A Tyson bastono 5'35" per entrare nella storia

Sul ring di Las Vegas il ventenne peso massimo ha conquistato il titolo mondiale Wbc mettendo ko il detentore Berbick Sul ring di Las Vegas il ventenne peso massimo ha conquistato il titolo mondiale Wbc mettendo ko il detentore Berbick A Tyson bastono 5*35" per entrare nella storia Umpetfìetta macchina da pugni appena scagliato il sinistro decisi E' il più giovane campirisolto il match nel 2" roLAS VEGAS — Con un tremendo gancio sinistro che ha abbattuto Trevor Berbick dopo 2'35" della seconda ripresa, Mike Tyson, vent'anni compiuti il 30 giugno scorso, in soli 5'35" è passato alla storia del pugilato come il più giovane campione del mondo dei pesi massimi. Il primato apparteneva in precedenza ad un altro americano, Floyd Patterson, che divenne campione nel 1956 a poco meno di 22 anni, mettendo k.o. alla quinta ripresa il vecchio Archie Moore. Non si tratta comunque di un record assoluto, ma di categoria: il più giovane campione del mondo di tutti i tempi è il portoricano Wilfredo Benitez, che conquistò il titolo dei pesi welters junior a diciassette anni e mezzo. Molti esperti pensavano che 11 trentatreenne Trevor Berbick avrebbe potuto, con la sua esperienza, tenere a bada nelle prime riprese la potenza di Tyson per poi venir fuori alla distanza con la sua miglior impostazione tecnica, n neo campione del mondo per il Wbc non ha invece concesso al rivale il tempo di organizzare la sua azione. Lo ha incalzato con una devastante azione demolitrice sin dal primo colpo di gong vo, Berbick è a terra (Telefoto) pione tra i colossi - Un tremendo gancio sinistro ha round - Berbick ammette: «Non ci ho capito mente» e Berbick non ha potuto che arretrare, senza riuscire ad azior ».re il suo jab sinistro. Già all'inizio del secondo round il canadese era stato contato ma era riuscito a riprendersi. Tyson ha continuato la sua azione, mettendo a segno una serie impressionante di colpi, conclusa da un tremendo sinistro alla mascella. Berbick è caduto, ha tentato di rialzarsi, ma è Il commento di Damiani MILANO — Francesco Damiani, il miglior peso massimo italiano, ha visto in diretta il match ieri notte negli studi di «Betequattro» a Segrate, in compagnia di Loris Stecca e del procuratore Giovanni Branchini. Questo il suo giudizio: «Davanti ad una prova cosi c'è poco da obiettare. Tyson ha mostrato tutto il suo valore. Se fossi stato al posto di Berbick nelle prime riprese non avrei accettato il combattimento. Bisognava far stancare Tyson imbrigliandolo in qualsiasi modo per avere poi l'opportunità di replicare». Circa la possibilità di una sfida al neo campione, Damiani ha detto: «Potrei incontrarlo quando avrò fatto la giusta esperienza. Non avrei nulla da perdere». ricaduto in un angolo del |i ring. Il detentore del titolo si H è faticosamente rialzato dopo m nove secondi, ma l'arbitro H Mills Lane ha fermato l'in- g contro. In quel momento — g come hanno poi spiegato i g suoi secondi — Berbick non jjj ricordava neanche di essere II sul ring. Negli spogliatoi Berbick ha jjjjj espresso giudizi sinceri e ca-ii vallereschi: -Non ho capito 11 proprio niente — ha detto —il e non sono riuscito a boxare, 11 Ho avuto il torto di accettare §jj gli scambi e non ho fatto che subire, senza che Tyson mi§£ desse la possibilità di usare il §§ jab. E'chiaro che sono deluso H e spero che Tyson mi accordi m in futuro una rivincita. m Orgoglio, gioia ed anche un M po' di spavalderia nelle di- U chiarazioni del giovane Mike: li •Sono il più giovane campione m del mondo ma potrei avviarmi g a diventare anche il più vec- H chio* ha detto, lasciando in- H tendere l'intenzione di difen-H dere a lungo il titolo appena p conquistato. Poi ha aggiunto: || «7 miei mi dicevano di non |§ aver fretta, che un'eventuale 11 sconfitta non sarebbe stata un §| dramma. Ma io non potevo I permettermi di non conquista- H re il trionfo, che dedico alla H memoria di Cus D'Amato, mio padre adottivo-. ili;; di GIANNI PIGNATA Forse è un po'presto per dire, come ha dichiarato Giovanni Branchini, che Tyson potrebbe essere il più forte peso massimo di tutti i tempi. In fondo, nella folgorante carriera che Ila portato il pugile newyorkese al titolo mondiale ad appena vent'anni, il primo serio - test- è stato proprio il match decisivo con Berbick. Per gridare osanna al nuovo campionissimo mancano controprove, ma forse mancheranno anche adeguati avversari, non essendo il valore di Tim Witherspoon e Michael Spinks, i campioni della Wba e dell'Ibf, tanto superiore a quello del canadese da far pensare a grossi rischi per il giovane -panzer- newyorkese. E' certo comunque che Mike Tyson, visto ieri sera in tv a -Retequattro-, ha destato enorme impressione come implacabile, perfetta macchina da pugni. La tecnica pugilistica è ancora da dirozzare, l'intelligenza tattica ancora da scoprire ma questo fenomeno fisico, 100 chilogrammi di muscoli senza un'oncia di gì asso, produce effetti devastanti ogni volta che le sue corte, velocissime braccia proiettano colpi sul bersaglio. Trevor Berbick indubbiamente hn peccato di orgoglio accettando sin dall'inizio gli scambi a distanza ravvicinata, forse ringalluzzito da un paio di buoni colpi messi a segno nelle fasi iniziali della prima ripresa. Il canadese ha condotto l'incontro nel modo più favorevole a Tyson. Avrebbe dovuto stargli addosso, non lasciargli spazio, stancarlo in spregiudicati corpo a corpo, oppure giocare di gambe, tenere una distanza adeguata per fermare sul nascere le Mike Tyson trionfante dopo il k.o. azioni dell'avversario col jab sinistro. Non ha fatto né una cosa né l'altra ma forse non lo ha fatto soltanto perché non ci è riuscito, perché non si era mai trovato davanti un inarrestabile -bulldozer* come Tyson. L'ex campione del mondo si è comunque congedato dal suo titolo con grande, drammatica dignità. Il suo ripetuto tentativo di rialzarsi, dopo il tremendo gancio sinistro di Tyson, era l'espressione agghiacciante di una disperata volontà di non cedere, di non rassegnarsi all'evidenza, di sfidare ancora quei pugni implacabili. Ed era nello stesso tempo una chiara, indiscutibile, confessione di impotenza, un omaggio ad un campione che non è ancora grandissimo ma ha molto tempo davanti a sé per diventarlo. V.

Luoghi citati: Las Vegas, Milano, Segrate