Amburgo, i socialdemocratici sorpassati dai democristiani di Alfredo Venturi

ESTERO ESTERO Amburgo, i socialdemocratici sorpassati dm democristiani L'Spd aveva la maggioranza assoluta: ora non ha nemmeno quella relativa - La Cdu ha guadagnato il 4 per cento - Notevole successo della Usta verde e alternativa di sole donne CITTA" DEL VATICANO — Oli anglicani si Muniscono in Sinodo per tre giorni, a partire da martedì 11 novembre: una.riunione che può segnare una nuova disponibilità, e un nuovo avvicinamento, nei confronti della Chiesa cattolica. Fra tutte le confessioni «riformate» quella anglicana è — come è noto — quella più avanti nella strada della ricomposizione dell'unità cristiana. Il dialogo sul riconoscimento del ministeri ha avuto qualche sviluppo positivo, mentre 11 problema dell'ordinazione femminile ha causato un irrigidimento da parte romana. Anche per questo il Sinodo che si apre domani non tratterà del problema, spinoso non solo per i cattolici, ma anche per qualche anglicano. L'argomento «donne sacerdoti» potrebbe essere sollevato in qualche intervento, ma non sarà oggetto di dibattito, assicurano da Londra, Il Sinodo invece prenderà in esame un documento, molto Importante, della Commissione cattolico-anglicana, che costituisce una specie di «mappa» dello stato a cui sono giunti 1 colloqui e gli studi per 11 ritorno all'unità. Il testo individua le principali differenze teologiche fra le due confessioni, per accertare se esse siano veramente insuperabili, o se vi siano serie possibilità di arrivare a una comprensione più profonda del problema. Un elemento di disturbo al l'interno della Chiesa angli' carta, e nel rapporti con Roma, è stato creato dal vescovo di Durham, David Jenkins, che ha sostenuto contro' il parere dei suol 52 colleghi — la non verità storica dell'«Immacolata Concezione», e della resurrezione di Cristo. Ma la Camera della Chiesa inglese ha ribadito che la resurrezione e. la nascita verginale di Cristo "«sono stati conosciuti fin dai.\ optimi tempi conte • misteri-, .lSòlo questa /ede'può prete** aere di essere la dottrina della Chiesa universale. Questa Camera riconosce e sostiene che questa è la fede della Chiesa d'Inghilterra e del suo insegnamento storico*. Ma il passo forse più importante verso l'unità con le altre Chiese cristiane, e quella cattolica in particolare, sarà compiuto se 11 Sinodo approverà un documento su «battesimo, eucarestia e sacerdozio» redatto dal Consiglio mondiale delle Chiese. Il testo mette in rilievo quanto vi è di comune nella teologia di alcune delle principali confessioni cristiane: cattolica.-anglicana, battista, luterana e presbiteriana. «Se il Sinodo voterà la sua approvazione — ha dichiarato il portavoce Christopher Hill — avremo una piattaforma più solida per avvicinarci alle altre Chiese». Sul sacerdozio femminile il Sinodo sorvolerà. E non solo per ragioni «diplomatiche». Il principiò del sacerdozio femminile venne adottato dalla Chiesa anglicana nel Sinodo generale del 1075. Finora la Chiesa inglese ha ordinato circa 300 diaconi femminili. Esse possono adempiere a quasi tutti servizi religiosi propri dei loro colleghi maschi, meno che la consacrazione del pane e del vino per il rito eucaristico. Invece le consorelle Chiese anglicane negli Stati Uniti, nel Canada, . nella Nuova Zelanda e in Svezia hanno ordinato finora circa 700 donne, sacerdoti a tutti gli effetti. Neanche in Gran Bretagna però si è arrivati .a un pronunciamento definitivo sulla questione, né in via teorica, né in via di fatto. Le donnesacerdote ordinate presso le altre Chièse della comunione anglicana non hanno il permesso di celebrare in Inghilterra, e secondo «n Regno» appare difficile che l'attuale Sinodo possa trovare una maggioranza sufficientemente qualificata per risolvere senza contrasti il problema. Nei mesi scorsi si è ventilata addirittura l'ipotesi di uno scisma, all'interno della Chiesa anglicana. Il 53 per