I giovani tornano a scrivere: io, ironia e fantascienza

Tanti manoscritti, poche scoperte, qualche proposta per pubblicare Tanti manoscritti, poche scoperte, qualche proposta per pubblicare I giovani tornano a scrivere: io, ironia e fantascienza candidamente. Leggono qualche caso letterario, ieri Porci con le ali, oggi U nome della rosa, forse Le mille luci di New York. Dire cosa scrivono? I filoni di moda del momento: ieri il terrorismo, oggi il "quotidiano" alla Leavitt, il rapporto fra giovani, sema droga o omosessualità, ma anche senna rapporto con i genitori». Per Beniamino Vignola, che ha fondato le edizioni di Theorìa, «il problema dello scrivere troppo non esiste». Dice: «Da sempre la gente scrive, da sempre non tutto viene pubblicato. Il mestiere del pubblicare spetta esclusivamente all'editore. Non si può delegare ad altri il proprio ruolo. Vogliamo arrivare ad un Ministero della Scrittura? Da noi arrivano quattro manoscritti al giorno. Li leggiamo tutti, certo per una piccola struttura come la nostra è un sacrificio, ma è anche vitale. La percentuale di lavori convincenti è alta, almeno due o tre manoscritti al mese. Sono spesso romanzi di introspezione, c'è invece poco ripensamento sul loro passato, e molto poco sul quotidiano, sull'oggi». Anche Paollni è tiepido sulla proposta Pampaloni. Dice: «Chi va poi nelle biblioteche a,leggere manoscritti? Ci vaPampaloni.ci va per tre mesi, poi si stufa. Mi sembra una utopica iniziativa, analoga alla Cooperativa Scrittori. Solo una struttura privata può funzionare, una piccola casa editrice-filtro. Penso che questo tipo di lavoro lo possano fare case editrici come Studio Tesi». Di parere contrarlo è . Raffaele Crovi, direttore di Camunia, promotore dei corsi di «Scrittura creativa», tenuti a Milano. Dice Crovi: «A me la proposta di Pampaloni interessa. Pampaloni, fra i critici oggi militanti, è il più acuto. E' quello che più si occupa delle creatività emergenti. C'è in lui la coìistatazione che i grandi critici si occupano poco dei giovani autori. Quando Citati, per fare un esempio, scopre e lancia la Marazzani, che pu ametro ha, rispetto ad altri talenti? L'editoria oggi è disattenta. Non sono più i tempi di Vittorini-Einaudi e della collana-investimento come lo era i "Gettoni". Non si fanno più scommesse sul futuro. E questo è un errore imprenditoriale. • Certo la nuova creatività, credo anch'io, la deve documentare l'editore. Oneri e rischi devono esse¬ Il nuovo libro del grande alpinista e il giudizio di Rigoni Stern w.|fatf otoeSi re suoi. Per un editore leggere è faticoso, è un investimmo. Rimandare indietro un manoscritto costa dalle 10 alle 12 mila lire. Camunia in tre anni ne ha ricevuti 1130. Ma bisogna accettare questo dialogo, anche se ci si ricava poco. Sono solo tre i libri che ho trovato così: Emiliana e l'handicap di Cosimo Fornaro. Fuochi del Basento di Raffaele Nigro, Vita di Foscolo di Adriana Flamigni e Rosella Mangaroni. I giovani oggi hanno una scrittura da videoclip, non hanno grandi tensioni ideologiche, scrivono fantastorie, hanno un linguaggio poco descrittivo, hanno il gusto della corporalità. Mi chiedo se i critici, che oggi sono fra i cinquanta e i sessant'anni, possano capire i loro temi. Resta comunque il fatto che prima di mettersi a scrivere, i giovani dovrebbero imparare a leggere, sono privi di quella memoria della creatività culturale che ha prodotto la nostra letteratura». Ferdinando Adornato, uno fra i promotori dell'iniziatlva dell' Espresso, per scoprire nuovi narratori, non ha ancora letto tutti gli oltre seimila racconti, ma già si è fatto una Idea dei temi e della scrittura. •C'è — dice — un tentativo di sovrapporre cultura a natura, che equivale ad un inizio di scrittura. Se c'è una notevole dose di autobiografismo, di umori quotidiani, e qualche incursione nella fantascienza, pura, è sempre accompagnato da uno sforzo linguistico di non poco conto». •Esperienze personali», caratterizzano anche 1 romanzi del Premio Manzo¬

Luoghi citati: Milano, New York