Al processo petroli arriva la verità di Mario Milani? di Cosimo Mancini

Al processo petroli arriva la verità di Maria Milani? Al processo petroli arriva la verità di Maria Milani? La sua versione decfaele Giudice erano TORINO — L'arresto, in Svizzera, del petroliere Mario Milani l-Marietto.) potrebbe determinare nuovi colpi di scena nel processo dello -scandalo petroli: Il padre di Milani era un affermato scultore; il futuro petroliere, invece, sposa Aidea Sottovia, figlia di un ricco impresario veneto che intereverrà sovente nelle attività del genero per fargli superare le sue difficoltà economiche. Dopo aver tentato di vendere statue per giardini, -Marietto. impianta una ditta che commercia in solventi e le dà il nome della moglie. Come solventi, in realtà, si contrabbandano carburanti e cominciano le prime noie con la giustizia anche per Aidea. isiva per accertare se Dona i soci occulti nelle aziende Quando Musselli ha bisogno di un tipo sveglio che gli mandi avanti il deposito di Porto Marghera, lo interpella. Lui pretende di entrare come socio e fa ingresso così nell'-olimpo. del contrabbando. Se le autorità elvetiche si dimostreranno disponibili, il petroliere potrebbe arrivare al processo di Torino in tempo utile per chiarire alcuni punti fondamentali: soprattutto per quanto riguarda l'identità di alcuni soci occulti di società truffaldine. Il generale Raffaele Giudice, che è stato comandante generale della Guardia di Finanza dal 74 al 78, ed il suo capo di stato maggiore, il generale Donato Loprete, sono accusati di essere stati soci ato Loprete e Rafe di Bruno Musselli occulti della -Bitumoil Dìstributors., una società che possedeva una catena di distributori di carburanti. Questa società, ufficialmente, apparteneva a Bruno Musselli che era anche socio dei -Depositi costieri Alto Adriatico, di Porto Marghera, assieme a Vincenzo Gissi e Milani. Un giorno il commercialista di Gissi, il dottor Erba, si accorse che i -Depositi costieri, vendevano benzina alta -Bitumoil distributors. ad un prezzo non remunerativo. Gissi ne parlò con Milani che gli confidò la presenza del generale Loprete dietro la catena di distributori. Secondo Gissi, in un incontro a tre, Musselli lo confermò. In aula, però, il titolare della -Costieri, ha smentito tutto. Milani potrà dire, adesso, la parola definitiva. Il petroliere catturato in Svizzera potrebbe anche svelare lidentità dell'uomo politico che si celava dietro i -Depositi costieri.. E' un altro dei tanti misteri dello -scandalo.. Nel gennaio 76, la legione veneta della Guardia di Finanza è comandata dall'alloro colonnello Aldo Vitali: L'ufficiale raccoglie una serie di indiscrezioni che riguardano il contrabbando della -Costieri, e li riassume in un appunto con degli allegati. In quello indicato con la lettera .A., si parla dei soci che si nascondevano dietro tre società ■ estere: Gissi, Milani, Musselli ed il fantomatico -uomo politico.. L'ufficiale fu trasferito e l'indagine sul deposito di Porto Marghera affidata ad altri: dopo due anni un nuovo rapporto definì la situazione «regolare». / due ufficiati che lo scrissero oggi sono imputati a Torino. Mii Cosimo Mancini

Luoghi citati: Gissi, Svizzera, Torino