La Juve si illude poi è travolta

La Juve si illude poi è travolta La Juve si illude poi è travolta Marchesi contestato si difende «Colpa nostra, ma Napoli forte» Platini si discolpa Laudrup: «Peccato» Ottimo avvìo bianconeMaradona & C. - Affio Juventus-Nap JUVENTUS (all. Marchesi»: Tacconi 7,5; Favero 6,5, Cabrini 7; Bonini 7,5, (78* Bonetti s.v.), Brio 6,5, Carinola 6,5; Mauro 7, (57' Pioli 5,5», Manfredonia 7, Serena 5, Platini 6.5, Laudrup 5,5. NAPOLI (all. Bianchi): Cardia 5,5; Bruscolotti 6fi, Ferrara 6,5; Bagni 7,5, Ferrano 7, Renica 63; Sola 6, (53' CarnevaDe N»PO" 7. Giordano 7, Maradona 73, Romano 6, (79' Volpecina s.v.1. Arbitro: Agnolln 63. Reti: 50" Laudrup, 73' Ferrarlo, 75' Giordano, 90'Volpecina. Note: Ammoniti: 21' De Napoli, 70' Caricela. di BRUNO TORINO — Dopo il lavoro ai fianchi del Real Madrid, le risposte da Ito del Napoli. La Juventus sta pericolosamente diventando squadra da primo tempo e basta, anche se la fatica di'Coppa non può essere estranea al cedimento alla distanza di ieri. Ma la tesi-stanchezza non deve sminuire i meriti della grande reazione partenopea. Oli azzurri che non sono ancora convinti dei loro mezzi—lo dimostra l'Ingenuo entusiasmo alla fine della partita, al limiti dell'incredulità per la stupenda e clamorosa rimonta — stanno forse cominciando a capire di avere carattere (molto) e anche sostanza. Per cinquanta minuti, sino a! gol di Laudrup su maldestra respinta di Garetta, 1 bianconeri sono stati padroni del gioco, sia pure con poca efficacia in zona tiro. Erano partiti ad un ritmo persino eccessivo, addirittura preoccupante, e già al primo minuto solo un affannoso salvataggio di Romano sulla linea toglieva loro il. gol. Possibile —: ci si chiedeva in tribuna stampa — che il terribile sforzo psicofisico sostenuto contro 11 Real non abbia lasciato segni? Il Napoli ricco di centrocampisti, con Giordano sola punta vera, faceva capire di avere come traguardo lo zero a zero. Bruscolotti concentratissimo su Platini, Sola sulla strada dell'effervescente Mauro e De Napoli «sacrificato» sulla fascia esterna per frenare Cabrini (i due partenopei si sono scambiati le parti dopo una ventina di minuti. Sola non ce la faceva a contenere Mauro), Ferrara e Ferrarlo più tranquilli sulle evanescenti punte avversarie. Giordano in avanti era alle prese con Brio il quale, approfittando degli scarsi rifornimenti che il diretto rivale riceveva, si portava sotto spesso e volentieri. La battaglia, vivace e intensa, era a centrocampo. Dove se Platini era ben controllato da Bruscolotti, Maradona aveva in Favero un ostacolo difficile da superare, anche per il flebile appoggio Iniziale di compagni destinati (Bagni sopra tutti) a salire di rendimento alla distanza. Romano, ordinato e preciso equilibratore del gioco azzurro, era perù a tratti sovrastato dall'incredibile dinamismo di Bonini, e Bagni inizialmente pareggiava il conto con Manfredonia (erano anche i più duri e decisi in campo, secondo carattere e caratteristiche). Impegnati quasi tutti i partenopei in compiti di rottura, Maradona pareva sprecato: 1 suol tòcchi deliziosi, i suoi suggerimenti, cadevano nel vuoto. Il primo tempo offriva pochi brividi veri, anche se erano i bianconeri a tentare il maggior numero di attacchi. Dopo neppure un minuto Garetta era già nel guai (calcio d'angolo dalla destra, respinta della difesa, palla ricacciata' di testa in area a Brio, deviata da Manfredonia contro il montante alla sinistra del portiere, respinta da Romano stilla linea), quindi all'ir respirava nel vedere Cabrini fallire di poco una deviazione aerea. Per Tacconi un solo pericolo, un tiro al volo di Maradona deviato in angolo, dòpo una punizione respinta dalla barriera. In questo copione recitato per 45 mintiti si inseriva al 5' della ripresa il gol dell'illusorio vantaggio bianconero. Cabrini dalla sinistra scagliava un tiro cross trasversale, a mezza altezza e lo stellone abbandonava Garetta, re delle respinte: la smanacciata del portiere consegnava la palla a Laudrup che la spln. geva in porta. E qui comin V nero, partenopei che sembrano accontentarsi del pareggio - Ma il gol di Laudrup (500 scatena orano le fatiche di Coppa; salvataggi