Il Napoli non fa sgarbi alla Juve

Il Napoli non fa sgorbi glia Juve Il Napoli non fa sgorbi glia Juve Tra Maradona e Passarella c'è l'equilibrio dei grandi dal nostro inviato GIAN PAOLO ORMEZZANO NAPOLI — L'incontro di ieri a Fuorigrotta fra Napoli e Inter è stato appunto un incontro, più che uno scontro. Con animosità molto relativa le due squadre hanno esposto le loro velleità, i loro problemi, le loro realtà, i loro limiti, per conto anche — ci è sembrato — del resto del campionato. Pareggiando. Napoli e Inter hanno probabilmente offerto il massimo dello spettacolo (!) oggi consentito dal parossismo psicofisico, dalla preparazione individuale rivolta ai gesti minimi e soprattutto utilitaristici, dall'esasperazione tattica. Nonché — importantissimo — dall'elisione reciproca dei valori. L'impressione nostra è che il convento non possa passare di più. ormai è chiaro che opponendo un grande calciatore a un grande calciatore non si ottiene un grande spettacolo, ma un reciproco annullamento: anche se i due non si marcano dà vicino. Detto chiaro nel primo tempo cosa è adesso il campionato italiano, attentissimo e scarno, nervoso e magrissimo. con il giusto predominio di iniziative della squadra di casa (e c'era la sensazione, infatti, che a Milano la partita sarebbe stata l'opposta, cioè l'identica però con il giusto predominio di iniziative dell'Inter), le due compagini nel secondo tempo si sono dedicate alla cultura fisica, senza aggressività, ed allo studio del resto del campionato e delle proprie prospettive. Sembrava in effetti che giocassero per fare quel punto che diventava im¬ Il centravanti ol11 centravanti o olandese, freddo e sicuro, ha fatto impallidire i nostalgici di Schachner olandese, ireaao e sicuro, na latto in portante, visto che tanto la Juventus non vinceva, e intanto per non rischiare nulla, visto che vincevano la Roma, il Milan. anche il Torino che qui a Napoli proclamano come la squadra più bella e sfortunata vista sinora. Noi pensiamo che ormai i giocatori abbiano, senza saperlo, radioline sotto la pelle, immesse in loro nel sonno, e ricevano tutte le informazioni, anzi tutti i dati necessari per giocare, cioè per non giocare, in quel dato modo. Ci si ritrova cosi, alla fine del match del giorno e della settimana e per Napoli, sino a ieri alle 14,30, dell'anno, con rituale senso di vuoto e anzi di sciupio considerando la vigilia piena di attese, di pronostici, di tensioni sovralimentate. E si azzarda la previsione che anche JuventusNapoli, domenica prossima, sarà cosi, anche Inter-Torino. Un campionato dove ormai sono gli uomini più che le partite a suggerire temi, anche sentimenti. Ieri, ad esempio, c'è stata l'epopea personale di Daniel Passarella, che a 33 anni ha giocato una partita immensa, con una prodezza atletica che andrebbe imbalsamata per il museo del grande football. L'ha ricordata lui cosi: • Una palla colpita di testa nonostante fosse altissima, mandata in qualche modo avanti, raggiunta, sempre di testa e con rischio di calcione, prima che tornasse a terra, spedita al di là di un avversario, controllata di piede e passata a creare una manovra*. A questo Passarella abbiamo chiesto se davvero l'anno prossimo smette, ed ha confermato: «Bisogna chiudere quando si è forti, è triste essere sbattuti via-. E poi, ridendo: «Non è che sono in forma, è che sto spendendo tutto*. a o n a , i d . o , Passarella ha rifiutato di parlare di Maradona: «Non ci siamo scambiati una sillaba, ognuno lia fatto la sua partita, cosi come ognuno di noi due ha fatto la sua carriera. Non c'è stato che un contrasto diretto, ed un battibecco, a gesti però, sulla posizione del pallone in un mìo calcio di punizione-. Maradona ha detto di Passarella: «Grande partita le sua. Partita astuta e fortunata quella dell'Inter, che si è portata via un punto. Questo è il calcio, in Italia almeno. Il pubblico napoletano