Re e reucci della canzone del bel tempo che fu

C'è un revival dei sessantenni che continuano a mietere successi: un esempio a Torino con Aznavour e Villa C'è un revival dei sessantenni che continuano a mietere successi: un esempio a Torino con Aznavour e Villa Re e reucci della canzone del bel tempo che fu ADUA 200 (core*} Giulio Cesare 67, tel. 856.521): Regalo di Natale, di Pupi Avati, con C. Delle Piane ■ (Leon d'oro Venezia)*. D.rAbatarw tuono. C. Cavina, t(j,v A.,,H8be£t ' Techn. Non viet. Or'.': 16,30; 18,30:' 20,30; 22,30. Prezzo unico 4000. ADUA 400 (corso Giulio Cesare 67. tel. 856.521): vedi teatri AMBROSIO (corso V. Emanuele 52, tel. 547 007): Stallone cobra (Il braccio forte della lecige), con Sylvester Stallone, Brigitte Nielsen, Remi Santoni Viet. 14. Col. Or. 15; 16,50; 18,40; 20,25; 22,25. Ingresso 4000. AMBROSIO PICCOLO (corso Vittorio Emanuele 52): Round mldr.lght (A mezzanotte circa), di Bertrand Tavernier. Col. Or.: 1520; 17,40; 20; 22,20. Ingresso 4000. ARLECCHINO (corso Sommeiller 22. tel. 587190): Per favore, ammazzatemi mia moglie, Danny De Vito. Judice Reinhold, Helen Slater. Viet. 14. Or.: 16.30; 18.40; 20,35; 22.30. Ingresso 4000. CAPITOL (via San Dalmazzo 24. tel. 540.605). Stallone cobra, con Sylvester Stallone. Brigitte Nielsen, viet. 14 (poliziesco). Or.: 15,40; 17,20; 19,05; 20,45; 22.30. Ingresso 4000. CENTRALE (vìa C. Alberto 27. tel. 540.110): Il raggio verde, di E. Ro- hmer, con M. Rivière. Leone d'oro Festival Venezia '86 (commedia). Col. Non viet. Or.: 16,40; 18,40; 20.40; 22.40. Ingresso 4000. Aiace 3500. CHARLIE CHAPLIN 1 (via Garibaldi 32o. tei 545.245): Betty Blue (37,2° le matin), regìa J.J. Beineix, con J. H. Anglade, Beatrice Dalle. Viet. 18. Col. min. 118. Or.: 15,40; TORINO — «Un concerto di due ore, quando la gente non capisce, è solo una gran noia-. Per questa e per altre ragioni (che sono poi esigenze di botteghino e imposizioni delle case discografiche), quando viene in Italia Charles Aznavour canta le sue canzoni, quasi tutte, in italiano. E compie, ogni volta, un piccolo miracolo di cui altri chansonnières sarebbero incapaci: nel passaggio dal francese all'italiano stentato, anziché diminuire come sarebbe logico attendersi, il lascino dell'interpretazione aumenta. Come se quel suo inciampare sulle parole tosse una componente essenziale dello spettacolo, ciò che ci si attende da un uomo così, che canta canzoni cosi. Ma qual è, poi, il fascino di Charles Aznavour? Che cosa lo rende diverso (non migliore, ma certo diverso) da tutti gli altri, dai Brassens, dai Ferrò, dai Brel? Un fascino ■■generico- si potrebbe dire, se la parola non assumesse un brutto significato di diminuzione. La capacità di piacere a tutti pur senza ottenere la fedeltà di nessuno, di rappresentare l'uomo comune senza dispiacere all'intellettuale, di saper vendere tutto di sé senza mai apparire «ruffiano*. Per il breve tour italiano di Aznavour, che sabato sera ha tatto tappa a Torino (dove gli sono state aperte le porte del Teatro Regio, privilegio raro concesso recentemente anche all'americana Laurie Anderson), non si sono -Quando canta Rabagllati fa cosi...*. E quando canta Bonino come fa? Deve aver fatto benissimo se l'Ernesto se ne va a New York e in un programma CBS blocca gli applausometri su indici vertiginosi e vince tutto. Ernesto Bonino esce dall'ovattato ricordo di vecchie paure. Si fuggiva l'incubo del rombo sordo degli aerei e le sue schegge sonore intorpidivano l'angoscia delle sirene: «Come Loia tu hai di latte la camini, Maria Luisa*. Rammentate adesso la sua voce? Affascinato dalle promesse statunitensi dunque, dopo la guerra, se ne va a riscoprire l'America. Negli Usa delirano per lui. Deve averne viste di cose strane e ne ha sentite di voci... «Ne vaieva ia pena: sette anni di vita per le Americhe a riprendermi II successo che avevo avuto in Italia*. Le cronache di allora parlano di trionfi. Chissà le donne... PRIME VISIONI STREPITOSO al DORIA Il film che ha fatto scandalo prima di uscire .; ^^^^^^^^^^^^^^ ^ donne... (e si fa per dire, perché senza le donne, a cominciare da Edith Piaf, non sarebbe esistito nemmeno Aznavour). Quando, ripescando tra i suoi più celebri coup de thèàtre, simula un lento avvinghiato a una donna inesistente, trascina idealmente nel ballo ciascuna delle signore sedute in platea. Il -gioco-, poi, è sempre lo stesso, l'eterno 'tranello* in cui è divertente cadere: Aznavour canta Com'è triste Venezia ma è sempre pronto a riconfermare, in ogni intervista, che Venezia è una città allegrlssima; interpreta accorato Mamma e ad ogni occasione dice, ridendo, che la mamma non è morta sul serio... Prima dello spettacolo, mentre attende in camerino, si dichiara «uno che canta canzoni tristi, ma che in realtà è molto felice*. «Lo so che non è di moda essere telici, ma io lo sono: cosa posso farci?