Cotta: Sarei contro anche oggi
Cotta: Sarei contro anche oggi Cotta: Sarei contro anche oggi ROMA — E i nemici del divorzio? Che cosa dicono loro, che nel referendum del '74 si batterono contro la legge Fortuna-Baslini? Risponde Sergio Cotta, 66 anni, professore di Filosofia del diritto all'Università di Roma. Pare che II divorzio stia mattando la al-. -Faccio una premessa: allo stato attuale delle cose io sono favorevole alla riduzione dell'intervallo fra separazione e divorzio. Un periodo di ripensamento fra I coniugi è necessario, purché sia trascorso serenamente, e non nel continuo conflitto sull'attribuzione del trattamento finanziario, sull'affidamento del figli ecc. Anche la tutela del coniuge più debole, che para ala prevista dall'accordo fra I partiti, è un fatto positivo. Detto questo, resta però quello che per me è il punto fondamentale: il divorzio ha un effetto disgregante, è un moltiplicatore di effetti disgreganti sulla società. Lo avevamo già detto allora, durante il referendum: il divorzio è il frutto di una concezione edonistica e soggettivistica della vita, che viene così introdotta nel più delicato e protondo rapporto Interpersonale: quello fra I coniugi, nel rapporto tra genitori e tigli. -Ritengo dunque illusorio l'accordo di cui si va tanto parlando di questi tempi: l'accordo fra una morale privata — edonistica e soggettivistica, che liberalizza tutta le scelte dell'Individuo — e una morale pubblica, che è una morale della responsabilità, della dedizione al bene pubblico, della correttezza amministrativa, eccetera». Allora non possono esserci due morali? -No, non ci sono due morali, una pubblica e una privata: la morale è una sola. Se le morali fossero due il contrasto diventerebbe assolutamente inevitabile. L'amore, se non é soltanto edonismo, cioè ricerca del piacere, genera dei doveri verso l'altro. E proprio I doveri mantengono l'amore, che è fatto di comprensione e di rispetto. Il principio del divorzio distrugge tutto ciò, perché dimentica i doveri e motto spesso non tiene conto dell'altro. Quando nel '74 lottammo contro II divorzio non ci schierammo soltanto perché cattolici. CI schierammo per ragioni antropologiche, come uomini convinti che il principio del divorzio avrebbe di fatto indebolito l'unità della famiglia, con quelle nefaste conseguenze sociali (sbandamento dei giovani, eclissi dei valori, arrivo dell'aborto e poi dell'eutanasia) che si sono puntualmente verificate». Rifarebbe quella battaglia? •SI». Ma oggi la sconfitta sarebbe anche più pesante. Le place cosi tanto perdere? -Solo I deboli rinunciano a un impegno per timore delta sconfitta». La vittoria dal divorzio ha segnato la crisi dal valori assoluti. E' una crisi Irreversibile? «Sarti lunga: gli effetti dirompenti di cui ho parlato si faranno sentire ancora per molto. Dico solo questo: senza valori assoluti di verità, di amore, di solidarietà, di fedeltà, la vita dell'uomo ai risolve In una' lotta di tutti contro tutti. E' assurdo chiedere la pace fra I popoli e poi non volerla frale persone». Mauro Anselmo
Persone citate: Baslini, Mauro Anselmo, Sergio Cotta
Luoghi citati: Roma
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