorso e i gruppi a rischio sono invitati a sottoporsi al test degli anticorpi. BRASILE 125 milioni di abitanti E' il paese più colpito del Sud America: 841 casi noti, 420 morti, 8 mila casi previsti per i prossimi anni. Non si fa lo screening del sangue, sebbene sia pratica comune venderlo al di fuori degli ospedali. AUSTRALIA 15,8 milioni di abitanti I fondi per l'educazione sanitaria e la ricerca sono passati da 9,2 a 11 milioni di dollari australiani (dagli 8 ai 10 miliardi di lire). Ci sono stati 310 casi, con 126 morti. Per l'88 si prevedono mille casi, per 11 '91 cinquemila. Copyright «Times Newspapers Ltd.» e per l'Itali» «La Stampai) eurofisiologia dim re. Inoltre la relazione tra la lateralizzazione e una vera abilità a distinguere gli oggetti nello spazio e a definirne esattamente la posizione non sarebbe ancora adeguatamente dimostrata. Altri studi hanno posto in evidenza una relazione tra mancinismo, disturbi del sistema immunitario (mancanza di difesa alle Infezioni), difficoltà a leggere (dislessia) e balbuzie. Attributi tutti che sono più comuni tra i maschi. Secondo Geschwind e Behan il testosterone, l'ormone secreto dal testicoli del feto, avrebbe l'effetto di rallentare lo sviluppo dell'emisfero di sinistra nei maschi con il risultato di una dominanza di quello di destra. Come contropartita alla OSSERVAZIONI epidemiologiche e cliniche hanno recentemente riscoperto e rivalutato la dieta ittica, grazie a un costituente di cui essa è ricca, l'acido eicosapentaenoico (EPA), attivatore della sintesi di una prostacicllna (PGI3) ad azione antitrombotica. Nel 1972 due danesi, Dyerberg e Bang, osservavano per primi che gli eschimesi della Groenlandia presentavano un minore tasso lipidico, una più ridotta Incidenza di cardiopatie e una più forte tendenza al sanguinamene spontaneo, rispetto ai loro vicini danesi. Successivamente, questi ricercatori ipotizzavano che fosse l'EPA, presente nei prodotti ittici, a interferire nella sintesi lipidica e soprattutto nell'aggregazione plastrinica. Dal punto di vista chimico, l'EPA presente nei pesci consta di 20 atomi di carbonio con 5 doppi legami; nell'uomo l'acido grasso con più doppi legami è l'acido arachidonico che ne ha 4. Ulteriori studi condotti dal Nobel John Vane e dai suoi collaboratori mettevano in evidenza che l'EPA non portava alla formazione del principale fattore aggregante, it «trombossano», ma a una prostacicllna modificata chiamata «PGI3», molto stabile e ad elevata attività antitrombotica. Nel 1985, Kromhout e i suoi collaboratori dopo uno studio epidemiologico della durata di 20 anni effettuato su un gruppo di 852 olandesi di mezza età, 1! cui coiie_-

Persone citate: Behan, John Vane, Thomson