Genova tra fumi e rumore Interverrà il magistrato?

Le denunce dei «verdi» e dell'Istituto per la lotta ai tumori Le denunce dei «verdi» e dell'Istituto per la lotta ai tumori Genova tra fumi e rumore Interverrà il magistrato? Ogni giorno 350 mSopra i limiti di GENOVA — Nei giorni di scirocco (quelli della «maccaia», come ricorda Paolo Conte in una sua canzone), dalle colline la città non si vede. E' coperta da una foschia grigia, dalla quale spunta appena qualche campanile. Genova è immersa nello smog anche perché il suo vento «storico», la tramontana, quella che spazzava tutto, è ormai scomparso da anni, quasi del tutto eliminato dalla mutazione dei venti. Ma di che è composta questa foschia? Vi si addensano fumi e veleni pericolosi? E in che misura? ^intervento , del pretore Gianfranco , Amendola, che ha ipotizzato la chiusura del centro storico di Roma, ha fatto suonare campanelli d'allarme anche a Genova, da molti considerata una delle città più inquinate del Paese: per 1 gas di scarico dei veicoli a motore (ogni giorno si rovesciano nel traffico urbano 350 mila auto più 900 bus), per la concentrazione delle fabbriche spesso sorte mila vetture e novecento autobus scaricano «veleni» nell'aria tolleranza anche i decibel del traffico nelle vie del centro dove già esistevano centri abitati, per i nuovi insediamenti non allacciati alle fognature. Siamo vicini a un intervento della magistratura che per alcune zone potrebbe dichiarare il superamento dei livelli di rischio e quindi un'ipotesi di reato. I «verdi, hanno calcolato massimi di 1720 microgrammi di anidride solforosa, derivante dal gas di scarico delle auto, in via XX Settembre e davanti alla stazione Brigno,le, mentre il limite stabilito dalla legge è 220. Gli uffici del Comune contestano il rilevamento, ma non offrono dati alternativi, limitandosi ad aggiungere che •altri punti difficili sono le gallerie che dalla piazza Corvetto conducono verso la stazione Principe». A fumi e veleni si aggiunge l'inquinamento acustico. Spiega il dottor Federico Valerio, che sta compiendo uno studio per conto dell'Istituto per la lotta contro i tumori: »Il limite acustico tollerabile in fabbrica è di 85 decibel per otto ore di lavoro, ol¬ tre il quale possono manifestarsi pericoli di sordità. Questi livelli sono superati addirittura anche in zone del traffico cittadino (102 in piazza Cavour, 89 in piazza Portello, 91 e 98 nelle gallerie tra Corvetto e piazza della Nunziata)». Il dottor Valerio coordina una équipe di tecnici che sta effettuando campionamenti in varie zone della città: «In Italia, su 117 mila casi mortali per cancro, mediamente il 2 per cento è attribuibile a tossicità dell'ambiente, ma questa percentuale sale al 10 nei grandi centri urbani. Se ne può dedurre che a Genova, su 2200'Oecessi in' uh anno per tumore, la metà abbiano orinine "dai ìiiveryììpi'éi inquinamento». Un po' in ritardo, si cerca di correre ai ripari. Il Comune ha insediato una commissione di studio composta da docenti universitari, tecnici dei vigili del fuoco e del genio civile, che entro la primavera del prossimo anno dovrebbe dare risposte per quanto riguarda la conoscenza dei fe- nomeni negativi dell'ambiente: scarichi liquidi, atmosfera, rischi geologici, possibili erosioni delle coste, alveo di torrenti, minaccia di frane, studio di passate alluvioni, incendi boschivi. Poi, si potranno decidere interventi precisi. Ma si può fare qualcosa subito, prima che l'aria diventi sempre più irrespirabile e si sia costretti a girare con la mascherina? L'aver chiuso per poche ore al traffico alca ne strade del centro è servito a ben poco: respinte da alcune zone, le auto si rovesciano su quelle vicine e il risultato non cambia. L'Ansaldo lavora al progetto della metropolitana leggera: « Una realtà che avanza — afferma il' oÌót> tor Renato Lanz, del Centro studi della grande società genovese —, ma la conclusione completa dell'opera ha come tempi il 1992». Vediamo gli altri provvedimenti allo studio. Chiedere alle società che gestiscono le autostrade il passaggio gratuito agli automobilisti che attraversano la città e che potrebbero essere invogliati a non percorrere il centro. Spostare alcuni caselli autostradali in modo da eliminare le velocità «a passo d'uomo»: è infatti dimostrato che l'ossido di carbonio viene in maggior misura emanato da vetture sotto sforzo, cioè a minima andatura, particolarmente in salita. C'è un rischio imminente? -Siamo negli standard delle città americane, e naturalmente non parlo di agglomerati anomali come Los Angeles», attenua il dottor Valerlo, basandosi sui risultati delle prime campionature e rilevando che «Genova ha il vantaggio di riscaldarsi al 40 per cento con il meno inquinante metano». I tecnici dicono che «Torino sta molto peggio», ma questo non tranquillizza Genova, e nemmeno i medici.

Persone citate: Amendola, Corvetto, Federico Valerio, Paolo Conte, Renato Lanz

Luoghi citati: Genova, Italia, Los Angeles, Roma, Torino