Anche il presidente Mitterrand tra i «fedeli» nei luoghi che furono cari ad Alain Fournier

A Epineuil, una serie di manifestazioni per ricordare Fautore de «H grande amico» A Epineuil, una serie di manifestazioni per ricordare Fautore de «H grande amico» Anche il presidente Mitterrand tra i «fedeli» nei luoghi che furono cari ad Alain Fournier Si celebra il cente EPINEUIL -LE - FLEURIEL — Sono ancora tanti, gli amici fedeli del Grande Amico; e il più illustre di tutti è lo stesso presidente della Repubblica, Francois Mitterrand, la cui firma autografa campeggia nel bel mezzo del primo foglio di un grande quaderno posato sul tavolo di cucina, nella casa-scuola che fu per tutti gli anni dell'infanzia l'abitazione di Henri Alain-Fournier e dei suoi genitori, n resto del foglio è stato lasciato bianco, in segno di rispetto per il primo cittadino di Francia. Ma sui fogli seguenti s'infittiscono le firme dei visitatori, sono centinaia e continuano ad accumularsi. Da quando monsieur Lullier, che abita proprio di fronte, dall'altra parte della strada, ha aperto il cancello e la prima delle famose cinque porte vetrate, la «lunga casa rossa» è meta di un pellegrinaggio ininterrotto di giovani e anziani, vecchie signore commosse, ìnstìtuteurs con le loro scolaresche cinguettanti, dignitosi signori in grigio. Siamo in uno dei luoghi più incantevoli e misteriosi di tutta la Francia, la scuola che Alain-Fournier descrisse nel suo unico, grande romanzo e che ora ha preso il suo nome. Per celebrare il centenario della nascita di questo scrittore, eternamente giovane perché rapito dalla morte nel fiore dell'età senza che ne restasse traccia visibile, 1 fedeli del suo poetico culto hanno organizzato una raffica di manifestazioni durate da marzo a tutto ottobre, ambientate nei luoghi che gli furono cari e ch'egli rievocò nel romanzo, rendendoli santi come le tappe di un laico calvario. Bisogna dire che certe cose riescono solo ai francesi (la malinconica vicenda, cosi pavida e gretta, della casa di Pavese a Santo Stefano Belbo ci dice qualcosa). Ma chi era dunque, questo Alain-Fournier? e perché ancora è tanto amato, ricordato nario della nascita dell con tale rimpianto? HenriAlban Fournier, che prenderà In letteratura il semipseudonimo di Alain-Fournier, nacque il 3 ottobre 1886 a non molta distanza da qui, a La Chapelle-d'Angillon, nella regione dello Cher, dove i suol erano insegnanti elementari. Trasferitosi a Epineuil nel 189Ì, vi frequentò la scuola dei genitori fino al 1898, quando entrò come convittore al Liceo di Brest per prepararsi a frequentare la Scuola navale. Ma l'anno dopo rinuncia a quel progetto e viene a terminare gli studi llo scrittore amato d secondari al Liceo di Bourges, più vicino a casa. Nel 1903 inizia gli studi superiori al Liceo Lakanal di Sceaux, presso Parigi, dove incontra Jacques Rivière, che diventerà suo amico fraterno e intreccerà con lui un destino letterario ed umano, sposandone tra l'altro la sorella Isabelle. E qui ha inizio la leggenda di Alain-Fournier, ovvero la sua piccola «storia sacra»: il 1° giugno del 1905, il non ancora ventenne Henri vede apparire sulle gradinate del Grand Palais, a Parigi, quella che resterà per sempre ai giovani, morto a 28 la fanciulla dei suoi sogni. La segue, affascinato dalla visione, lungo il Cours-la-Reine, quindi nel bateau-mouche sul quale s'imbarca, fino all'approdo di Saint-Germain. L'H giugno, giorno di Pentecoste, torna sotto le finestre della sua bella ed ha finalmente un lungo colloquio con lei. Non la rivedrà più, e solo molti anni dopo apprenderà da altri che si è sposata e ha dei figli. Ma Yvonne de Quiévrecourt (questo il vero nome della ragazza) rimarrà per sempre la dama del suo sogno errante, la misteriosa protagonista dell'unico incontro fatale che lo scrittore cercherà di raccontare per tutta l'opera sua, mescolandolo ai ricordi più languidi e febbrili della lunga adolescenza vissuta tra le campagne e i boschi del paese natale. Nel 1910, terminato il servizio militare, Alain-Fournier decide di fare il giornalista e comincia a collaborare al Paris-Journal; ma intanto, dopo alcune prove ed abbozzi iniziali, ha intrapreso la stesura del suo romanzo, che avrà toni picareschi alla Mark Twain (autore da lui molto amato) e sarà centrato sull'alter ego dell'autore, protagonista di una tipica amicizia virile, mentre le misteriose è accorate figure femminili gli faranno da sfondo impalpabile. Nel 1913 il libro è finito e appare a puntate nella prestigiosa Nouvelle Revue Frangaise, poi subito dopo in volume dall'editore Emile Paul, n giovane autore è pieno di progetti, segue con trepidazione le sorti del suo libro concorrente al Goncourt. Ma nel giro di un amie, ecco la catastrofe: richiamato alle armi, Alain-Fournier deve partire per il fronte, come l'amico Rivière e come tanti altri giovani letterati, tra i quali il poeta Apollinare. E' la Grande Guerra, col suo immane seguito di orrori e di lutti. Il pomeriggio del 22 set¬ anni durante la prima tembre 1914, costretto a spingersi in perlustrazione col suo manipolo di soldatini da un capitano nevrotico e impazzito (la storia ci ha conservato il nome di questo triste personaggio: Boubé de Gramrnont). il sottotenente Fournier cade in un'imboscata tedesca e muore. Una morte assurda ed inutile. Il suo corpo, sepolto probabilmente In una fossa comune in territorio tedesco, non verrà mai ritrovato, nonostante le lunghe e angosciose ricerche effettuate dai famigliari, soprattutto dal vecchio padre bI a Guerra Mondiale (il monsieur Seurel del romanzo) e dall'amico Rivière, che gli sopravviverà di poco. La sua memoria, raccolta e coltivata con immenso amore dalla superstite sorella Isabelle, è rimasta cosi legata al successo indescrivibile del suo singolare romanzo: «Il Grande Meaulnes» (tradotto anche, in italiano, come «n grande amico»), che continua a parlare ai cuori di tanti giovani col fascino misterioso e tenace di un'adolescenza stroncata senza pietà né ragione sul limitare dell'ombra. Michele L. Straniero

Luoghi citati: Brest, Epineuil, Francia, Parigi, Santo Stefano Belbo