Sequestrano elicottero, volano su Rebibbia imbarcano 2 reclusi, atterrano tra calciatori

A Roma ieri mattina la più rocambolesca evasione mai registrata in Italia A Roma ieri mattina la più rocambolesca evasione mai registrata in Italia Sequestrano elicottero, volano su Rebibbia imbarcano 2 reclusi/ atterrano tra calciatori Immobilizzato il cante d'armi, e i NOSTRO SERVIZIO ROMA — Per l'Italia è Invasione de! secolo.-, un colpo degno di James Bond: due detenuti sono fuggiti ieri mattina da Rebibbia ili elicottero, «prelevati» da cine complici che avevano ruhr>u il velivolo all'ospedale romano San Camillo per poi atterrare in un campo di calcio nel corso di una partita. Un'azione da «commandos durata un'ora. Gli evasi sono Gianluigi Esposito, 30 anni, un pregiudicato ritenuto legato agli ambienti della destra eversiva e del traffico d'armi, accusato di rapina, associazione per delinquere, sequestro di persona e sospettato per l'omicidio di un agente dei «Nocs», e il tunisino André Bellaické, 36 anni, colpito da un mandato di cattura internazionale, spiccato dalla Francia, per omicidio, rapina e sequestro di persona, anche lui «in odore» di terrorismo. Il 28 febbraio 1975. a Parigi, partecipò ad una rapina alla «Société Centrale de Ban- pilota della Croce l tunisino André B que» in cui furono sequestrate 5 persone e ucciso il cassiere. Nel 1980. una seconda rapina a Parigi, in avenue Victor Hugo, poi sei anni di silenzio: il 5 agosto scorso ricompare in Italia, dov'è ar-estato per ricettazione, sostituzione di persona e falsa attestazione di personalità. Esposito, invece, era stato catti""ato nell'aprile scorso, in Ui ilitz contro 140 persone ordinato dalla magistratura milanese contro esponenti dell'eversione «nera». E' stato condannato anche per il sequestro, avvenuto ad Ostia nel 1975, dello studente Ezio Matacchioni: un anno e due mesi di carcere. Con lui. sul banco degli imputati, sedeva anche Andrea Ghira, uno dei «mostri del Circeo». Infine, è accusato di aver partecipato al sequestro del piccolo Davide Agrati, 8 anni, figlio dell'aministratore delegato della «Ciclomotori Garelli» (rapito nel dicembre '82) ed è indiziato per l'omicidio di Ottavio Conte, l'agente dei «Nocs» ucciso a Torvajanica mentre Rossa, incatenato ellaické, ricercato telefonava in una cabina sul lungomare, il 9 gennaio '85.. I loro complici esterni, uno è sicuramente straniero, si sono impadroniti di un'«eliambulanza», hanno incatenato il figlio del pilota e hanno costretto il padre a dirigersi verso il carcere. Qui, a volo radente sul campo di calcio interno di Rebibbia, hanno fatto salire Esposito e Bellaické, mentre un terzo detenuto, Luciano Cipollati, 24 anni, è scivolato, mancando la presa con i pattini dell'elicottero. Infine, sono atterrati in un, altro campo di calcio alla periferia Sud-Est di Roma, il «Giardinetti» di località Ruderi di Torrenova, seminando il panico tra i giocatori e il pubblico che assisteva a una partita di dilettanti. Abbandonata 1'«eliambulanza», i quattro sono fuggiti su un'auto, portando con loro il pilota, Emilio Pompa, 39 anni, liberato poi nella zona di Cinecittà. Degli evasi e dei due complici, nessuna traccia, nonostante i posti di blocco e i controlli di polizia e il figlio -1 fuggiti sono Gianluigi Esposito, terrorista «nero» e traffi in Francia per l'assalto a una banca - Non esclusa la pista eversiva carabinieri, continuati sino a notte. Esposito, Bellaické e i loro «liberatori» sono cosi riusciti nell'impresa fallita 10 anni fa a Giovanni Senzani, il capo brigatista che aveva progettato di far fuggire in elicottero, dall'Asinara, Renato Curcio e gli altri br del «nucleo storico». La clamorosa evasione romana in elicottero ha però numerosi precedenti all'estero: la prima avvenne nel '73 a Dublino, quando scappò il «provisionai» dell'Ira Seamus Twomey. Anche allora fu utilizzato un campo di calcio per l'atterraggio di fortuna, cosi come nell'ultimo episodio di questo tipo: a Parigi, il 26 maggio scorso. In queste ore, magistrati e • A PAGINA 11 La prima volta in Italia: le precedenti evasioni «via cielo» inquirenti stanno tentando di mettere insieme tutti i particolari del piano di fuga. La probabile nazionalità straniera di uno dei due