non vuole capirlo, fischia i miei compagni se fanno un passaggio indietro. Il catenaccio altrui vale, il nostro no, se noi a Torino contro la Juventus giocheremo come qui l'Inter contro di noi, dovremo lasciare lo stadio in elicottero». La partita è stata un furto, per chi ha pagato il biglietto? «Se è un interista no, si è scoperto contento del pareggio, ha legittimato il catenaccio, ha ringraziato Dio sul mio palo e magari anche su un rigore negatoci, lux applaudito Zenga per i miracoli. Se è un napoletano, chissà. Io comunque penso che il caicio, nel suo insieme, valga sempre la pena di essere seguito». Ha annunciato dolori ad una caviglia («un cafefo di PiraccinU). ha annunciato però una sua forma fisica buona («ne/ secondo tempo eravamo stanchi tutti, noi del Napoli, stanchi an che perché delusi, e il catenaccio dell'In ter si è rafforzato: ma non ci sono prò blemi gravi di tenuta»). E poi si è cominciato a giocare tutti, col pensiero, le grandi partite del campionato più bello del mondo program mate senza fallo per domenica prossima, quasi maledicendo le Coppe che «distraggono» da tanta sicura bellezza. Napoli. Passarella e Maradona i nsieme: i due ieri si sono affront Galli imbattuto da 455 minuti Si incrementa il momento positivo del Milan che dopo due sconfitte iniziali ha messo insieme 10 punti nelle ultime 6 giornate (1 in più del Napoli e 2 di Como, Inter, Juventus e Verona). Da segnalare che una parte di rilievo nel ruolino rossonero è giocata dal portiere Galli ormai imbattuto da 455 minuti (ieri ha superato il precedente primato stagionale di Tacconi, fermatosi a quota 370'). L'ultimo gol subito dal milanista risale alla 3' giornata, gli venne infilato dall'atalantino Can cai-ut ti. I bomber granata del dopoguerra Fra gli stranieri del campionato il solo Kieft è ieri riuscito a trovare la via del gol. Il gì anata ha messo a segno la sua prima •tripletta» italiana (nel corso della stagione un simile exploit era riuscito ad Altobelli contro la Roma). L'ultima prodezza del genere compiuta da un granata era legata al campionato 1982-83 e portava la firma di Selvaggi, contro la Sampdoria. Da segnalare che Kieft è il quattordicesimo granate, che nel dopoguerra riesce a segnare tre gol in 90 minuti di campionato. Prima di lui i mitici Valentino Mazzola (S triplette), Gabetto (2), Loik (2) e, nel dopo Superga, ,Santos (1), Florio (1), Marzani (1), Virgili (1), Crippa (1), Hitchens (1), Combln (3), Pulict (6), Graziani (3) e appunto Selvaggi (1). ati direttamente soltanto una volta, ma il loro gioco ha condizio nato tutta la sfida Napoli-Inter j Platini senza gol ' contro il Como Al Sinigaglia, in Como-Juventus, erano ieri cii fronte Paradisi e Tacconi i due portieri meno battuti del campionato: e azzurri e bianconeri hanno concluso senza gol. Da segnalare che l'undici lariano continua ad essere tabù per Platini. Il francese, che nel nostro campionato è andato a bersaglio 68 volte, ha affrontato il Como in 5 occasioni restando sempre a digiuno, nessun'altra squadra può vantare un identico primato. Malgrado 11 risultato in bianco di Como, la Juventus, con 13 reti, rimane la squadra più prolifica del campionato. La Fiorentina, 3 punti in 6 partite La Fiorentina, che nelle ultime 6 giornate ha messo insieme 3 pareggi e 3 sconfitte, con 5 punti offre una classifica che ha pochi precedenti. Per ritrovare la squadra gigliata in una posizione addirittura più precaria bisogna ritornare a dieci anni fa: nel campionato 1977-78 i viola, dopo IT giornata, avevano totalizzato 3 punti ed erano ultimi in classifica. Quella Fiorentina, allenata da Mozzone (che avrebbe lasciato la panchina a Mazzoni dal 12? turno, a sua volta rilevato da Chiappella dal 17°), si salvò dalla retrocessione nell'ultima giornata grazie ad una miglior differenza reti nei confronti di Genoa e Foggia con le quali aveva chiuso con 25 punti.