«Figli dei divorziati: le vittime»

«Figli dei divorziati: le vittime» «Figli dei divorziati: le vittime» In nessuna «crociata» la Chiesa s'è impegnata in Italia, In questi quarantanni di democrazia, come in quelle contro la legittimazione dei divorzio e dall'aborto. Sono state in definitiva «cronache di una sconfitta annunciata». Ma anche lo schieramento divorzista e abortista non ha determinato nella coscienza del Paese alcuna svolta positiva a lungo termine. Anzi, I problemi che s'intendevano risolvere si sono andati aggravando. L'aborto clandestino è diminuito solo in parte, ma quello legalizzato è divantato quello che né il legislatore religioso né II legislatore civile volevano: cioè il più atroce sistema di controllo dalie nascite. Le inchieste tv alcuni sondaggi dimostrano che anche il divorzio è già radicalmente in crisi. Su ambedue I fronti contrapposti di quella crociata si è venuti gradualmente a patti. La Chiesa aumentò più tardi con inattesa larghezza — in coincidenza col referendum sul divorzio — il numero del «casi» validi per il «riconoscimento di nullità» del matrimonio canonico e concordatario. Paolo VI entrò addirittura anche nel «territorio» di Freud, e della psichiatrìa, per offrire ogni legittima possibilità. Di fatto anche quella apertura favori una facile euforia di illusioni sulla liberazione a oltranza e quasi automatica per coppie già stremate dall'incompatibilità del matrimonio Indissolubile, ma favori anche capricci e leggerezze. Nessuno pensò d'altronde a elaborare strutture di protezione e di difesa, di recupero sociale e pastorale adeguate a vantaggio delle vittime più sacrificate d'una lotta di per sé democratica: cioè i figli dei divorziati, torturati più del loro stessi genitori In una vita matrimoniale tallita. Ora il legislatore civile propone di ridurre da 5 a 3 gli anni richiesti di separazione effettiva dei coniugi. E' in crisi la coppia come tale. La «coppia libera», avversa anche al nuovo vincolo per il quale si è votato II divorzio come garanzia di responsabile scelta, esiste e prospera, ma -è già sempre meno una coppia che non accetta più neanche II vincolo dol matrimonio civile. Le «convivenze» crescono e tendono già a superare, soprattutto nelle nuovissime coppie di giovani, le cifre del matrimoni civili. Su questa mappa vive il popolo dei «figli di tutti», di fatto, pur con rispettivi e precisi genitori, figli ridotti a vivere come «figli di nessuno», o al massimo come «figli di monogenitore». Non può illudere nessuno il revi¬ val di molti giovani americani che tornano alle nozze solenni In chiesa, in sinagoga o in municipio. La Chiesa tenta di affrontare con jna pastorale Illuminata e insieme disciplinata il disagio inevitabile del coniuge praticamente vittima d'un divorzio imposto in qualsiasi maniera; ma II problema dei sacramenti ai quali la «vittima» d'un divorzio inevitabile tende spesso per consolidare la propria solitudine In una Identità sufficiente, è ancora una quadratura del cerchio difficile da raggiungere. Lo Stato, al massimo, ascolta i dati delle frane causate nella famiglia da questa situazione solo a ogni inaugurazione dell'anno giudiziario per contare I delitti di questa situazione soprattutto se si configurano penalmente come ulteriori attentati all'equilibrio della società. Nazareno Fabbretti

Persone citate: Freud, Nazareno Fabbretti, Paolo Vi

Luoghi citati: Italia