Un'accoppiata di ormoni nuova alternativa al bisturi

Un'accoppiata dì ormoni nuova alternativa al bisturi Un'accoppiata dì ormoni nuova alternativa al bisturi N) (BUSERELIN) TESTICOLO ANDR0GENI (1) CANCRO I vantaggi dell'associazione Buserelin/Flutamio: il BusereUrt, agendo sull'asse ipofisi-gonadi, inibisce la produzione di androgeni testicolari (1). \j> Flntamide impedisce la captazione di androgeni (I e 2) al livello della prostata. In tal modo si hanno i massimi effetti inibenti sulla crescita del cancro IL carcinoma della prostata è una delle forme più diffuse di tumore, pero potenzialmente dominabile con opportune terapie farmacologiche. Olà nel 1941 Huggins e i suoi collaboratori avevano dimostrato il ruolo determinante svolto dagli androgeni testicolari nell'evoluzione di questa malattia. Essi avevano appurato che nella quasi totalità del casi il tumore maligno prostatico è dovuto a una proliferazione eccessiva di cellule epiteliali adulte, le quali però vanno incontro ad atrofia quando il livello di androgeni è fortemente ridotto. Bisognava dunque ridurre drasticamente il livello ematico di questi ormoni, con la castrazione chirurgica o con la somministrazione di estrogeni per contrastare l'azione degli ormoni maschili. Entrambe queste vie sono state seguite e si sono ottenuti buoni risultati. Se si paragonano infatti le sopravvivenze medie prima e dopo l'avvento di queste terapie si possono notare miglioramenti significativi. Le speranze di risolvere radicalmente 11 problema andarono però deluse, perché l'uso di dosi elevate URRENE ANDROGENI (2) -ANTIANDROGENI (FLUTAMiDE) PR0STATIC0 di estrogeni comportava gravi complicazioni cardiovascolari che portavano a una elevata mortalità. Quanto alla orchiectomia, a parte i gravi limiti psicologici che presenta, dava risultati immediati lusinghieri ma, a distanza di un paio d'anni, nella maggior parte dei casi si assisteva a una ricaduta. Un ulteriore passo avanti venne fatto grazie alle sostanze ad azione antlandrogena, che permettevano di bloccare completamente l'azione degli androgeni testicolari. Più recentemente è arrivata una seconda categoria di sostanze che raggiunge lo stesso obiettivo, ma per vie diverse. Si tratta degli LHRH agonisti, cioè di un gruppo di molecole che influenzano la secrezione delle gonadotroplne ipofisarie, che a loro volta regolano la produzione di ormoni da parte delle gonadi. A basse dosi o In dose singola, hanno una funzione di stimolo; a dosi alte e ripetute determinano una Inibizione della funzionalità gonadica sino alla totale soppressione della produzione di androgeni. Si pensò che con l'utilizzazione di questi nuovi farmaci il cancro prostatico sarebbe stato finalmente domato. Anche questa volta però, pur ottenendo del risultati complessivamente buoni e delle sopravvivenze più elevate rispetto alle precedenti terapie, non si è giunti a una vittoria definitivo. Tutti questi trattamenti diminuivano di efficacia a mano a mano che passavano gli anni dall'inizio della terapia. Per un certo periodo i progressi segnarono il passo ma, recentemente, si è potuto appurare che nell'uomo le ghiandole surrenali hanno una spiccata capacità di produrre precursori degli androgeni Queste sostanze, giunte a livello della prostata, vengono trasformate In ormoni maschili. Cosi le cellule cancerose hanno il loro indispensabile rifornimento di androgeni anche quando questi ormoni non vengono più prodotti dalle ghiandole sessuali. Questa scoperta ha fatto cambiare la strategia di attacco del carcinoma prostatica Ora si usa un nuovo farmaco, la Flutamide, che riesce a bloccare la captazione degli androgeni testicolari e surrenali da parte delle cellule tumorali della prostata, privandole in tal modo del loro indispensabile «nutrimento». Quasi contemporaneamente è stato sintetizzato un nuovo LHRH agonia ta ad elevata attività, il BusereUn. Le sperimentazioni cliniche condotte con un'associazione di Flutamide e BusereUn hanno dato risultati promettenti. Si è registrata una marcata riduzione della percentuale dei decessi nel primi due anni di trattamento e uno spiccato miglioramento della qualità della vita in un'alta percentuale (circa 1*80 per cento) del pazienti trattati E' presto per poter dare un giudìzio definitivo su questa nuova terapia ma è evidente che ci stiamo avvicinando a grandi passi al controllo farmacologico di questo tipo di cancro. Pierangelo Lo magno

Persone citate: Huggins