A Genova mancano 100 mila posti auto

LE GRANDI CITTA' IMPRIGIONATE DA UN TRAFFICO CAOTICO: MULTE, INGORGHI E POLEMICHE LE GRANDI CITTA' IMPRIGIONATE DA UN TRAFFICO CAOTICO: MULTE, INGORGHI E POLEMICHE A Genova mancano 1QO mila posti auto €< Per salvare Rama si chiuda il centro» Il capoluogo ligure rischia il collasso - Il GENOVA — Il weekend ha spopolato la città (e gli uffici pubblici) consentendo una pausa di riflessione e accantonando le polemiche, ma da stamane quella che, con una certa enfasi, qualcuno ha definito .la battaglia del traffico cittadino» rivedrà i due fronti bene attestati sulle barricate del teatro delle operazioni: da una parte (soprattutto i commercianti) la richiesta di lasciare tutto come si trova almeno fino a dopo Natale e Capodanno per consentire gli acquisti, dall'altra (assessorato al traffico e pedoni) chi chiede provvedimenti Immediati prima che Genova vada completamente in tilt, soffocata da un mare di auto. Tra i due schieramenti l'assessore comunale al traffico, Tullio Mazzolino che ha deciso provvedimenti radicali, poi li ha rivisti, poi li ha modificati, poi li ha attenuati: insomma, in un mese, il comune ha cambiato idea quattro volte riuscendo nella non facile imp- ■ -a il scontentare tutti. Au inizio dell'estate capitò un venerdì subito definito «nero», nel quale il traffico cittadino avrebbe potuto disegnare nella sua bandiera una lumaca: ingorghi davanti alle stazioni, semafori che non riuscivano a smaltire le code, velocità commerciale e medie nelle ore di punta da otto a dieci chilometri l'ora, il che faceva salire in maniera esosa i costi del trasporto delle merci. Ebbene, ora quel venerdì nero si è trasferito in tutti i giorni della settimana lavorativa, e all'inizio del weekend non è che l'ingorgone sparisca, solo si trasferisce sulle strade delle due riviere. Ma è. soprattutto, il centro che sta scoppiando. Multe per divieto di sosta? A migliaia. Il foglietto della contravvenzione, fissato al tergicristallo, fa ormai parte dell'arredo dell'auto ferma. Ma evidentemente non basta. «Bisognerebbe arrivare a multe ài 200 mila.lire», dice un ufficiale dei vigili urbani. Ma gli arriva subito la risposta di un utente: «L'auto ci costa un paio di milioni l'anno, ci sarebbero gli estremi per denunciare il comune che fa pagare per un servizio che non esiste; e che vuol dire bollo di circolazione quando non si può circolare?-. Si i arrivati a un compromesso limitazione del traffico, per due giorni la settimana, nel quadrilatero del commercio compreso fra le vie Galata, San Vincenzo, Colombo e Cesarea, e ulteriori divieti di sosta. Un esperimento, dopo il quale si vedrà. Le riunioni di Consiglio comunale non sono mai state tanto infuocate: la giunta non corre per ora il rischio di cadere sulle grandi questioni dello sviluppo, quanto sulla circolazione urbana. Torna in campo un interrogativo storico: i divieti scoraggiano chi vuol fare acquisti, o invece facilitano anche il compratore che può osservare una vetrina? La strada più emblematica di una situazione di crisi totale è la via San Vincenzo: un marciapiede è occupato dalle auto in sosta, quello «libero» è largo si e no un paio di metri. In mezzo, una carreggiata strettissima dove una macchina che fa manovra ne blocca altre dieci. Ma i commercianti affermano che i clienti vengono egualmente: anzi, come arriverebbero, privati dell'auto, dalle periferie? E fanno notare che il bus non è soltanto lento, ma anche caro con i recenti aumenti del biglietto. Se il comune adotterà, sia pure ai primi del prossimo anno, misure più rigorose, i commercianti sono pronti a blocchi nelle strade contese; alcuni di loro propongono di girare per la città a passo d'uomo in modo da creare la completa paralisi senza violare la legge. Chi, fra i commercianti, ascolta le parole del vicesindaco Fabio Morchie, il quale cerca di rassicurare dicendo che «nei provvedimenti non c'è nulla di punitivo per chi vive del commercio', ricava risposte come questa: «Geno va punta sul terziario, die in gran parte è commercio. Se crollano le vendite la ferita all'economia sarà profonda La «battaglia» si combatte attorno alle «isole» pedonali, ma i motivi del guerreggiare non nascono per caso, né sono di questi giorni. Genova paga le scelte di sviluppo decise dalla grande borghesia della città che. ai primi del secolo, fece del centro un punto di concentramento da tutte le periferie e da tutte le vallate, non immaginando certo l'irrompere della motorizzazione. Ma c'è soprattutto un motivo che deriva dalla conformazione «a strettoia di una città che si estende su una striscia fra mare e monti, che soffre di un pendolari centro scoppia, i progetti sono lontani a tempi lunghi: metrò leggero (è arrivata una tranche del finanziamento). prolungamento della sopraelevata fino a Sestri Ponente per «servire» le delegazioni industriali, silos. Ma si parla di mesi, se non di anni. Intanto, che ci sarà sotto l'albero di Natale del traffico genovese? Collera, indecisione (l'assessore spinge, ma i commercianti hanno una forte presenza in Consiglio), multe, proteste, palesi ricatti («anche noi votiamo»). E' anche un filo di paura per la nevrosi del traffico che s'insinua negli animi di chi. stando in coda, accumula nevrosi da ribellione, vede il vigile (ma anche la vigilessa: una è stata brutalmente picchiata nei giorni scorsi, e non è la prima) come un nemico. Fra utenti della strada, si ricrea il pericoloso clima da «sorpasso»; e chi rispetta più i tassisti espulsi dalle loro corsie gialle? Nel conto che il caos del traffico presenta alla città, c'è anche un deterioramento dei rapporti umani. smo fra 1 più alti d'Europa, che ha creato quartieri dormitorio privi di servizi e il cui collegamento col centro è inevitabile. Si calcola che dalle 7 alle 9 del mattino la mobilità in centro coinvolga un quarto di milione di persone. Da Genova, in 60 mila sì dipartono in quelle stesse ore verso la periferia. Solo il 15 per cento della superficie urbana complessiva è riservata alla circolazione (la percentuale sale al 25 a Torino, al 27 a Parigi, al SO per cento a Los Angeles). Fra le città con oltre 500 mila abitanti. Genova ha le più basse aree in Europa e nel mondo destinate al traffico è allo stazionamento. Ogni giorno transitano 45 mila sulla pedemontana e quasi altrettante sulla sopraelevata, con un aumento previsto a fine anno del 15 per cento. Mancano centomila posti auto. E che accadrà quando, funzionante il centro telematico di San Benigno, altre 7-8 mila persone dovranno trasferirsi nella zona portuale di Ponente? I rimedi ci sono, ma Guido Coppini Petizione al sindaco con 60 mila firme per chiudere il centro stòrico Cgil-Cisl-Uil offrono per un giorno più corse sui meuno sciopero nei trasporti ■ Allo studio la raccolta dell'autostrada di Firenze, Napoli, L'Aquila. Paurosi intasamenti sulle consolari, dall'Appia alla Tiburtina, dalla Casilina alla Cassia e alla Flaminia. Ma anche durante la mattinata gli automobilisti che hanno percorso queste due ultime strade sono stati migliaia per la presenza, sulla Flaminia, del cimitero di Prima Porta. La pressione del traffico sulla cintura esterna della città ha rallentato, una volta tanto, la circolazione delle auto nel centro storico. Ieri in effetti sembrava di vivere, temperatura a parte, una di quelle poche giornate estive con le vie del centro quasi sgombre. E per l'assessore al traffico in Campidoglio, Palombi, deve essere stata un serio momento di meditazione. Proprio oggi infatti, l'assessore deve portare in Consiglio comunale, per l'approvazione, una proposta avanzata dai sindacati confederali dei trasporti per organizzare una giornata «senza trafffico-. ROMA — Qualcuno ha parlato di un «Ferragosto' in novembre. In effetti, questo primo «ponte' d'autunno, il primo dopo le vacanze, pare sia stato molto apprezzato dai romani. La voglia di sole, incoraggiata da una tiepida ottobrata da altri tempi, ha convinto i più a raggiungere la seconda casa al mare. Altri hanno scelto invece i monti, qualcuno la classica gita •fuori porta- in campagna. A restare in città sono rimasti in pochi, ed anche questi se la *on goduta, come i numerosi turisti ferragostani, lasciati come è ormai tradizione padroni del centro storico. Nessuno ha previsto, o ha voluto prevedere nonostante i bollettini meteorologici non certo incoraggianti, la pioggia di ieri. Un evento che ha maggiormente aggravato il ritorno dei gitanti, con ingorghi e difficoltà su tutte le strade. La difficile situazione del traffico di venerdì sera e sabato mattina, ieri sera sembrava decuplicata. Chilometri di fila, all'uscita dei caselli Code in centro e in periferia zzi pubblici anziché notturna dei rifiuti Cgil, Cisl e UH. anclte per cancellare il ricordo di quel venerdì nero- di due anni fa, con Roma paralizzata sino a sera per uno sciopero dei trasporti indetto dallo stesso sindacato, hanno organizzato per l'ultimo venerdì di questo mese una sorta di «giornata di riconciliazione- con Roma. Le organizzazioni sindacali si sono impegnate a prestare ore straordinarie non retribuite per far circolare più autobus ed aumentare il numero di corse della metropoli ta- 1. Tutto questo mira a convincere l'amministrazione comunale a chiudere definitivamente il centro storico alle auto private e ad impegnarsi per una rivalutazione e promozione del mezzo pubblico. Ma Palombi sembra non essere d'accordo, se non in lunga prospettiva, sul problema. «Accetto il senso provocatorio dell'iniziativa dei sindacati — dice —- ma non ritengo che oggi un provvedimento del genere migliorerebbe la velocità degli spostamenti. Il caos si trasferirebbe immediatamente nella cintura semiperiferica della città». «E' possibile invece — spiega l'assessore — estendere la pedonalizzazione di aree da tutelare e' ricorrere a parchimetri e multe salate per scoraggiare al massimo la sosta selvaggia delle auto». Ma come accoglieranno i romani l'iniziativa di questo «venerdì rosa-? In una città come la capitale è tutto da sperimentare e poco da prevedere. Anche se l'assessore preferisce mostrarsi ottimista. Tanto che, sempre con l'aiuto dei sindacati, sta mettendo a punto altre iniziative in grado di accorciare i tempi clic i romani sono costretti a trascorrere al volante o in autobus: la raccolta notturna dei rifiuti e la regolamentazione degli orari di carico e scarico delle merci davanti a negozi e magazzini. j «La. raccolta delle immoli» dizie di,notte — spiega Pa^ lombi — l'abbiamo già sperimentata nel rione Monti (attorno alla basilica di Santa Maria Maggiore) e vogliamo estenderla ad altri quartieri». Ha dato risultati positivi, così come apprezzabile si prospetta una nuova disciplina per l'ingresso nel centro storico di camion e furgoncini per l'approvvigionamento di depositi e negozi. r. con. OHGM6P

Persone citate: Fabio Morchie, Galata, Guido Coppini, Palombi, Ponente, Rama, Tullio Mazzolino