di Tacconi e poi le reti di Ferrano, Giordano e Volpecina poli PERUCCA ciava un'altra partita. Di colpo, e per questo non si può chiamare in causa solo- la stanchezza bianconera. Era il Napoli a cambiare volto, l'idea del pareggio era tramontata ed ecco, subito, Carnevale seconda punta (al posto di Sola), ecco Bagni e De Napoli salire di tono e diventare padroni del centrocampo, ecco Maradona più sorretto nell'azione offensiva. Aggredita, la Juve vacillava. Marchesi chiamava fuori Mauro per inserire Pioli come «guardia» di Carnevale (non era meglio sostituire Serena o Laudrup, quasi inutili...). Caricela (52') anticipava di un soffio Giordano liberato al tiro da un travolgente affondo di Renica, e poi la resistenza ere affidata alle mani di Tacconi. Prodezze al 55' (gran balzo sulla destre per. deviare una punizione di Maradona), 36' (volo a chiudere la porta su un delizioso tocco di esterno sinistro di Diegulto In corsa), 61' (colpo di reni per alzare una bordata di Giordano sotto.la.traversa). Poi l'uno-due. Ferrarlo (73')-Glordano (75') Bè"mpre'su corner eseguitò "daf Maradona. Le stoccate del difensore è dell'attaccante erano imprendibili per Tacconi ma chiamano in causa i difensori bianconeri, ingannati da due calci piazzati in due minuti. Clamoroso, li finale dssd 1-3 f Torino. Platini e Laudrup. ladella Juve (con Bonetti ai posto dell'esausto Bonini) era solo un velleitario tentativo di pareggiare. Platini cercava Champagne e larghi sorrisi negli spogliatoi azzurri udrup. lasc sciano il campo col volto segnato dalla fatica e dalla delusione no) chiudeva l'attacco di Carnevale con una sciabolata che infilava Tacconi nell'angolo basso. di dare la carica, ma era tardi. Ancore 11 Napoli, in contropiede, andava al gol. Volpecina (subentrato a Roma¬ A Capodichino mi di FABIO VEHGNANO TORINO — La sconfitta accende la rabbia dei tifosi. Prima dieci, poi cento, poi duecento. Si radunano davanti agli spogliatoi dalla parte della curva Filadelfia. Urlano: 'Marchesi vieni fuori». Il tecnico appoggiato ad un muro, sigaro in bocca, sta cercando si spiegare il perché di questa sconfitta. La gente si carica con slogan di scherno: 'Juve cucii, la coppa non c'è più; .Via Marcitesi, ridateci TrapattonU. La polizia intanto si mobilita. Gli agenti riescono a fatica a cacciare i più scalmanati spingendoli verso via Filadelfia. Torna la calma nell'antistadio, però Marchesi resta nello spogliatoio, a misurare lo stanzone a passi lenti, avvolto in una nuvola di fumo. Alle 17,20 l'uscita strategica che depista i contestatori. Morini fa salire 11 tecnico a bordo della sua Uno ed invece di lasciare lo stadio per 11 portone carraio di via Filadelfia, punta verso l'uscita detta tribuna, dove ci sono solo i tifosi che aspettano Maradona ed hanno voglia di cantare la loro gioia. Marchesi cosi scivola via indisturbato, lontano da una festa che non gli appartiene. Prima della burrasca, l'a^ nalisi della partita: «E' giusto cosi — ammette Marchesi — pefckequando si 'prendono due gol su calci d'angolo, anche sesie poco lucidi, diventa difficile poi ricontrollare la partita e vincere. Abbiamo commesso errori collettivi nelle marcature, pagati a migliaia di persone caro, carissimo presso. Potè- I vamo andare in vantaggio su- 1 aito nel primo tempo, poi ab- | Marno dimostrato vitalità | riuscendo a segnare, ma c'è I stata subito una flessione. I Colpa nostra, ma abile anche | il Napoli, una squadra molto | forte, con fuoriclasse come | Maradona e Giordano in gra- | do di decidere una partita». | La sostituzione di Mauro | ha destato il malumore della | fotta. Spiega Marchesi senza | scomporsi: .Mauro ha subito 1 una botta e poi insieme a Bo- | nini era il più stanco, avendo lavorato molto questa volta e _ anche mercoledì in coppa. Ho H mandato in campo Pioli p perché il Napoli ha schierato g Carnevale e poi perché eravamo in vantaggio. Avrei potuto §§ cambiare le marcature senza g fare sostituzioni, ma ho capi- g to che qualcuno era sulle gi- B nocchia». Anche Platini non g ha brillato. Marchesi lo giù- || stifica: 'Anche lui non aveva B molto da spendere, ma è un p fuoriclasse capace di inventa- || re qualcosa in ogni istante. Si m è battuto