*. Qualcuno ha detto, all'indomani della sua esibizione romana, che ha perso un po' di verve... «Oh, ma allora non hanno capito... io non sono un attore comico...*. Cedergli, abbassare le difese, è del tutto naturale. Se poi c'è chi afferma che i recital di Charles Aznavour non sanno più regalare il brivido e la vertigine di un tempo, sorge il dubbio che la colpa sia solamente nostra. Di un pubblico abituato ai sogni organizzati e alle emozioni preconfezionate. Stefania Miretti TORINO — Con Claudio Villa il pubblico è nei secoli fedele. Un repertorio vasto e> un'esperienza quarantennale non bastano a spiegare un successo che sorpassa le mode. Il reuccio della canzone è il primo a riderci su. «Ma qui abbiamo superato le tre generazioni. Chi ha più di sessantanni mi ricollega d'Istinto con tante cose belle, Il primo amore, la fine della guerra. I tigli di queste persone — 35 o 40 anni — sono cresciuti ascoltanto I miei dischi e non mi discutono neppure. A loro volta I ragazzi, magari per polemica, vengono a sentire questo vecchio signore e bisogna vederli come ascottano...». Un pizzico di moralismo non guasta. *Alla fine del mio concerio chi pulisce la sala, potrà raccattare delle carte di caramelle al massimo. Niente siringhe, porcherie. Cosi pure, lo che viaggio in moto e non mi vergogno della canottiera, ho il massimo rispetto per la platea e mi presento in smoking*. Possibile che nessuno abbia stile e virtù in uguale misura? -Dico che chi è bravo non ha bisogno di presentarsi seminudo, con il bastoncino, con II basco, mezzo ubriaco. Se si scade In questi luoghi comuni, significa che si ha poco da comunicare e che si cerca di stupire. Non mi risulta che un Trénet o un Sinatta siano mai ricorsi a un simile armamentario. I Beatles, che han- nel collegamento tra i vari brani proposti, Villa usa la prima persona plurale, il noi. Le battaglie per Sanremo, l'amore per il belcanto, la diga contro la volgarità sono un patrimonio sia del cantante sia del suo pubblico (il quale, a sentirsi elogiare, applaude d'istinto e spinge il concerto verso il bis). Se nei discorsi viene fuori un riconoscimento o una congratulazione, cade invariabilmente su un colosso che dunque viene trattato alla pan. Claudio Villa negl'intervalli beve acqua alla Frank Sinatra, si vede che dopo i sessanta gli eccessi vanno banditi; riconosce tra la folla il leggendario presentatore Nunzio Filogamo e lo addita alla pubblica riconoscenza; esegue O' Zappatore con un inchino alla sceneggiata di Mario Merola. Quando però si cimenta in Parlami d'amore Mariù. tace sul tatto che nella stessa città un altro cantante-attore la presenti in apertura e chiusura dello spettacolo. L'operazione di scavare la terra sotto i piedi della concorrenza ripaga sempre chi la pratica con fredda professionalità. Le grida di -Unico! Grande!» accompagnano gli ultimi acuti C'è tempo per un'ulteriore polemica: • Torino doveva riservare a me il Regio. In fondo io sono più liricheggiante del bravissimo Aznavour*. Piero Perona Nevio Boni PORTICI (p V Veneto 22): A Maninno. Or.: 15.30-19.30. ASSOCIAZIONE PIEMONTESE GALLERIE ARTE MODERNA I ACCADÈMIA: Franz Borghese^ ARTEINCORNICE (Vanchiglia 11.: Opere da una collezione privata BERMAN: Sergio Manfredi. 'L'incanto della neve- DAVICO: Aligi Sassu. FOGLIATO (Mazzini 9): Verdiani. GALLERIA BIASUTTI (via Juvarra 18); 18 novembre ore 18 inaugurazione: Soffici - Rosai - De Pisis. GALLERIA IL PORTICO - Pinerolo. S. Manfredi -li colore di Pinerolo. Or. 9-12; 16-19 festivo 10-13: 16-20 (via Buniva 28) Tel. 0121 73 864 LA GIOSTRA - Asti: Selvaneschi LA PARISINA: Aimone Sambuy. LE IMMAGINI: Paola Pitzianti. NARCISO: Filila Futurista PIRRA (c. Vitt. 82. tel. 543 393): Giulio da Milano (settantanni di pittura, opere dal 1914 al 1984) PIRRA CERAMICHE: Susanna Tassi (ceramiche). SANT'AGOSTINO: esposizione d'asta c/o Jolly Hotel Ambasciatori: Carrà. Casorati. Chessa, De Chirico. De Pisis. Fillia. Gazzera, Gentilini, Levi, Maccari, Mafai, Menzio, Paulucci, Rosai, Buggeri, Savinio. Scroppo, Sironi. Spazzapan, Tabusso. Tozzi, Viani. Asta stasera ore 21 TUTTAGRAFICA (p. Carlina): >Un fiore come augurio e come saluto-. VIOTTI: Mostra promozionale. N UOMO PI GUERRA CONQUISTA JEREMY IRONS