L'album degli erroi in 360 km di coste

L'album degli emri in 360 km di ceste L'album degli emri in 360 km di ceste GENOVA — Sfogliamo con Ugo Signorini, assessore all'Urbanistica della. Regione, l'album degli errori della Liguria, sparsi a pelle di leopardo su 340 chilometri di fascia costiera che all'interno ha una larghezza media di una sessantina di chilometri. Le aree di Latte, l'edilizia selvaggia di Sanremo, la sindrome da cemento scatenatasi nei decenni passati a Borghetto Santo Spirito, le edilicazioni ai Piani d'Invrea... «E. la via Aurelia — aggiunge Signorini —, che ora cercheremo di trasformare in uria balconata sulla regione». — Assessore, ci sono zone da proteggere più di altre... «Certo. Le Manie, le Alpi Marittime, Portofino e il Monte Beigua. Potrei continuare all'infinito, perché le bellezze li-Il guri che hanno resistito allo'' sfascio sono molte, più di quante la gente pensi. Tuttavia il nostro piano paesistico, di cui anche urbanisti stranieri hanno discusso al convegno di Genova, si propone un obiettivo più completo ed ambizioso: Inon più un concetto elitario,!che intendeva salvare solo il "prezioso'', ma l'intera legione intesa come un bene da conservare».'' .okYiW tV) 'i:tjì — Il piano può cancellare degradi esistenti? «No, purtroppo. Ma va salva-: to il salvabile, che — ripelo —i è molto, senza però trasforma-1 re angoli liguri in musei. L'uomo deve vivere nel suo am-| biente, ma va difeso da ogni tipo di aggressione. Dobbiamo prendere aito delie realtà esistenti e puntare sulle compatibilità delle opere future e del loro impatto con l'ambiente./Il piano non è punitivo per nessuno. Si propone, laddove èi il caso, di modificare, sempre nel corretto rapporto fra urbanizzazione e paesaggio. E afora: recuperare fin dove è possibile zone industrializziate (come la Valpolcevera, Vado Ligure, aree della stessa cintura di Genova) senza ovviamente limitare lo sviluppo; ridare vita a boschi devastati cendio e arricchirli di albgrt e l ' piatite non estranei alla botanica [ligure; ridare vita ad ambienti inquinati come quelli data fascia fra Arenzano e Cogolsto che gravitano sullo stabilimento chimico "Stoppani", renìdere frequentabili e in qualche caso addirittura scoprire ville patrizie liguri del Sei-Settecento». — Assessore, sono venuti nell'aula del Consiglio sindaci di paesi montani. Sono preoocupatlsslml di eventuali limitazioni. '«Ed hanno torto. Chi dice che il piano sarà un "guai a olii tocca"? Si costruiranno per esempio sentieri tagliafuoco nei boschi per fronteggiare ufi disastro da fuoco che — come ha ricordato Mario Fazio, presidente di Italia Nostra 4- dal 1977 al 1984 ha devastato 1019 chilometri quadrati dji boschi e sottoboschi sui 5412 dell'intera regione. Non sarà bloccata l'espansione edilizia ovviamente non selvaggia, fcreare le premesse di una migliòre qualità della vita in un (habitat il migliore possibile: Inuesta la nostra filosofia». ! —Avete avuto opposizioni e contrasti? «Molti, un'azione di questo tipo comporta schieramenti di difese municipalistiche. Ma tutti hanno tre mesi di tempo per proporre modifiche. Occorre tuttavia che ogni amministratore, ogni operatore faccia un salto di cultura, inquadri il problema in un'ottica generale. Il plano deve nascere nella testa degli uomini se non vuole ammucchiare altre carte negli armadi». — E le proteste del piccoli Comuni, che non dispongono degli strumenti urbanistici e tecnici Imposti dal plano regionale? «Lo abbiamo previsto. Ma a questa domanda ha già risposto l'onorevole Galasso: la soluzione è consorziarsi, chiedere consulenze alla Regione. C'è anche da discutere sulla polverizzazione dei Comuni: in Italia ne abbiamo 8500, ma la Francia ne ha addirittura 38 mila». g. co.

Persone citate: Galasso, Invrea, Mario Fazio, Signorini, Stoppani, Ugo Signorini