con grande orgo- g| glia, ma ha avuto contro un || Bruscolotti esperto e smali- i| ziato. Ormai Michel, nelle pi marcature, piene trattato H come un attaccante». Ora la sosta per la Nazio- jÉ naie arriva propizia per con- H sentire,un approfondito esa-,-|| me di coscienza ed un coni-g pleto recupero aefle^snergfe. jjf Conclude Marchesi: .Pren- m diamo atto della situazione jjj creatasi. Ora siano noi gli in- |j seguttori e ìrrvremo modifica- g re il nostro atteggiamento. H Certo questa è itata una set- g Umana molto amara». Manfredonia e sconsolato. j§ Ha avuto una palla gol eia- B morosa, ma la fortuna gli ha g voltato le spalle. Ammette: g 'Abbiamo rovinato tutto beo- g cando due gol strani. Fino M all'1-0 filava tutto liscio, poi j§ due minuti di follia ed ecco g un risultato che ci condanna. B Ora ci tocca inseguire, una si- ij§ tuazione nuova per la Juve pj abituata a primeggiare. La g sosta del campionato ci ser- g ' vira comunque per recupera- IL re fisicamente e mentalmen- B te». Aggiunge Cabrini, che g domani risponderà alla con- jjj vocazione di Vicini: 'Nel me- j§ mento in cui avremmo dovuto g fare nostra la partita, abbia- g mo preso due gol in un baie- g no, che ci hanno stroncato le g gambe. Il Napoli è tra le mi- g gliori squadre viste quest'an- B no, ma la lotta per lo scudetto g è apertissima e ci siamo an- j§ che noi in messo». Serena scuote la testa: «Le g critiche sono giuste, perché g certe ingenuità non si posso g commettere. Della mia prova g sono scontento, ho giocato §§ meglio con il Real. Ora cer- g chiamo di ritrovare equili- gj brio». Giovedì la Juve giocherà g un'amichevole a Maranello g dove verrà inaugurato il nuo- H vo campo sportivo. Visiterà g poi gli stabilimenti della Fer- §§ rari e si Incontrerà con l'in- g gegner Enzo Ferrari. h Reazioni diverse per una sconfitta | | | | | | 1 | TORINO — Michel Platini e Michael Laudrup non sanno spiegarsi la disfatta. Il francese è pronto però a prendersi le sue responsabilità. II danese per la prima volta, da quando è alla Juve, non è più in testa alla classifica. La sensazione è che entrambi si rendano conto di vivere una svolta che li potrebbe anche chiamare in causa personalmente. Dice Platini: «Non ho niente da dire, davvero. Non so se è l'anno del Napoli, se non sarà quello della Juve... Non so perché siamo tornati tutti indietro dopo essere _ andati in vantaggio. Spero di non essere io il responsa H bUe- *** se leggerò che in qualche modo è stata colpa p J^.if no pronto a Portare Ia croce> non sarebbc nna g "Maradona? §§ g g B g || B p || m g| || i| pi H jÉ H -,-|| -g jjf m jjj |j g •Bene — risponde Michel — e bene tutto il Napoli, forse erano più freschi di noi ma non darei la colpa al mercoledì di Coppa. Anche se Mauro e Bonini sostituiti possono significare qualcosa in questo senso. Non credo a una settimana dai brutti contraccolpi. Questa è stata una partita che si poteva vincere o perdere. Dopo il gol, magari abbiamo segnato anche troppo presto, abbiamo forse pensato di farcela». Laudrup aggiunge: «Il gol è servito a sbloccarmi. Non che avessi bisogno di questo, ma penso proprio di aver lasciato alle spalle 1 momenti bui, mi sembra di essere vicino alla condizione migliore. Mi sento meglio di mercoledì sera anche se, come con il Real, alla fine ero a corto di flato». «Troppo presto — spiega Laudrup — abbiamo cercato di difendere l'l-0. E' questione di mentalità. Ci è andata bene tante volte, non si può pensare che questa tattica riesca sempre. E' la prima partita che perdo in casa da quando sono alla Juve. Ma il campionato è lunghissimo e la sosta ci servirà per recuperare. E' anche la prima volta da quando sono bianconero che non sto in testa alta classifica. E' una sensazione nuova, magari giocheremo con meno stress d'ora in por,». 1 «ne stranieri della Saventùa si ritroveranno fra, dieci giorni, alla vigilia dell'incontro con 1 Atala» fa. Platini va in Francia per unirsi alla nazionale di Henry Michel e giocare poi il 19 a Lipsia contro la Ddr. Laudrup ha appuntamento domani a Copenaghen con i danesi che voleranno subito per Bratislava dove mercoledì affronteranno la Cecoslovacchia. « bad. Il portiere fa una severa analisi