Nonostante l'aborto in ospedale hanno scoperto di essere incinte di Daniela Daniele

Nonostante l'aborto in ospedale hanno scoperto di essere incinte Nonostante l'aborto in ospedale hanno scoperto di essere incinte Il caso di G.M. che, isolato - Due dramm Decidere d'interrompere Sina gravidanza, senza dubbio, non è facile. E spesso tutta la responsabilità pesa sulle spalle della donna che deve poi bilanciarsi tra paure e sensi di colpa. Qualche giorno fa Stampa Sera pubblicò il caso di G. M„ 36 anni, che, subita un'interruzione volontaria di gravidanza presso il Sant'Anna, nell'agosto scorso, si era scoperta ancora incinta. I medici le avevano detto che, scaduti ormai i termini di legge, non si sarebbe potuto più far nulla. Ora la donna «aspetta» questo bambino, terrorizzata all'idea che, grazie alle pratiche chirurgiche, possa non essere del tutto sano. E' disoccupata e, probabilmente, dovrà abbandonare il neonato perché, avendo già due figli, non può mantenerlo. Il caso è stato denunciato alla magistratura. Purtroppo non si tratta di un episodio isolato. L'avvocatessa Romana Vigliani ce ne racconta un altro, conclusosi in modo molto drammatico. Risale all'ottobre '84. Una donna, A.L.G., all'epoca del fatti ventinovenne, già madre di tre bambine, con gravi problemi economi ci, si era rivolta all'ospedale di Rivoli per abortire. L'intervento fu eseguito in ane stesia totale e con il metodo Cosa vuol dire e dopo essere stata ricoverata al Sant'Anna, attende un bimbo non è atiche storie di «aborti abortiti» per l'inefficienza dei servizi sanitari dell'aspirazione. ' Ma, dopo un mese, ad una visita di controllo la donna risultò essere"ancora incinta. Come mai? «In cartella clinica — spiega l'avvocatessa Vigliani — era chiaramente indicata una caratteristica importante per l'operazione: la signora ha un utero bicorne. Ma i medici, evidentemente, non ne tennero conto». Cosi, dopo alcuni mesi, nacque una bambina morta, da una madre psicologicamente distrutta. L'azione giudiziaria intrapresa dalla donna si concluse con un nulla di fatto. Nessuno fu riconosciuto responsabile di questa vicenda. Un'altra storia di «aborto dell'aborto» ce l'ha raccontata A.N., 32 anni, madre di due bambini. E' della scorsa estate. La donna viene ricoverata e operata al day hospital del Sant'Anna il 9 luglio. Qualche giorno dopo insorgono dolori acuti all'addome. A.N., che vive a San Benigno Canavese, si reca all'ospedale di Chivasso ed è visitata da un medico generico («il . ginecologo non c'era») che fa una diagnosi di gastrite. Da! momento che 1 dolori non cessano, la donna torna al Sant'Anna. «n ginecologo che mi visitò — racconta — non mi lasciò ssere cattolici a Tori neppure parlare e mi disse che sentivo'male per effetto di un farmaco, il Metergin, che stavo prendendo». Una notte la sofferenza diventa insopportabile e il marito di A.N. si rivolge alla guardia medica. Il responso è tranqullizzante: «Nel giro di una settimana passerà tutto». La famiglia decide di partire per le ferie in meridione, per dimenticare quel brutto periodo. •Una dottoressa di Foggia — continua la donna — mi visitò e mi disse che avevo tutti i sintomi di una gravidanza. Allora rientrammo dalle vacanze e tornai al Sant'Anna. Il test era ancora positivo. Ma i medici, non contenti, me ne fecero fare altri due o tre. Finalmente decisero che l'intervento era da rifare». La donna si sottopone ad una seconda operazione, poi, qualche giorno dopo riparte con la famiglia per riprendere il periodo di riposo. «Ma nove giorni più tardi mi venne un'emorragia e fui ricoverata all'ospedale San Camillo di Comacchio. Qui un medico mi urlò che mi stava bene, che queste cose capitano a 'chi ammazza i figli". Ero sfinita, fisicamente e psicologicamente. Rimasi in ospedale quattro giorni e mi fecero un altro raschiamento. Il chirurgo mi spiegò no: raccolti i questio che aveva dovuto, asportare ancóra mólto 'materiale'. Io, da questa stpria, . non mi sono più ripresa e continuo a piangere». La morale della favola è riassunta dal legale che ha seguito queste due storie dolorose: donne, tutelate voi stesse quando fate una scelta cosi importante. Usate mezzi contraccettivi e se proprio dovete giungere alla decisione estrema, non abbiate timore di ripetere i controlli visto che il risultato delle pratiche abortive non è cosi scontato come molte credono. Daniela Daniele

Persone citate: Romana Vigliani, Vigliani

Luoghi citati: Comacchio, Foggia, San Benigno Canavese