Incontro con il grande latitante Andrinone racconta la fuga da Aosta

INTERNO INTERNO A Nizza Marittima l'ex presidente valdostano coinvolto nello scandalo Casinò Incontro con il grande latitante Aminone racconta la fuga da Aosta Vive in Francia con DAL NOSTRO INVIATO NIZZA MARITTIMA — «/o un fuggiasco? Diciamo che in Francia mi trovo bene. Parigi è la seconda città valdostana; Oltralpe sono più di 30 mila gli emigrati della Vallèe. Tutta gente che mi considera ancora come il presidente della Val d'Aosta. Se lo sono davvero? Non scherziamo: adesso la carica è del mio amico Augusto Rollandin. Diciamo che nel nostro partito, l'Union Valdótain, Mario Andrione non è dimenticato...». L'uomo corpulento, con i capelli bianchi pettinati all'indietro, passeggia e gesticola sul quai del vecchio porto di Nizza: 'Lo costruirono i piemontesi. Vede quella casa rossa? C'è nato Giuseppe Garibaldi*. E' 11 latitante «numero uno» della Val d'Aosta, dopo esserne stato per 108 mesi (dal 1974 al 1983) il citta dino «numero uno». Mario Andrione, 54 anni, avvocato, da sempre militante dell'Union, presidente della giunta regionale sino al 20 dicembre di tre anni fa, ribattezzato «il dittatore» da amici e avversari. Quella mattina sali su un treno e, in Liguria, attraversò la frontiera con la Francia. Da quel giorno vive a Nizza, in camera d'affitto. Ad Aosta sono rimasti la moglie e il flgUo. Se ne andò perché a Torino i giudici che indagavano sul casinò di Saint Vincent avevano spiccato un mandato di cattura dove si parlava di associazione per delinquere, concorso in peculato, malversazione e falso in atto pubblico. Era l'ennesimo colpo di scena di un'inchiesta clamorosa cominciata nella «notte di San Martino», 111 novembre '83. Trecento finanzieri tra 1 tavoli da gioco, mandati di cattura per i dirigenti della società di gestione (la Sltav): Franco Chamonal, Bruno Masi e Paolo Giovannini (anche lui latitante). Lo stesso Iffccftdeva a Campione.,d'Italia, Venezia e Sanremo; sulle case da gioco italiane gravava il sospetto di essere diventate le centrali per il riciclaggio del denaro della mafia. Ad Andrione 1 magistrati contestavano di aver «coperto» i fuoribusta che i controllori di sala del casinò intascavano ogni mese dagli incassi di Saint Vincent, sottraendo denaro alla Regione che ha diritto ad una percentuale sugli utili. Poi, si aggiunsero altri addebiti, ma solo con una comunicazione giudiziaria: estorsione nei confronti della famiglia Cotta per costringerla a cedere le quote di maggioranza della Sltav a Masi, Chamonal e Giovannini ; peculato per aver consentito alla Sltav di trattenere il 10 per cento degli utili spettanti, alla Regione, giustificandolo con lavori di ampliamento del casinò. Nessuno del reati del mandato di cattura consente l'estradizione dalla Francia: nessuno l'ha mal arrestato, nessuno l'ha mai interrogato. TI «presidente» non ha mai risposto ufficialmente a quelle accuse. « Vogliamo farlo oggi, avvocato Andrione?' L'uomo con il maglione blu «Lacoste» e le scarpe bianche da ginnastica, intanto, si i seduto al tavolino di un bistrot della «Promenade des Anglais». Novembre, sulla Costa Azzurra, regala ancora un sole tiepido. Andrione accenna un sorriso, ma scuote 11 capo: «Dell'inchiesta non dico nulla, non rilascio inter¬ vrsMmc gli aiuti di vecchi amici viste. Quando sarà necessario, tornerò in Italia e non sarò un imputato pacifico. Ma adesso non è ancora il momento. Ci sono i miei amici, loro sanno chi sono...: E' l'ultima battuta, poi se ne va verso un ristorante. Uno di quelli dove spesso mangia anche Sandro Pettini. Nel settembre '84, racconta Andrione a chi va a trovarlo, lui e l'ex presidente della Repubblica hanno pranzato a tavoli vicini. Sui quai del porto, lo accompagna un gruppo di «amici» per salutarlo. Scendono tutte le settimane, in auto, in treno, addirittura in pullman. Sono gli uomini delÌ'UV; quelli che ad Aosta hanno già raccolto 10 mila firme per chiedere la chiusura dell'inchiesta e il rinvio a giudizio; quelli che da settimane fanno pubblicare un avviso su un quotidiano, ogni giovedì: «17 blits di San Martino non è ancora concluso*. Ad Andrione portano soldi: «OH servono per vivere. E' scappato sema una Ina e una camicia per cambiarsi». Lunedi scorso, l'ultima comitiva gli ha consegnato la lettera di un vecchio amico ordinato sacerdote a 59 anni: dentro c'erano anche lire italiane e franchi per il «caro Marion. Sono loro, i «pellegrini della Vallee», a recitare l'autodifesa di Andrione: «/I presidente non ha mai rubato. Gli hanno verificato i conti correnti, ma non hanno trovato nulla. fuoribusta dei controllori? Una prassi che esiste da tempo, tutti credevamo che fosse lecita, anche Mario. L'estorsione? Un'accusa mai provata, non basta quello che dicono i Cotta. Ci sono poi i lavori di ampliamento: è la sola leggerezza amministrativa del presidente, che anticipò una decisione della giunta». I «pellegrini» spiegano anche quello che farà «il presidente» quando d sarà U rinvio 'à' Mùdlzfo : '« tornerà, ' magari attraverso'il traforo del San Bernardo e si costituirà. E' avvocato e conosce il codice. Ripete sempre che avrà molte cose da dire per difendersi... Arriverà quando il processo sarà imminente: i dibattimenti con un imputato detenuto hanno la precedenza sugli altri. Perché è successa tutto questo? Si vo¬ ci dell'Union Valdòtaine leva colpire il simbolo di un movimento e di una regione». Ma nel pranzi e nelle cene sui quai di Nizza, non si parla solo del casinò. I «pellegrini» interrogano «il presidente» anche sui problemi della Vallee: «Come giudichi, Mario, la nuova autostrada? Che ne pensi dell'Ordine Mauriziano che rivuole l'ospedale di Aosta?». E11 «presidente», informato e aggiornatissimo, risponde e consiglia. Il suo pensiero, raccontano ancora gli amici, rimbalza puntuale nel «palazzo» valdostano e lascia il segno. E' ancora lui il vero «padrone» della Vallèe? Ad Aosta molti lo ripetono con sicurezza, ma i suoi «pellegrini» negano tutto: "Piuttosto, è la nostra gente che vuol continuare ad averlo vicino. Nell'Union, qualcuno è deciso ad offrirgli il posto di senatore: sarebbe eletto senza problemi. Ma Andrione ha già fatto sapere che non ha bisogno di espedienti per tornare a casa libero...». Ettore Boffano - Paria e si occupa dell Aosta. Mario Andrione, in u a politica regionale na foto del dicembre 1983