cento del fedeli è favorevole alla creazione di donne sacerdoti; una minoranza, stimata dal 15 al 20%, è nettamente contraria, e la discussione è molto viva. Un rapporto sul problema verrà presentato alla Camera dei vescovi nel prossimo febbraio. Ma è probabile che il nodo non venga sciolto prima dell'elezione del nuovo Sinodo, nel 1990. mpzmcnnclcqdldacrnpc AMBURGO — Avevano la maggioranza assoluta, hanno perduto anche la maggioranza relativa. A due mesi e mezzo dal voto federale, 1 socialdemocratici tedeschi hanno subito a Amburgo una nuova sconfitta. Un calo secco di circa il dieci per cento, e l'imprevisto sorpasso: là Cdu che ha invece guadagnato quasi il quattro per cento è da ieri il partito più forte nella città-Stato. Questo autentico rovescio dei socialdemocratici è reso ancora più grave dal fatto che i liberali dell'Fdp — che rappresentavano pur sempre nelle previsioni l'alleato più probabile nel caso fosse necessario un governo di coali¬ llartmtit. Perschnu, della Cdu; l zione — sono rimasti ancora una volta fuori dal Parlamento, non avendo raggiunto nonostante i guadagni la fatidica soglia del 5 per cento. Nuovo successo invece per i Verdi, che hanno confermato il loro momento felice superando ad Amburgo il 10 per cento. Il voto amburghese è stato motivato, si dice, prevalentemente da ragioni locali. Ma non può non essere visto nell'ottica della campagna elettorale, in corso nella Repubblica federale in vista del rinnovo del Bundestag, in programma il 25 gennaio. Là nuova sconfitta dell'Spd, che segue di quattro settimane un simile rovescio in Baviera, a «verde» Christine Kukielka. compromette gli sforzi di Johannes Rau, candidato socialdemocratico alla Cancelleria, di darsi, un'immagine vincente. Al tempo stesso il voto incoraggia la tranquilla fiducia con cui la Cdu guarda al voto di gennaio, confermando quella vittoria senza sorprese che da tempo prefigurano i sondaggi di opinione. Per quanto riguarda i due partiti minori, sembra ormai certo che i Verdi non avranno problemi, alla scadenza di gennaio, per rientrare nel Parlamento federale. Un'ombra d'incertezza cala invece sulle prospettive del partito liberale: contava su un convincente successo ad Amburgo per dimostrare al Paese che l'obiettivo del 5 per cento, qui e altrove, è alla sua portata. Non ce l'ha fatta, anche se per poco: Il risultato amburghese complica poi il quadro politico tedesco anche per un altro aspetto: la soluzione che si darà al problema di governare questa città-Stato. Nel Parlamento rinnovato ieri i 120 seggi si dividono in questo modo: 54 democristiani (più sei rispetto all'82), 53 socialdemocratici (meno undici), e 13 verdi (più cinque). Per governare ci. vuole una maggioranza di 61: dunque è necessaria una coalizione. Ma quale? L'alleanza 8pd-verdi? L'ha sdegnosamente esclusa il borgomastro uscente, il socialdemocratico Klaus von Dohnanhyt ' Allora, una grande coalizione Cdu-Spd? Ma come è possibile, nel momento stesso in cui i due partiti si affrontano, senza esclusione di colpi, nella campagna per il voto federale di gennaio? Ma Amburgo è Amburgo, dicono qui. e si tratta comunque di dare un governo alla città-Stato per risolvere i suoi problemi. Problemi che hanno dominato questo voto: la disoccupa¬ ella città zione per esempio, o la criminalità, o le inutili durezze della polizia contro le manifestazioni o le case occupate. Ma anche un tema nazionale ha determinato la nuova sconfitta Spd: il caso Neue Heimat, la gigantesca immobiliare travolta dalla cattiva gestione del sindacato. Un sindacato impopolare finisce con il compromettere, per evidenti ragioni di parentela social-politica, 0 partito socialdemocratico. Ormai è cerr to: l'avventura della Neue Heimat, venduta per un marco a un imprenditore berlinese, costerà cara a Johannes Rau e al suo sogno di vittoria. Alfredo Venturi

Persone citate: Christine Kukielka, Christopher Hill, David Jenkins, Durham, Johannes Rau