L'olografia contro i falsari del 2000

L'olografia contro i falsari del 2000 L'olografia contro i falsari del 2000 (Segue (Calla 1* pagina) garcl come si è arrivati alla produzione di massa degli ologrammi. «Robert Bartolin! — spiega Fabbiani — al fine di ottenere alcune olografie commutative a più immagini, utilizzò una lastra su cui era stato spalmato uno strato fotosensibile analogo a' quello impiegato nella fabbricazione del circuiti stampati: il photoresist. In questo modo l'ologramma, dopo l'esposizione e il trattamento di sviluppo, presentava microscopici avvallamenti e picchi che, a seguito di un deposito galvanico di nichel, potevano essere trasferiti con un processo meccanico innumerevoli volte su materiali flessibili e trasparenti come il PVC o il poliestere». L'olografia duplicata -su una matrice di nichel costituì il passaggio preliminare per ottenere milioni di esemplari con immagini tridimensionali prodotte su materiali plastici a costi molto contenuti Erano nate le olotiple. A seguito della bancarotta per più di 5,5 milioni di dollari della Holosonlc (la società detentrice di tutti 1 brevetti per la riproduzione meccanica degli ologrammi) e con il successivo passaggio di proprietà delle patenti alla Atari alla New Port Corporation e all International Bank Note, inizia l'era della produzione di massa degli ologrammi Tn due anni l'IJB.N., utiliz¬ zando sofisticati strumenti ottici e costosissimi laser, sviluppò la tecnologia adeguata alla produzione di massa delle olotiple. Queste risultano visibili anche in condizioni di luce critiche, sono dotate di un vistoso effetto arcobaleno, possono essere riprodotte in un nùmero illimitato di copie e trasferite termicamente su una vasta serie di materiali da cui non è più possibile rimuoverle. Affidando alla I.B.N. la realizzazione e 11 trasferimento degli ologrammi sulle loro nuove carte di credito. Master Card e subito dopo Visa sono le prime aziende al mondo ad applicare questo strumento di anticontraffazione, rinnovando nello stesso tempo in modo efficace 11 loro «look». Un anno dopo il National Geogrraphic pubblica 11 mi| lioni di olotiple dell'aquila americana sulla storica copertina del marzo '84. Sempre sulla stessa rivista, un anno dopo, appare una nuova olotlpia, questa volta a tutta pagina, che illustra un articolo di antropologia Oltre che nel settore dell'editoria, l'olografia trova un fertile terreno di crescita nel sattore delle promozioni, della pubblicità e del packaging abbinando tecnologia e creatività Intanto proseguono le ricerche per l'applicazione delle olotiple sul passaporti sui certificati di garanzia e di identiflcazicne e sulla carta moneta Integrando cosi i vari si¬ stemi di sicurezza già in uso. La Britlsh Telecom ha elaborato un nuovo sistema per le proprie «phonocard». La carta telefonica contiene un'invisibile striscia olografica che, una' volta introdotta nell'apparecchio telefonico, riflette il flusso luminoso di un detector in grado di stabilirne l'originalità del documento e di rilevare l'ammontare del credito ancora disponibile. Nei settori in cui l'imitazione illegale del prodotti è più frequente si tende a utilizzare, contro questi atti di pirateria, una carta di garanzia che certifichi l'autenticità del prodotto; per esempio nel campi della moda, della pelletteria d'autore e delle videocassette musicali. Prima fra molte, la Poly grani britannica, che per tutelarsi dalla possibile fotocopiatura a colori delle copertine delle proprie videocassette musicali, è ricorsa all'applicazione di un piccolo ologramma 2D (un'immagine e 2 dimensioni) riproducente li marchio della compagnia Ciò ha permesso l'immediata identificazione del prodotto originale e la denuncia delle imitazioni. Ma come si può essere certi dell'originalità dell'ologramma e difendersi dal tentativi di duplicazione? Per l'eventuale falsario vi sono alcuni ostacoli non di poco conto. B primo è costituito dal¬ l'alto livello tecnologico e dalla complessità tecnica inclusa nella realizzazione della matrice olografica (master), dagli alti costi dei dispositivi di produzione delle olotiple e dalle differenti tecniche di trasferimento e di applicazione sui vari materiali n secondo ostacolo è costituito dalle tipologie delle Immagini tridimensionali: klnegrammi (ologrammi bidimensionali computerizzati), 2D/3D, ologrammi di volume, di trasmissione a luce bianca o addirittura Invisibili, percepibili solo su specifiche lunghezze d'onda e ologrammi commutativi a più immagini Inoltre è possibile . numerare progressivamente le singole olotiple. L'ultima barriera da superare è rappresentata da un particolare detector elettronico, messo a punto quest'anno a Torino da un"équipe guidata dal professor Fabbiani. Si tratta di un sensore computerizzato in grado non solo di rilevare l'autenticità delle immagini olotipiche. ma anche di misurarne le varie caratteristiche, come la nitidezza, la distribuzione spaziale e la distribuzione cromatica Quest'apparecchio sembra poter risolvere definitivamente li problema delle garanzie di identificazione, rendendo le minuscole olotiple tui vero codice cifrato, inaccessibile quanto più la complicata delle combinazioni di una cassaforte. Francesco Candido

Persone citate: Fabbiani, Master Card

Luoghi citati: Torino