Evasione da Rebibbia

Evasione da Rebibbia Evasione da Rebibbia (Segue dalla l'pagina) dico a far ripartire la sua auto in panne. Lojacono si stupisce, perché l'elicottero non può partire senza 11 suo intervento. Chiama il pilota con il walkie talkie, ma non riceve risposta. Arriva nella piazzola in tempo per vedere l'.eliambulanza» decollare. Il motorista corre nella palazzina, trova la porta sbarrata e bussa. Sente Simonluca che urla: -Hanno portato via papà». L'uomo, dirà dopo, pensa -ad uno scherzo, ma poi mi sono chinato e ho visto Simonluca attraverso la serratura-. ' Ore 10,45. L'elicottero vola nel cielo di Roma. Un altro ordine per Pompa: «Vai verso Rebibbia.. Qui. dalle 10.30, stanno facendo l'ora d'aria i 400 detenuti del braccio «Gli-: politici e comuni. Sono nel cortile, un'area di 600 metri di lunghezza per 100 di larghezza, dove c'è an che il campo di calcio. Molti stanno al riparo di una tettoia, gli altri sotto la pioggia Sei guardie carcerarie li sorvegliano, una nella garitta con vetri antiproiettile sul muro. Quando vedono arrivare l'elicottero, con i simbo li della Croce Rossa, pensano ad un'emergenza e non intervengono. Il velivolo è sopra il cortile interno, a 50 metri d'altezza. Il pilota rice ve l'ordine di scendere: «Vedi quei due distanti dagli altri prigionieri? Avvicinati a loro-. Scatta l'evasione. Il velivolo si abbassa sino a mezzo metro da terra. Espo sito e il tunisino sono a una ventina di metri di distanza e si mettono a correre. Un salto e sono sopra l'elicottero. Da più distante parte an che Cipollari (ex para ed ex legionario, cintura nera di karaté, condannato giovedì scorso a 9 anni per omicidio preterintenzionale). Ma arriva tardi e scivola. Ore 10,47. Finalmente, le guardie reagiscono. Quello sul muro spara con la mitraglietta, ma colpisce solo la coda del velivolo, in due pun¬ ti. Dall'aereo si risponde al fuoco, otto colpi calibro nove contro la garitta: le schegge dei vetri feriscono l'agente. Ore 10,50. Adesso l'elicottero si dirige verso il campo di Torrenova, dove si sta svolgendo la partita dell'ottava giornata della Seconda categoria tra «Giardinetti» e Basilica San Lorenzo». Increduli, calciatori e pubblico vedono atterrare il velivolo. Racconta Luciano Paris, direttore sportivo: -Subito ho pensato ad una pubblicità, poi ho visto scendere gli uomini con la pistola. Tutti siamo fuggiti». I quattro scappano portando con sé il pilota. Salgono sulla Golf e si dirigono verso via Tuscolana. Nel pressi di Cinecittà, la Golf è abbandonata con Pompa, incappucciato ed ammanettato. Evasi e complici si impadroniscono di una «Giulietta» parcheggiata, dopo aver minacciato con le armi il proprietario. L'auto sarà ritrovata a pochi chilometri di distanza. Ore 11,30. Pompa riesce a raggiungere il comando dei vigili urbani di Cinecittà. Ore 14. A Rebibbia arrivano il giudice Sica, il sostituto Loreto D'Ambrosio, il capo della Digos Francesco Sisleo. il dirigente della Mobile Rino Monaco. Alle 15 giunge anche il direttore degli istituti di pena Niccolò Amato. Comincia il vertice, si «torchia» Cipollari. Al comando operativo dei carabinieri sono sentiti a lungo Pompa, Lojacono. la dottoressa, che aveva incontrato per prima i due complici, e il piccolo Simonluca. Si tenta soprattutto di ricostruire un identikit dei due banditi. Alle 17, un'auto dei carabinieri riporta a casa anche Simonluca. atteso dalla mamma e dal fratello. In mano ha ancora il foglio di carta dove ha scritto la prima frase del suo tema: «Se fossi grande vorrei fare tutte le cose che i grandi non mi permettono...-. Poi, uno scarabocchio di paura. Ettore Bollano

Luoghi citati: Loreto, Roma, Torrenova