complici e i contatti di Esposito con l'eversione nera fanno propendere per la pista eversiva. Il «commando» che ha preparato 1'..evasione del secolo» ha lavorato per mesi, con appostamenti al San Camillo e in tutta la città, studiando alla perfezione ogni particolare. Le indagini sono seguite dalla Digos. dai carabinieri e dal giudice istruttore Domenico Sica, da anni impegnato nei principali processi sul terrorismo «rosso» e «nero». Il sostituto procuratore della Repubblica Loreto D'Ambrosio ha definito Esposito «ricino all'eversione di destra- e lo ha collegato ad un grosso arsenale clandestino d'armi scoperto a Roma dopo il suo arresto, «di grandissima potenzialità offensiva-. Indagini e interrogatori si susseguono senza sosta. Sono già stati ascoltati infermieri e altri dipendenti dell'ospedale. Gli inquirenti vogliono accertare se esistano basisti all'interno del San Cannile che hanno fornito tutte le informazioni per preparare l'operazione di fuga. Ma ecco, in una successione che ha le cadenze e la suspense di un film, 1 momenti dell'«evasione del secolo». Ore 8,30-9. Su tutta Roma cade una fitta pioggia. I due complici entrano in azione sulla Casilina. Bloccano una Volkswagen Golf guidata da Aurelio Bartolozzi e, armi in pugno, costringono il proprietario a scendere. L'auto riparte a forte velocità, mentre l'uomo va a denunciare il fatto al vicino comando dei carabinieri. I due banditi posteggiano la Golf vicino al campo di Terranova e la nascondono con delle frasche. Qui, probabilmente, sono caricati da un complice che li attende con un'altra vettura «pulita». Ore 10,30.1 due giungono al San Camillo, quartiere Monteverde. Scendono, si confondono con i parenti dei ricoverati ed entrano nell'ospedale. All'interno, fermo sulla piazzola vicina alla palazzina del reparto di Rianimazione, c'è l'elicottero. E' un «Agusta Bell A 109» della società «Elitrans»: può portare sino ad otto persone; normalmente ospita pilota, medico, un infermiere e la barella; ha un'autonomia di volo di due ore e mezzo e di 400 chilometri. Dal 9 agosto scorso, una convenzione tra Regione ed Aci (scaduta 15 giorni fa e prorogata sino a fine anno) ne prevede l'utilizzo per i casi di emergenza. Il velivolo arriva tutte le mattine alle 7,30 da Ciampino e resta a disposizione sino al tramonto. E' servito con piloti e motoristi che si alternano ogni 15 giorni, porta i simboli della Croce Rossa. Ieri mattina erano di turno il pilota Pompa e il motorista Vincenzo Lojacono. Pompa (è considerato un pilota esperto, con oltre 7 mila ore di volo) si è portato con sé Gianluigi Esposito (a sinistra) e André Bellaické anche il figlio Simonluca, 10 anni, che deve fare i compiti di scuola. Sono in una stanza a sinistra del corridoio della palazzina di Rianimazione, dove c'è anche una radio per i collegamenti con il centro aereo di Ciampino, con polizia e carabinieri. Ore 10,35. I due banditi sono nel cortile del San Camillo. Scorgono Simonluca che sta andando verso la palazzina. Gli chiedono: «Sei il figlio del pilota?-. Il ragazzino risponde «si» e i due se ne vanno. Quando Simonluca rientra nel box dove c'è il padre, si mette a scrivere un tema dal titolo: «Cosa faresti se fossi grande?-. Il motorista, invece, è fuori. Ore 10,37. I banditi entrano nel corridoio. Chi li ha visti li descrive cosi: uno è biondo con un giubbotto di pelle e parla un italiano senza inflessioni, il secondo è di carnagione scura. parla francese, con la «erre moscia». Si dirigono verso la camera di destra, sino a una settimana fa destinata al servizio elicottero. Quando vedono che è vuota, escono in corridoio e chiedono informazioni ad una dottoressa che ha terminato il turno di notte. Questa volta entrano nella camera dove c'è Pompa con il figlio. Da una borsa, tirano fuori &\s pistole e uno urla: «Abbiamo una bomba, non fate mosse sbagliate-. Mentre il pilota è minacciato con le armi, il piccolo Simonluca è afferrato e ammanettato ad un termosifone. Poi i banditi picchiano Pompa al capo, col calcio di una pistola: «Seguici». Prima di uscire, uno dei banditi strappa i fili della radio e chiude a chiave la porta. I tre adesso salgono sull'elicottero che si mette in moto. Il rumore richiama il motorista che sta aiutando un me-