Parla Cesare Golfari II democristiano «scivolato» sulla Cariplo e sulla P 2

Uex presidente della giunta regionale lombarda vuol tornare a fare politica Uex presidente della giunta regionale lombarda vuol tornare a fare politica Parla Cesare Golfari II democristiano «scivolato» sulla Cariplo e svila P 2 Nel '79 era stato sra naufragò in un DAL NOSTRO INVIATO LECCO — «Quando hanno nominato il mio amico Roberto Mazzotta alla presidenza della Cariplo ho quasi urlato di gioia. Come se avessero nominato il sottoscritto». Cesare Golfari è stato uno dei democristiani più potenti della Lombardia, forse anche d'Italia, e conosce bene le ansie dei candidati a sedersi sulla prestigiosa poltrona della Cassa di risparmio delle Provincie lombarde. Si ricorda bene di un giorno, il 5 settembre del '79, quando squillò il suo telefono di presidente della Regione Lombardia e dall'altra parte della cornetta riconobbe là voce di Francesco Cossiga, allora presidente del Consiglio. Cossiga aveva una proposta da fargli. Gli disse che doveva ritenersi candidato alla presidenza della Cariplo. Golfari non obiettò nulla. Da tempo il suo amico e «maestro» Alberto Marcora, insieme a Luigi Granelli e a Piero Bassetti, gli parlavano dell'opportunità di lasciare la Regione per andare a dirigere la più celto per la presiden mare di polemiche - ricca Cassa di risparmio del mondo. Qualche giorno dopo gli telefonò anche il ministro del Tesoro dell'epoca. Pandolfi, per confermargli che la sua nomina sarebbe scattata il 22 settembre. Da allora non ha più avuto pace. Per l'ex presidente della giunta lombarda (per candidarsi alla Cariplo si era dimesso) è incominciato allora un vero e proprio calvario, che dopo la mancata nomina propostagli da Cossiga doveva conoscere anche la presunta iscrizione alla P 2 di Licio Gelli. In pochi anni uno dei dirigenti «scudocrociati» più prestigiosi della Lombardia ha visto la sua carriera politica andare in mille pèzzi e il suo nome guardato con sospetto. Adesso tutto è finito. Giovedì scorso i probiviri della de lo hanno assolto dall'accusa di essere stato iscritto alla P 2 e Golfari ha accolto la buona notizia con lo stato d'animo «di uno che ritorna a casa da una lunga e terribile guerra». Dottor Golfari cosa ha fatto in questi anni? za oggi affidata a Ro Riconosciuta la sua «Il mio mestiere di professore prima al liceo linguistico di Lecco e poi in un istituto di Milano. Sono diventato uno dei tanti pendolari die il mattino affollano il treno da Lecco a Milano». Vogliamo tornare alla sua mancata nomina a presidente della Cariplo. Perché non è andata in porto? «Quando mi proposero di lasciare la Regione per la Cassa non avrei mai immaginato le furibonde lotte di potere che si agitano intorno agli istituti finanziari. Io fui vittima innocente di quelle lotte perché ancora oggi ritengo non accettabile che il presidente della giunta, lombarda non venga considerato all'altezza di amministrare un istituto di credito per importante die sia». Lei venne bocciato, Mazzotta invece... «Intorno alla candidatura di Mazzotta è capitato tutto ciò che successe a me: stesse polemiche, stesse strumentalizzazioni, stessi argomenti e mi permetta stessi articoli sui giornali. Solo die adesso sono berto Mazzotta - La sua candidatu estraneità alla loggia di Licio Gelli cambiati il ministro del Tesoro e il segretario del mio partito». Quando rinunciò definitivamente alla Cariplo? «L'11 gennaio dell'80 scrissi una lettera a Cossiga per annunciargli che quella vicenda non mi interessava più anche se Marcora insisteva ancora. Poi anclie lui non venne confermato ministro e il mio problema passò in second'ordine». Poi scoppiò la vicenda P 2. «Era il 13 maggio dell'81, il giorno dell'attentato al Papa. Ero in Duomo a Milano quando si avvicinò Marcora e mi disse: ti hanno fatto una carognata, il tuo nome è nell'elenco di Gelli. Risposi: è impossibile. Dovetti ricredermi il 21 maggio quando gli elenchi vennero resi pubblici. Allora mi ricordai chi era Gelli e dove l'avevo conosciuto e riuscii anche a spiegare cosa mi era capitato». Lei conobbe Gelli? «Si. all'Excelsior di Roma dove risiedevo durante le mie visite nella Capitale. Avemmo qualche colloquio e lei non ci Addestriamo u crederà ma ero convinto fosse un funzionario della Banca d'Italia. Comunque Gelli non mi chiese mai nulla e io non andai mai oltre semplici pour-parler. In quei tempi parlavo con decine di persone al giorno e quasi sempre dello stesso argomento: la Cariplo. Non mi ero evidentemente reso conto che per Gelli e per molti altri ero diventato una sorta di oggetto del desiderio. Fu quella la mia rovina. Ho reagito alla presunta iscrizione alla P 2 dimettendomi da ogni incarico pubblico e di partito, ridiventando un normale cittadino, dando battaglia per dimostrare ìarniaAnnocenzà». E adesso che hanno riconosciuto la sua estraneità alla P 2 cosa farà? «Tornerò alla de di Lecco, aspetterò la prossima scadenza elettorale e spero di essere ancora utile al mio partito, anche se ci ha messo 5 anni per riconoscere la mia innocenza, ma questo è il presso accettabile del rinnovamento seguito da De Mita». Gianni Fintus fficiali in Italia?

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