La Liguria cambia direzione vuol salvare le sue bellezze di Guido Coppini

E' la prima Regione a disporre di un piano di tutela ambientale E' la prima Regione a disporre di un piano di tutela ambientale La Liguria cambia direzione vuol salvare le sue bellezze f —— «L'iriiziativa potrà «padre» della legge GENOVA — Si è concluso nella sala del Consiglio regionale il convegno internazionale sul tema -Architettura e pianificazione del paesaggiodurante il quale la Liguria — fra le prime, in Italia — ha illustrato il suo plano di tuteia imposto dalla legge Galasso, con scadenza il 31 dicembre prossimo. Il piano prende in considerazione cento ambiti della Liguria, studia ogni aspetto del territorio, si propone di bloccare il degrado ed iniziare un'inversione di tendenza, puntata soprattutto alla creazione di un habitat nel quale sia possibile una migliore qualità della vita. La Liguria cambia strada? i mutare il volto di questa terra» ha detto l'on. Giuseppe Galasso ge sulla difesa dell'ambiente - Scontate le resistenze dei Comuni Cerca di riparare agli sfasci degli ultimi decenni, a malintese iniziative che hanno decapitato risorse del turismo mentrej affermano di volerlo difendere? Gli obiettivi sono questi. (Nessun Piano regolatore, dei Comuni potrà essere varatò'se non è ottemperante al progetto regionale. •Specialmente per la Liguria .—f ha detto l'onorevole Giuseppe Galasso, sottosegretario ai Beni ambientali, "padre" della legge di tutela che porta il suo nome — questa e\una scommessa che si proietta fino al Duemila. Potrai mutare il volto della regione ma solo se vi sarà un saltój culturale da parte di tutti, amministratori e opera- * , • tori». n piano regionale congloba i 77 vincoli (detti «galassini») già esistenti in Liguria e che fino al 31 dicembre esercitano vincoli sul 34 per cento del territorio. La legge Galasso, accolta da un diluvio di polemiche, sta ora gradatamente mostrando effettive possibilità di recupero di quanto è possibile in un Paese nel quale la speculazione selvaggia ha colpito con violenza, a lungo. iJVon sempre per colpa dei privati — ha spiegato Galasso — che naturalmente hanno fatto la loro parte, costruendo perfino in aree dichiarate d'interesse storico nazionale, erigendo barriere che limitano l'accesso al mare, eliminando piccole spiagge, inquinando campagne e mare. Lo Stato ha però le sue colpe. Bisognerà quindi non cedere oltre al feticismo delle grandi opere pubbliche, non sempre meritorie. Mi riferisco a costruzioni dell'Anas, delle Ferrovìe, della Difesa, delle Poste e di altre "baronie statali" la cui responsabilità nel degrado paesistico è stata purtroppo trascurabile: Il Piano per la Liguria è il risultato del lavoro di uno staff di 40 esperti, anche esterni; spesa un miliardo e mezza E' un'opera anche conoscitiva di grande importanza, mai tentata finora. Scopo fondamentale, ovviamente, il recupero del bello. Prosegue Giuseppe Galasso: «Si ò-rrinoe il cuore, vedendo che chi viene in Liguria è costretto a osservare il paesaggio dai finestrini di un'auto, perché molteplici barriere gli tolgono visuali meravigliose». Quindi, ricerca anche di paesaggi oggi non visibili, riscoperta di storiche ville liguri del Sei-Settecento, grande attenzione al patrimonio boschivo. «Località come Portofino si difendono da sole, è tutto il resto che richiede il nostro impegno, perché la' Liguria si colori di verde coniro il triste (frigio tei cementò*, ha osservato Galasso. Il panorama ligure oggi è fatto di incredibili abusi, di carenze legislative, di furbizie mai punite. L'urbanista Carmela Avariano Gambardella, che ha presentato un suo studio sui 267 chilometri della via AureUà, ha denunciato alcuni casi clamorosi. Uno è questo: alla fine del rettilineo che conduce ad Imperla, il profilo del centro storico di Porto Maurizio è spiazzato da un condominio di otto piani. E poi. ovunque, sempre sull'Aurelia, palizzate, muri di controriva, recinzioni, griglie metalliche di ogni genere. Ci sono perfino costruzioni fisse a filo della battigia: nate di soppiatto come strutture mobili, un mattone dopo l'altro sono diventate case da affit¬ tare a prezzi da capogiro. Quando mal è arrivato un ordine di demolizione? Il Piano della Regione prevede di fare i conti con una miriade di interessi municipalistici che già lo contrastano apertamente. Andora sta per urbanizzare Capo Mele; quasi tutti i centri del litorale chiedono un porticclolo; Albenga spinge un progetto con 250 mila metri cubi destinati a residence e un grande porto, le colline di Zoagli già affogano nel cemento e snaturano uno dei paesaggi più suggestivi del Paese. Quanti contenziosi si apriranno? Le difficoltà nel passaggio dai propositi ai fatti sono molte, forti gli investimenti necessari, e non senza traumi la ricerca di consensi su nuove culture. Ma è diffusa molta fiducia per avere la Liguria Imboccato, con rigore e con tutti gli strumenti necessari, una strada che il Piano ha già chiaramente tracciato. Guido Coppini

Persone citate: Aurelia, Carmela Avariano Gambardella, Galasso, Giuseppe Galasso