«Tutta la sanità torinese sacrificata alla politica»

Poggiolini, presidente dei medici, accusa Poggiolini, presidente dei medici, accusa «Tutta la sanità torinese sacrificata alla politica» Le nomine nelle Usi ospedali la parola d'or Tutti d'accordo, i partiti, a fare slittare ancora un po' le nomine delle Usi. Attenderemo i nuovi signori della sanità per altri due mesi. Nel frattempo, negli ospedali, vige una regola: nessuno decida. Aspettiamo. Ma è possibile che si debba fare i conti con un ennesimo ritardo? E perché? Lo chiediamo a chi, per funzioni e ruoli, è interessato in prima persona alla vicenda: l'onorevole Danilo Poggiolini, politico (deputato pri, membro della commissione Sanità della Camera) e medico (presidente dell'Ordine dei medici di Torino). -Questa decisione — spiega — non ci soddisfa e ci preoccupa, anche se i repubblicani hanno sottoscritto l'accordo». Perché, allora, questo ennesimo rinvio? Ancora lite sulla spartizione? -No, non per questo. Il pri e il psi avevano rinunciato a due posti per venire incontro al psdi. Ma questo partito ha dichiarato che il problema, ora, non è legato tanto all'aspetto delle Usi di Torino, ma riguarda un ampliamento della sua presenza nelle giunte delle Usi in provincia di Torino. La gestione della sanità torinese, quindi, è coinvolta e, in certa misura sacrificata a temi politici più generali». Se non addirittura, forse, ad equilibri interni di partito: non dimentichiamo che Entro mercoled i sono slittate di due mesi, e intanto negli rdine è diventata «non decidere, aspettare » sia i socialisti sia i socialdemocratici si stanno avviando verso i loro rispettivi congressi. Penalizzati, secondo Poggiolini. sono i medici. -Stando ai nomi che circolano per la gestione delle Usi — dice —, gli esperti si contano sulle dita e la maggioranza è formata da "quadri" dei partiti». Non è detto, comunque, che un medico sia anche un buon amministratore... -No, ma esistono politici e amministratori che sono anche medici: essi hanno certo un vantaggio nel capire e risolvere i problemi della sanità. Emblematico il caso del professor Olivetti, segretario dell'Ordine dei medici, democristiano. Era candidato all'Usi delle Molinette, ma il fatto di essere medico ha pesato a suo sfavore e, sembra, dovrà gestire un'Usi senza ospedali». Un atteggiamento ben più duro nei confronti dello slittamento delle nomine viene, invece, dalla Cgil-Funzione Pubblica. -La lotta per la spartizione delle 10 Usi — dicono i sindacalisti — ha prodotto un primo vergognoso risultato: il rinvio di altri due mesi del decen tramen to». -Questa inaccettabile decisione — proseguono — è stata assunta al di fuori di ogni corretto rapporto con i sindacati, rafforzando ed aggra¬ ì la commissione c vando l'atteggiamento che caratterizza questa gestione dell'Usi: il disprezzo delle relazioni sindacali». La Cgil osserva che il prodotto più evidente della 1-23 è rappresentato dai ritardi: nell'espletamento dei concorsi, «con :/ rischio di non riuscire, prima o poi, a prorogare gli incarichi dei precari» ; nei bandi di mobilità -del personale indispensabile per far funzionare le 10 Usi» ; nel trovare le sedi per le nuove Usi: e «persino nell'assumere gli infermieri professionali con un semplice bando d'ino-rico». Si ricorda, inoltre, che •quest'estate la federazione dei lavoratori della Sanità (Cgil, Osi e UH) aveva visto esattamente, chiedendo le dimissioni di un comitato di gestione inefficiente che, attraverso il suo presidente, firmava accordi ed impegni die non rispettava o smentiva dopo pochi mesi». Risultato: i lavoratori della Cgil sono sul piede di guerra. «Il prezzo che si sta pagando per i continui ritardi — dicono — sta diventando sempre più inaccettabile. Per questo motivo ci faremo promotori di iniziative unitarie di contestazione e di lotta severa nei confronti della Usi, in modo che nel mese e mezzo che ci separa dalla fine dell'anno si possa, almeno, recuperare il tempo perduto». omunale deve con

Persone citate: Danilo Poggiolini, Poggiolini

Luoghi citati: Torino, Usi