I Sakharov a Gorkij prigionieri di un muro invisibile

Elena Bonner racconta il confino con il marito Elena Bonner racconta il confino con il marito I Sakharov a Gorkij riiii prigionieri di pgdi un muro invisibile LA vicenda dell'accademico Andrej Sakharov e di sua moglie Elena Bonner, nota grazie ai giornali, a qualche libro, al bel film con Glenda Jackson e a «documentari» più o meno attendibili, viene rievocata ora dalla protagonista in un'opera appena uscita in Italia, in Inghilterra e in altri Paesi (Elena Bonner - 'Soli insieme», Garzanti-Vallardi, pagine 380, lire 18.000). Benché priva di un'esperienza letteraria specifica, l'autrice riesce a trasmettere con grande spontaneità al lettore una serie di fatti inimmaginabili nel mondo occidentale. Fisico illustre insignito nel 1975 del Premio Nobel per la pace, Sakharov, per aver criticato l'attacco sovietico all'Afghanistan, nel gennaio 1980 venne deportato a Gorkij sema nessun processo. Da quel giorno vive lì confinato in completo isolamento: non ha il telefono e l'appartamento è sempre sorvegliato, non possono andare a trovarlo che stretti parenti e colleghi dell'Accademia delle Scienze. La moglie, che aveva la possibilità di viaggiare tra Gorkij e Mosca fu condannata nel 1984, in base a otto capi d'accusa, a cinque anni di esilio a Gorkij. Inizia cosi un'esistenza allucinante in cui i coniugi Sakharov, tenuti lontani dai normali contatti e, durante un certo periodo, senza notizie dalla famiglia in America, sono acutamente consapevoli della propria vulnerabilità. In questa situazione avulsa dai punti di riferimento consueti, gli avvenimenti assumono dimensioni fantasmagoriche: i più umili oggetti Quotidiani denunciano le perquisizioni eseguite in assenza dei Sakharov, la vecchia automobile diventa vittima di depredazioni simboliche, è vietato recarsi in certe zone, ai figli giungono cartoline e telegrammi falsificati, dal plichi escono degli scarafaggi, il luogo più adatto per l'ascolto Indisturbato della rodio è il cimitero, dalle memorie che Sakharov sta scrivendo spariscono più volte dei brani (ma atta Fiera di Francoforte Efrem Yankeìevich, genero della signora Bonner, ha annunciato che il libro uscirà In Occidente). Mentre le componenti della condizione quotidiana appaiono In preda a inquietanti impulsi, con perverso parallelismo fatti gravi e determinanti si susseguono a ritmo serrato. Cosi Sakharov, per ottenere il visto di espatrio di Liea Alekseeva o il permesso per la moglie di curarsi all'estero, intraprende varie volte lo sciopero della fame, viene ricoverato, subisce cure non tutte convincenti e una brutale alimentcMone forzata, Inflitta da un'apposita «squadra femminile». Estraniati dal rapporti normali, perfino stra, e per «fi terzo uomo» visitare. •Seguire le sue tracce — scrive Hogarth — era un modo di sfiorare ogni tipo di soggetto, di condizioni e circostanze le più diverse. Ricordando questi miei viaggi capisco che quanto mi attrasse inizialmente verso gli scritti di Greene era la sua acuta coscienza sociale usata quasi come uno sfondo teatrale per la sua narrativa. Era questa una qualità che piaceva alla mia coscienza e alla mia matita». Degli ultimi scritti di Greene, come «Monsignore Qulxote», Hogarth illustra scene da El Toboso, rivede i mulini presso l'Alcazar di San Juan, l'acquedotto romano di Salamanca. E per .The Tenth Man», quel manoscritto che era rimasto nel cassetto per tanto tempo, illustra la Maison de la Sante . a Parigi. Sono schizzi molto ben eseguiti, con talento da illustratore, venduti molto bene e in gran copia dalla galleria (e in volume), ma rimangono schizzi. B tanto la mostra che il volume sono un po' troppo un prodotto natalizio, un ninnolo, una cosa tanto carina, tanto di buon gusto che manca solo di serietà e di impegno. Gaia Servadlo Elena Bonner separati l'uno dall'altra, In realtà t Sakharov non sono mai soli. Oltre agli agenti davanti a casa e al pedinamento regolare, vengono ripresi di nascosto, e l filmati truccati sono poi venduti alle televisioni occidentali. Una volta, violando il segreto professionale, Sakharov è filmato In ospedale; durante una visita medica. Le Impressioni prodotte sul lettore In Occidente da Soli insieme gli pervengono, intersecandosi e sovrapponendosi, filtrate dalle recenti peripezie americane. Autorizzata finalmente a trascorrere sei mesi con madre, figli e nipotini, Elena Bonner, che in America subisce un grave intervento al cuore, verga in fretta questo libro. (Alle note penserà poi Efrem Yankeìevich). Ammira le belle spiagge, ti mare calmo, «New York, al tempo stesso una città, e un paese e un mondo... Per me è la città delle citta, pronta per il futuro». Le piacciono l'amore degli americani per la casa, l'agitazione natalizia, la cordialità della gente. Qualche delusione non manca: vi è chi consideraSakharov un simbolo, una pedina sulla scacchiera politica, come l'ammiraglio Pointdexter, consigliere per la Sicurezza Nazionale, che la riceve in una stanzetta sul retro: «Mi displace di non aver visto 11 famoso salone bianco d'ingresso... e di non aver visto nemmeno il prato dove il Presidente firmò l'atto di proclamazione del Giorno di Andrej Sakharov, e non potrò quindi descriverli ad Andrej, ma saprò invece descrivergli le scale di servizio». Lia Wainsteln